Secondo Donald Trump adesso “l’Ucraina può vincere”: ma a quale costo?

Dietro l’ottimismo americano, si nasconderebbe la richiesta implicita di un maggiore impegno europeo
2 ore fa
3 minuti di lettura
Bilaterale Zelensky-Trump all'Assemblea Onu 2025 (Afp)
Bilaterale Zelensky-Trump all'Assemblea Onu 2025 (Afp)

L’Ucraina potrebbe avere un asso nella manica, ma è necessario l’aiuto degli Stati Uniti. A rivelarlo è il Wall Street Journal che cita elementi di intelligence forniti al presidente Donald Trump e che spiegherebbero il cambio di rotta sulla sua visione della risoluzione del conflitto con Mosca, espresso nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

“Dopo aver compreso la situazione militare ed economica tra Ucraina e Russia e dopo aver visto i problemi economici della Russia penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione europea, sia in grado di combattere e di riconquistare tutta l’Ucraina nella sua forma originale”, ha dichiarato il presidente Usa. Trump, secondo le indiscrezioni del quotidiano americano, sarebbe stato informato di questi piani dalla sua intelligence nel quadro di un briefing sulla situazione sul campo di battaglia, e anche degli scarsi progressi delle forze di Mosca negli ultimi anni.

Il dietro front di Donald Trump

Diverse sono le tesi dietro il cambio di rotta di Trump sulla guerra russo-ucraina. Fino a poche settimane fa, secondo il presidente Usa, una pace sarebbe stata raggiungibile solo se Kiev avrebbe preso in considerazione l’idea di rinunciare a una porzione di terre perse in guerra. Con le ultime esternazioni, in direzione opposta a queste precedenti, c’è chi crede che Trump voglia fare pressioni su Mosca: “una tattica negoziale”, l’ha definita una fonte al Washington Post (Wp).

Si tratta, quindi, di una esternazione della presunta frustrazione manifestata dal presidente americano nei confronti di quello russo Vladimir Putin. Ad un mese dall’accoglienza con il tappeto rosso che ha riservato a Mosca al summit in Alaska i risultati sono stati pochi e non molto concreti: un problema che avanza per un presidente che aveva detto a livello internazionale che avrebbe risolto il conflitto in pochi giorni.

La fonte, un alto funzionario della Casa Bianca, vede la questione attraverso “la lente del ‘cosa posso fare per raggiungere un accordo'”. Trump “è molto arrabbiato con Putin da diverso tempo, sta mandando dei messaggi molto forti – ha continuato la fonte -. La Russia è un Paese massiccio, con un’economia massiccia, hanno un’economia di guerra. E nonostante questo l’Ucraina è stata in grado di difendersi per quasi quattro anni”.

“Tutto quello che sta dicendo, guardate, Putin non vuole la pace, lasciamo che i combattimenti continuino e noi continueremo a vendere armi alla Nato”, prosegue il funzionario della Casa Bianca, secondo il quale Trump non ha segnalato un’importante svolta dalla politica Usa in favore di Kiev.

Di tutt’altro parere è il segretario di Stato, Marco Rubio, il quale ha detto al consiglio di Sicurezza che la guerra finirà al tavolo negoziale e non sul campo di battaglia, ribadendo così la posizione nota degli Stati Uniti, senza che il possibile nuovo approccio di Trump fosse trasformato in azione pratica.

L’entusiasmo di Kiev

Che Trump sia a conoscenza di un piano che consentirebbe a Kiev di vincere o che intenda solo intimidire Putin non è chiaro. Cosa certa, però, è l’entusiasmo che ciò ha generato in Ucraina. Le parole di Trump rappresentano una boccata di aria fresca per i repubblicani americani pro Kiev che finora hanno evitato di esprimere liberamente il proprio disappunto contro Mosca: “Questa comunicazione fornisce una solida base quando parliamo della situazione economica in Russia, dell’effettiva situazione militare e parliamo di infliggere sanzioni e pressioni”, afferma una fonte ucraina citata dal Wp.

La reazione europea

Il dietro front di Trump sulle sue posizioni sul conflitto russo-ucraino e l’entusiasmo di Kiev non sono passati inosservati in Europa. Un “ottimismo sorprendente” che nasconderebbe un desiderio di ridurre il coinvolgimento degli Stati Uniti passati più di tre anni dall’inizio del conflitto innescato dall’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina. A sostenerlo è il premier polacco, Donald Tusk, secondo il quale “questo ottimismo sorprendente nasconde la volontà di un minor coinvolgimento statunitense e un passaggio di responsabilità all’Europa per la fine della guerra. Meglio la verità, che un’illusione”, ha scritto sui social Tusk sottolineando il costo invisibile che questo cambio di paradigma porrebbe all’Unione europea.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, invece, ha apprezzato il “messaggio molto chiaro” inviato da Donald Trump sull’Ucraina, definendolo un’evoluzione “molto importante” perché Kiev “ha bisogno dell’equipaggiamento e del sostegno americano. Intervistato da France 24 da New York, il presidente francese ha detto che “questo è un messaggio molto chiaro da parte del presidente americano per dire che la Russia è senza dubbio più debole e fragile di quanto molti abbiano detto”. Accogliendo con favore “la nuova prospettiva” degli Stati Uniti, il presidente francese ha affermato che questo “ci permetterà di resistere ancora di più, o addirittura di riconquistare territori”.

E anche la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha dichiarato di fidarsi di Trump: “Io mi fido di tutti quelli che cercano di trovare delle soluzioni efficaci e continuo a lavorare positivamente perché si possano trovare delle soluzioni efficaci a diversi conflitti in corso”.

Gli ultimi articoli