Con l’estate nel suo pieno svolgimento e l’aumento dei viaggi e del traffico sulle strade, la sicurezza stradale diventa un tema di crescente importanza in tutta Europa. Le autorità di polizia stradale dell’Unione Europea stanno intensificando i controlli della velocità per garantire la sicurezza dei conducenti e dei passeggeri. È fondamentale che tutti i conducenti adottino comportamenti responsabili al volante per contribuire a una guida più sicura e ridurre i rischi associati al traffico estivo.
La rete di polizia stradale del blocco europeo, Roadpol, ha avviato la sua campagna annuale contro la velocità eccessiva, rivendicando il titolo di campagna anti-velocità più grande al mondo in termini di numero totale di agenti coinvolti e di controlli effettuati. Questa iniziativa mira a ridurre il numero di vittime della strada, una questione di crescente preoccupazione nonostante i progressi limitati rispetto agli obiettivi fissati. La campagna di Roadpol mette in luce un problema persistente: la velocità eccessiva resta una delle principali cause di incidenti stradali. Nonostante gli sforzi per aumentare la sicurezza stradale e le campagne di sensibilizzazione, la percezione di impunità tra alcuni conducenti, che credono che le infrazioni alla velocità non vengano segnalate nei loro paesi di origine, continua a essere un problema significativo. Questa sensazione di impunità ha portato a uno sforzo intensivo per garantire che le leggi sulla velocità siano rispettate, come dimostra la campagna di controllo in corso.
L’impegno dell’Unione Europea
Le cifre di Roadpol e dei rapporti nazionali dipingono un quadro contrastante. Alcuni paesi, come Svezia e Danimarca, continuano a mostrare eccellenti risultati in termini di sicurezza stradale, mentre altri, come Bulgaria e Romania, registrano tassi di mortalità molto più elevati. Questo divario riflette differenze significative nella qualità delle infrastrutture stradali, nella cultura della sicurezza e nell’applicazione delle normative.
Le strade del continente sono teatro di un numero allarmante di incidenti, con circa 20.400 persone che hanno perso la vita in incidenti stradali nel 2023, una diminuzione di appena l’1% rispetto all’anno precedente. Questi dati, sebbene mostrino un leggero miglioramento, rivelano anche una stagnazione preoccupante in molte nazioni, come Spagna, Francia e Italia, dove i tassi di mortalità stradale non sono diminuiti in modo significativo dal 2019. Di fronte a questo scenario, l’Unione Europea ha avviato un impegno costante per migliorare la sicurezza stradale, con un focus particolare sull’uso corretto dei dispositivi di sicurezza come seggiolini e cinture.
Nel 2018, l’Unione Europea si è prefissata un obiettivo ambizioso: ridurre del 50% il numero di morti sulle strade entro il 2030. Questa iniziativa è stata lanciata attraverso il Piano d’Azione Strategico per la Sicurezza Stradale e il quadro politico per la sicurezza stradale 2021-2030. Tuttavia, i dati recenti indicano che pochi Stati membri sono realmente sulla buona strada per raggiungere tale obiettivo. Il progresso è stato lento e, in alcuni casi, i tassi di mortalità sono aumentati, come dimostrano le statistiche recenti da paesi come i Paesi Bassi e la Slovacchia.
Piano d’Azione Strategico per la Sicurezza Stradale dell’UE
Il Piano d’Azione Strategico per la Sicurezza Stradale dell’Unione Europea, adottato nel 2021, rappresenta una guida cruciale per ridurre gli incidenti e migliorare la sicurezza sulle strade fino al 2030. Questo piano si inserisce nel contesto del quadro politico per la sicurezza stradale dell’UE, che delinea le strategie e gli obiettivi per ridurre il numero di decessi e lesioni gravi causati dagli incidenti stradali. L’obiettivo principale è ridurre il numero di vittime della strada di almeno il 50% entro il 2030 rispetto ai dati del 2019, e infine raggiungere una visione a lungo termine di zero morti e feriti gravi entro il 2050, noto come “Vision Zero”.
Il piano d’azione si basa su un approccio integrato che coinvolge una serie di misure legislative e pratiche progettate per affrontare le principali cause di incidentalità. Tra queste misure, si includono interventi sulla progettazione stradale, miglioramenti nei veicoli e nelle infrastrutture, e azioni mirate per modificare il comportamento degli utenti della strada. È prevista una particolare attenzione all’adozione di tecnologie avanzate per la sicurezza dei veicoli, come i sistemi di assistenza alla guida e la guida automatizzata, che promettono di ridurre il rischio di incidenti.
