Muro di droni, Varsavia non aspetta Bruxelles: “Capacità nazionali pronte in tre mesi”

Il viceministro della Difesa ha annunciato un piano di investimenti per dotarsi di un sistema anti-droni di proprietà di Varsavia
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Donald Tusk, primo ministro della Polonia
Donald Tusk, primo ministro della Polonia (IPA/Fotogramma)

La Polonia costruirà il suo personale muro anti-droni entro pochi mesi. Ad annunciarlo è stato il viceministro della Difesa del Paese Cezary Tomczyk, il quale ha annunciato che non intende aspettare l’iniziativa del “muro di droni” dell’Unione europea. Nelle prossime settimane, maggiori investimenti in tecnologie per il rilevamento, il jamming e la neutralizzazione di droni ostili, sono previsti nell’ambito del più ampio programma di difesa aerea. Tomczyk non ha specificato l’ammontare degli investimenti, ma tra gli obiettivi del programma c’è quello di assicurare alle aziende polacche almeno la metà dei contratti.

Il muro di droni polacco

Il viceministro della Difesa polacco, in un’intervista al quotidiano Bloomberg, ha affermato di essere in accordo con l’idea di rafforzare la difesa dei cieli dell’intera Unione europea e di quella a Est del Continente, costantemente minacciata da intrusioni di droni stranieri, ma “daremo priorità ai progetti nazionali”.

Un annuncio che sembra confermare la volontà di investire maggiormente nella Difesa e di non restare a guardare gli sviluppi futuri. Per questo motivo, il muro dei droni dell’Ue può “integrare” il sistema polacco, ma “se ci saranno strumenti esterni, li utilizzeremo al meglio”, ha aggiunto il viceministro.

Tomczyk ha spiegato al quotidiano economico che il ministero prevede di utilizzare il nuovo programma europeo di prestiti per la Difesa, denominato Safe, per finanziare lo scudo anti-droni del Paese, ma non ha voluto fornire dettagli in materia.

Lo Stato confina con Russia, Bielorussia e Ucraina. La sua vicinanza ai Paesi coinvolti nel conflitto hanno fatto sì che la maggior dotazione iniziale del prestito Safe fosse destinata proprio a Varsavia, la quale ha attinto a 43,7 miliardi di euro.

In attesa del muro di droni europeo

L’iniziativa polacca pone l’accento sul muro di droni europeo in programma nei prossimi anni. A settembre, l’Alleanza Atlantica ha schierato aerei da combattimento per abbattere circa 20 droni che avevano oltrepassato il territorio polacco durante un massiccio attacco aereo russo contro l’Ucraina: la prima risposta di questo tipo dall’inizio dell’invasione su vasta scala nel 2022. L’incidente è stato funzionale all’Unione europea, in quanto ha messo in luce le lacune nelle difese del blocco dei 27 Stati membri, costringendo la Polonia a schierare costosi missili contro i più economici velivoli senza pilota. Per questo, le prime capacità operative saranno funzionanti entro tre mesi e l’intero sistema anti-drone sarà completato entro due anni.

“Un’arma anti-drone deve essere completa”, ha affermato Tomczyk. “Dovrebbe essere composta da vari sensori che operano simultaneamente, prima rilevando e identificando gli oggetti, e poi neutralizzandoli”. Questi sistemi costituiranno “un ulteriore livello” della rete di difesa aerea del Paese, in aggiunta ai sistemi a lungo e medio raggio già implementati. “Il modo in cui sia i russi che gli ucraini utilizzano oggi i sistemi d’arma senza pilota dimostra che il rafforzamento delle nostre capacità in questo ambito deve essere una priorità in tutte le sfere di attività: in aria, in terra e in mare”, ha affermato Tomczyk.