“Musk in costante contatto con Putin dal 2022”: la rivelazione shock del Wall Street Journal

La relazione tra Musk e Putin potrebbe sollevare problemi di sicurezza nazionale negli Usa mentre diversi Paesi Ue trattano con il magnate per la rete Starlink
2 settimane fa
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Elon Musk con Donald Trump a un comizio per le presidenziali Usa 2024_fotogramma

Elon Musk sarebbe stato “in contatti costanti” con Vladimir Putin dalla fine del 2022, alcuni mesi dopo l’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio di quell’anno.

La notizia è stata rivelata dal Wall Street Journal, che cita fonti interne ed esterne all’amministrazione americana, russa e ad alcuni governi europei. Il fondatore e Ceo di Tesla e SpaceX, nonché proprietario della rete satellitare Starlink, avrebbe discusso con il leader russo anche di delicate questioni geopolitiche, inclusa la questione Taiwan.

Secondo due fonti riportate dal giornale finanziario, Putin avrebbe comunicato a Musk una richiesta del presidente cinese Xi Jinping: evitare di fornire copertura internet tramite Starlink a Taiwan. Questa richiesta, se confermata, evidenzierebbe il ruolo strategico che Musk e le sue tecnologie rivestono negli scenari geopolitici attuali.

Il ruolo internazionale di Starlink: tra sostegno e controversie

Il ruolo di Starlink, la rete di satelliti di proprietà di SpaceX, è emerso nel 2022, quando è stata utilizzata per fornire accesso a Internet in Ucraina durante l’invasione russa. Questo supporto ha consentito alle forze ucraine di sviluppare una strategia di difesa tecnologicamente avanzata, basata sull’uso di droni e altre tecnologie digitali, che hanno contribuito a rallentare l’avanzata russa elevando la reputazione dell’Occidente nei confronti dell’uomo più ricco del mondo.
L’idillio non è durato molto perché in seguito Elon Musk ha richiesto che il servizio venisse remunerato, aprendo negoziati con il Pentagono per coprire i costi. Nel frattempo, anche l’esercito russo ha iniziato a utilizzare la copertura satellitare fornita da Starlink sul campo di battaglia, sollevando ulteriori dubbi sul ruolo della tecnologia di Musk in un conflitto globale.

Gli interrogativi sulla sicurezza nazionale e il ruolo di Musk

I contatti tra Elon Musk e Vladimir Putin sono motivo di preoccupazione negli Stati Uniti per almeno due motivi. Innanzitutto, SpaceX, che gestisce Starlink, ha un contratto da 1,8 miliardi di dollari con l’amministrazione americana. La dipendenza del Pentagono e della NASA da SpaceX è elevata, dato che l’azienda è responsabile di importanti missioni spaziali, tra cui il lancio di vettori, la consegna di equipaggiamento alle stazioni spaziali internazionali e il recupero degli astronauti della NASA.

La relazione tra Musk e Putin potrebbe sollevare problemi di sicurezza nazionale, soprattutto se il CEO di SpaceX viene percepito come troppo vicino agli interessi russi. Il suo sostegno alla campagna presidenziale di Donald Trump, che ha più volte speso parole melliflue per Vladimir Putin, rafforza i dubbi su Elon Musk.

I contatti tra il magnate e il presidente russo non preoccupano solo gli Stati Uniti. Sono molti i governi occidentali e democratici, tra cui molti hanno contratti con SpaceX o stanno negoziando nuove intese, che guardano con attenzione ai contatti di Musk con il Cremlino. L’Italia, ad esempio, sta discutendo un accordo con Starlink per garantire la copertura internet nelle aree interne del Paese. La questione solleva domande su quanto sia opportuno affidarsi a una compagnia tecnologica guidata da un imprenditore che mantiene rapporti diretti con leader autoritari e in contrasto con l’Ue.

Musk e Trump: intrecci tra politica e tecnologia

Oltre ai rapporti con Putin, un altro aspetto controverso riguarda il sostegno che Musk sta offrendo a Donald Trump nella campagna elettorale americana. Musk sta utilizzando la sua X per promuovere il candidato repubblicano, offrendo un palcoscenico privilegiato e contribuendo alla disinformazione anche per mezzo di deepfake generati dall’Ai. In alcuni casi il fake è chiaro come per l’immagine di Kamala Harris vestita da comunista con tanto di testo: “Kamala promette di essere una dittatrice comunista fin dal primo giorno. Riesci a credere che indossi quel vestito?!”. In altri casi, la differenza tra falso e reale è fin troppo sottile e può trarre in inganno gli utenti.

Con i suoi 202 milioni di utenti X rappresenta un potente strumento di propaganda e di influenza, che Musk sta impiegando in modo deciso a favore di Trump. Una strategia che in Europa non troverebbe spazio sussistendo un palese e ingombrante conflitto di interesse.