La strategia include anche il rafforzamento delle norme per l’uso dei dispositivi di sicurezza, come cinture di sicurezza e seggiolini per bambini. Questi strumenti sono fondamentali per la prevenzione di lesioni gravi e decessi in caso di incidenti. Il piano d’azione prevede campagne di sensibilizzazione e controlli più severi per garantire che questi dispositivi siano utilizzati correttamente da tutti gli utenti della strada.
Nel contesto di questa strategia, la Commissione Europea ha adottato una serie di misure per affrontare queste problematiche, incluso un pacchetto di proposte nel marzo 2023, mirate a rafforzare la sicurezza stradale attraverso normative più severe sui permessi di guida e una migliore applicazione delle norme stradali a livello transfrontaliero.
Il ruolo cruciale di seggiolini e cinture di sicurezza
Uno degli aspetti fondamentali della sicurezza stradale è l’uso corretto dei dispositivi di sicurezza, come seggiolini e cinture di sicurezza. Questi strumenti sono essenziali per ridurre i danni in caso di incidenti e salvare vite. Tuttavia, l’adozione e l’uso di tali dispositivi non sono uniformi in tutta l’UE, e le statistiche evidenziano preoccupanti lacune.
L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che, sebbene l’uso della cintura di sicurezza anteriore sia piuttosto diffuso, con il 96% degli intervistati che la utilizza, l’uso della cintura posteriore è molto inferiore, con solo un terzo degli italiani che afferma di utilizzarla regolarmente. Inoltre, la situazione è particolarmente critica per quanto riguarda i seggiolini per bambini, con due persone su dieci che ammettono di non utilizzare adeguatamente tali dispositivi. In Italia, nello specifico, solo il 36% degli occupanti dei sedili posteriori indossa la cintura di sicurezza, mentre solo il 20% dei bambini viaggia in auto con il seggiolino adeguato. Questi dati sono allarmanti e indicano una mancanza di consapevolezza o di rispetto delle norme di sicurezza tra i conducenti e i genitori.
Il rapporto Aci-Istat del 2023 indica che l’80% dei decessi sulle strade italiane coinvolge uomini, e le vittime più vulnerabili includono bambini e anziani, categorie che beneficerebbero enormemente dall’uso corretto di seggiolini e cinture di sicurezza. Nonostante l’obbligo legale, il mancato rispetto di queste norme continua a essere una delle cause principali di morte e infortunio sulle strade.
Le conseguenze sociali ed economiche degli incidenti stradali
Gli incidenti stradali in Italia comportano un onere economico e sociale considerevole, stimato in circa 18 miliardi di euro, che corrisponde all’1% del PIL nazionale. Questi costi sono evidenti non solo nel bilancio pubblico ma anche nelle vite delle persone coinvolte. Ogni anno, le strade italiane registrano oltre 166.000 incidenti, con una media di otto morti al giorno. Questo numero non rappresenta solo una statistica, ma una serie di tragedie personali e familiari che incidono profondamente sul tessuto sociale del paese.
Le spese dirette legate agli incidenti includono l’assistenza medica d’emergenza e le riabilitazioni per i feriti, oltre alle riparazioni dei veicoli e alle spese legali. Tuttavia, i costi indiretti sono altrettanto rilevanti: la perdita di produttività a causa delle assenze dal lavoro e la perdita di reddito per le famiglie delle vittime ampliano ulteriormente l’onere economico. Le compagnie assicurative, a loro volta, devono affrontare un numero elevato di richieste di risarcimento, che può tradursi in un aumento dei premi assicurativi per tutti.
Le conseguenze sociali degli incidenti stradali sono altrettanto gravi. Le vittime e le loro famiglie affrontano traumi fisici e psicologici che alterano significativamente la loro qualità della vita. La perdita di una vita e le ferite gravi portano a cambiamenti drammatici nelle routine quotidiane e nel benessere generale. Inoltre, la frequenza degli incidenti può generare una percezione di insicurezza tra i cittadini, influenzando negativamente il senso di sicurezza nelle comunità.
Tra le principali cause degli incidenti stradali in Italia, la distrazione alla guida è la più rilevante, responsabile del 15,1% degli eventi. L’uso di smartphone e altri dispositivi può ridurre notevolmente la capacità di reazione. Il mancato rispetto della precedenza, che rappresenta il 12,9% degli incidenti, è particolarmente pericoloso agli incroci e nelle rotatorie. L’eccesso di velocità, infine, contribuisce all’8,4% degli incidenti, aumentando la gravità degli impatti e le conseguenze per le vittime.