Poseidon, il missile che “nessuno può fermare”: Putin rilancia la sfida

Dopo le sanzioni di Trump e lo stallo sul campo, la Russia punta sulla paura atomica come leva per ottenere una posizione di forza
6 ore fa
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Vladimir Putin
Vladimir Putin (Ipa/Fotogramma)

‘L’avventura del Poseidon’, film catastrofico del 1972, non finiva benissimo: ribaltata da un’onda anomala, la nave protagonista della pellicola finiva per inabissarsi per sempre nell’Oceano, portando con sé quasi tutti i suoi passeggeri. Quello annunciato oggi dal presidente russo Vladimir Putin promette invece un altro tipo di catastrofe. Mosca, ha fatto sapere, ha testato “con successo” un’arma nuova, che “non ha rivali” e che nessuno può fermare: un missile sottomarino nucleare, soprannominato appunto Poseidon.

“Non esiste nulla di simile al mondo”

Citato dal canale Telegram del Cremlino, Putin ha affermato che “non esiste al mondo niente di paragonabile in termini di velocità e profondità” e ha aggiunto che il missile sarebbe impossibile da intercettare.

“Per la prima volta siamo riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino utilizzando il suo motore di spinta, ma anche ad avviare il reattore nucleare con cui l’apparato ha viaggiato per un certo periodo di tempo”, ha continuato Putin, specificando che “la potenza del Poseidon supera di gran lunga quella del nostro missile intercontinentale più promettente, il Sarmat“. Un’arma, quest’ultima, non ancora in servizio, ma che secondo il Cremlino lo sarà presto.

Cos’è il Poseidon

Del drone sottomarino Poseidon, altro prodotto a propulsione nucleare dopo il ‘missile infinito’ Burevestnik annunciato solo due giorni fa, non si sa molto: Putin non è sceso nei dettagli, presentandolo insieme ai generali dell’esercito russo – lui vestito stavolta in borghese.

Quello che si sa è che il missile subacqueo dovrebbe muoversi ad oltre 1000 metri di profondità a velocità elevata senza essere individuato. “Non esiste alcun mezzo che lo intercetti”, ha sentenziato il leader del Cremlino.

A completare il quadro è intervenuto il portavoce governativo Dmitry Peskov. “Putin non ha osservato il test del Poseidon, ma gli è stato riferito. Ha seguito attentamente le informazioni”, ha detto Peskov alla Tass, ribadendo che il drone sottomarino “è un passo assolutamente nuovo dal punto di vista della sicurezza della Russia”. “Armi come il Poseidon vengono testate in conformità con le norme internazionali”, ha poi aggiunto.

Pochi giorni fa l”uccello delle tempeste’

Poseidon arriva pochi giorni dopo l’annuncio da parte di Mosca di un’altra “arma unica”, il già citato missile a propulsione nuclare Burevestnik, ovvero ‘l’uccello delle tempeste’. Secondo i generali russi il missile avrebbe viaggiato per 14mila km e può trasportare una testata nucleare.

“Burevestnik ha vantaggi indiscutibili, la Russia può essere orgogliosa dei risultati di scienziati e specialisti. Il vantaggio di Burevestnik è che il reattore nucleare, con una potenza paragonabile a quello di un sottomarino atomico, è 1.000 volte più piccolo“, ha detto Putin.

“Il reattore nucleare installato in Burevestnik si avvia in pochi minuti e secondi. La Russia potrà applicare le tecnologie nucleari anche nell’economia nazionale”, ha proseguito, fino ad uscire anche dall’orbita terrestre: “Le tecnologie nucleari usate in Burevestnik saranno impiegate nel programma lunare. L’elettronica utilizzata per il missile è già impiegata nei programmi spaziali”.

Il missile dunque sarebbe “una svolta non solo per il rafforzamento della difesa della Federazione Russa, ma anche per la scienza“.

Perché ora gli annunci di Poseidon e Burevestnik?

Gli annunci legati a Poseidon e Burevestnik arrivano a stretto giro di alcune prese di posizione del presidente Usa Donald Trump, il quale ha prima annullato un incontro a Budapest col leader del Cremlino da lui stesso annunciato, perché “non ha tempo da perdere” di fronte all’ostruzionismo russo rispetto ad avviare un negoziato di pace, e poi ha deciso – per la prima volta da quando è tornato alla Casa bianca – di sanzionare il petrolio della Federazione. Anche l’Unione europea ha aumentato la pressione, approvando il 19mo pacchetto di misure per spingere la Russia a sedersi a un tavolo di trattative.

Mosca ha detto che i colloqui per il vertice continuavano, e ha sostenuto che le sanzioni siano irrilevanti perché il Paese ormai sa come essere resiliente. Ma intanto la situazione sul campo di battaglia non progredisce, Trump a settembre ha definito la Russia una “tigre di carta”, la Svezia si appresta a dare a Kiev i caccia Gripen. Sul tavolo, inoltre, c’è la concessione da parte degli Usa dei missili a lungo raggio Tomahaw, per ora esclusa da Trump.

Secondo diversi analisti, dunque, gli annunci di nuove e mirabolanti armi, peraltro non verificabili e di conseguenza presi con le pinze da parte occidentale, sono funzionali soprattutto a mostrare la propria potenza, anche solo di facciata, e ad arrivare a un tavolo di pace, quando sarà, in posizione di forza.

Già l’anno scorso Putin aveva annunciato un missile ‘inarrestabile’, l’Oreshnik, capace di colpire ogni capitale europea. Oggi il Cremlino lo ha ritirato fuori. Peskov ha infatti avvisato: l’Oreshnik verrà fornito alla Bielorussia, “permettendole di sentirsi al sicuro letteralmente da domani”.