Quali sono le compagnie aeree da evitare? La black list dell’Unione europea

Da anni la Commissione stila un elenco vettori vietati nei cieli del blocco, ma che operano nel resto del mondo. Conoscerli può essere utile
22 ore fa
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Aereo in volo

Quali sono le compagnie aeree da evitare? Dal 2005 l’Unione europea risponde a questa domanda stilando una vera e propria black list di vettori che è meglio lasciar perdere. Attualmente nella EU Air Safety List ce ne sono 129. Ad essi è vietato operare verso, da o all’interno dell’Ue, scali inclusi, perché non garantiscono un sufficiente livello di sicurezza.

Ma le compagnie in questione operano oltre i confini europei, quindi potrebbe capitare di prenotare un volo con una di loro. Ecco perché sapere che esiste una black list e ovviamente consultarla può essere utile per evirare di incappare in problemi più o meno gravi.

L’elenco nasce su proposta della Commissione europea, assistita dal Comitato per la sicurezza aerea dell’Ue (ASC), che dà un parere, e con il sostegno dell’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (AESA). Le misure proposte vengono poi presentate al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Ue per la revisione, prima di essere adottate definitivamente dalla Commissione europea e pubblicate nella Gazzetta ufficiale. La lista viene aggiornata continuamente a seconda delle necessità: un vettore può entrarvi ma anche uscirvi, se migliora i propri standard.

Chi entra e chi esce nell’ultimo aggiornamento

Nell’ultimo aggiornamento di dicembre 2024, ad esempio, è entrata nell’elenco Air Tanzania, ed è invece uscita Pakistan International Airlines, che evidentemente ha fatto progressi.

Le regole stabilite colpiscono solo le compagnie che operano voli commerciali, passeggeri e cargo, mentre le gravi carenze in materia di sicurezza possono essere di vario tipo:

inadeguata – o non conforme agli standard internazionali – manutenzione degli aeromobili
formazione insufficiente del personale sul tema sicurezza
supervisione carente da parte delle autorità nazionali

L’elenco

Come anticipato, al momento sono 129 le compagnie bandite dai cieli Ue. Cento sono certificate in 15 Stati e scontano insufficienti controlli da parte delle autorità aeronautiche nazionali in Afghanistan, Angola, Armenia, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Guinea Equatoriale, Eritrea, Kirghizistan, Liberia, Libia, Nepal, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone, Sudan.

Le altre 29, tra cui 22 vettori russi, presentano gravi carenze in materia di sicurezza. Tra queste:

• Air Tanzania (Tanzania)
• Air Zimbabwe (Zimbabwe)
• Avior Airlines (Venezuela)
• Blue Wing Airlines (Suriname)
• Iran Aseman Airlines (Iran),
• Fly Baghdad (Iraq)
• Iraqi Airways (Iraq).

Inoltre, altri due vettori possono operare nei cieli europei ma con restrizioni, ovvero solo se utilizzano specifici aeromobili:

• Iran Air (Iran)
• Air Koryo (North Korea).

Qui l’elenco dei vettori, in italiano: la black list Ue.

Il problema dei vettori russi

Qual è il problema di sicurezza con gli aerei russi? Anche se ieri il primo ministro polacco Donald Tusk ha accusato la Russia di pianificare una vasta campagna terroristica che coinvolge i voli aerei, la black list della Commissione non si occupa di questi aspetti. Il problema dei 22 vettori russi riguarda piuttosto il fatto che dopo l’invasione dell’Ucraina oltre 500 aeromobili di costruzione e proprietà occidentali in leasing a società russe non sono stati restituiti ai legittimi proprietari, ma sono stati sequestrati e reimmatricolati illegalmente nel registro aeronautico russo. Le precedenti certificazioni non sono più valide e la Russia non può garantire l’aeronavigabilità dei velivoli in questione poiché è uno dei cinque Stati illegittimi di registrazione. Di conseguenza, qualsiasi compagnia aerea russa che opera uno o più di questi aeromobili è stata inclusa nella black list.