Una scuola in Russia insegnerà ai bambini come assemblare e usare i droni militari

Il piccolo velivolo radiocomandato è il protagonista bellico del conflitto russo-ucraino
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Droni Russia Telegram
Scuola di droni in Russia (Yevgeny Naumov/Telegram)

Una scuola in Russia insegnerà ai bambini ad assemblare e pilotare droni. La spinta alla militarizzazione delle scuole nel Paese si fa sempre più evidente. Ad annunciarlo è stato il sindaco della città russa Krasnodar, Yevgeny Mikhailovich Naumov, sul proprio canale Telegram.

“A Krasnodar è stata aperta la prima scuola per bambini dedicata ai droni, chiamata “Dobro i Nebo” (“Bontà e Cielo”). È stata creata sulla base del fondo “Dobro i Delo” (“Bontà e Azione”) nell’ambito di un progetto realizzato con il sostegno di un finanziamento del governatore del territorio di Krasnodar”.
Qui, spiega la nota sull’app di messagistica, “gli studenti potranno gratuitamente esercitarsi nelle competenze fondamentali di assemblaggio e pilotaggio dei droni, nonché nella stampa 3D. La formazione avverrà su veri velivoli e simulatori”.

Come funziona la scuola di droni in Russia?

A spiegare il funzionamento della scuola è Naumov, secondo il quale i primi allievi saranno studenti delle scuole del distretto occidentale. “I ragazzi dovranno superare dei test, compresi quelli sulla motricità e sull’inclinazione alle scienze tecniche. In altre parole, già durante gli anni scolastici acquisiranno una professione reale e pratica. Tra i mentori ci saranno istruttori esperti e partecipanti all’operazione militare speciale (Svo)”, alias: i veterani della guerra in Ucraina.

“La formazione in questo ambito è estremamente richiesta – spiega il governatore della città di Krasnodar -. Oggi i droni sono ovunque: nell’edilizia, nell’agricoltura e, naturalmente, nel settore militare. Si desidera ardentemente che la pace arrivi presto. Che le competenze acquisite dai bambini possano essere utili in tempi di pace. Auguro al fondo “Dobro i Delo” e alla sua fondatrice Anna Potynge forza, pazienza e successo nella realizzazione del progetto”.

Non è la prima volta che il governo russo si avvale dei giovani come forza motrice per la produzione bellica. Negli scorsi mesi, infatti, il New York Post pubblicò un video nel quale degli adolescenti erano coinvolti nella produzione di droni kamikaze utilizzati per colpire civili ucraini. Il video riguardava le riprese trasmesse dal canale televisivo militare Zvezda, nel quale si poteva assistere alla fabbrica Yelabuga che ospitava studenti per assemblare i Geran-2.

I droni come arma di guerra

La notizia arriva in un contesto molto travagliato nel quale, sempre più droni di origine straniera presumibilmente russa sorvolano i cieli dei Paesi Est della Nato. Una strategia che si pensa Putin voglia seminare creando terrore e panico ai comparti della Difesa dei singoli Paesi alle porte dell’Europa. Ma al momento, la capacità dei Paesi dell’Unione europea di rilevare droni è “piuttosto limitata”. Ad affermarlo è stato il commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius nel corso di un dibattito al Warsaw Security Forum.

Le forze di difesa aerea europee hanno “buone capacità” quando si tratta di rilevare i jet, “forse i missili, ma i droni sono piccoli e volano molto bassi”, ha spiegato.

Gli ucraini hanno creato una rete di sensori acustici in grado di rilevare e monitorare le traiettorie dei droni. Questa soluzione può essere implementata “abbastanza rapidamente”, specie a fronte di novità in arrivo nell’ambito del Programma dell’industria della difesa europea (Edip) che “permetteranno agli Stati membri di creare una sorta di piattaforma legale congiunta e svolgere il lavoro in modo più efficace. Stiamo andando avanti”, ha aggiunto.

L’intento dei paesi Ue è quello di sviluppare un “muro anti-droni“, un’infrastruttura in grado di monitorare, tracciare e intercettare i droni che sconfinano nei cieli Ue. Il piano era al centro di una riunione tra i Paesi alla frontiera orientale, più Ungheria, Slovacchia, Ucraina, rappresentanti Nato e lo stesso Kubilius, lo scorso venerdì.