La connessione sull’alta velocità italiana sarà targata Musk? In corso la sperimentazione Fs-Starlink

Salvini conferma il test, critiche dall'opposizione per "l'assist sovranista" che aprirebbe le porte agli Usa fino a trasformare l'Italia "in una colonia tecnologica americana"
2 giorni fa
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Musk Elon
Elon Musk (Allison Robbert/UPI/Shutterstock/IPA/Fotogramma)

Ferrovie dello Stato (Fs) sta sperimentando la connettività sulle linee dell’alta velocità italiana anche tramite Starlink, la costellazione satellitare di proprietà di Elon Musk. L’indiscrezione data da La Stampa giovedì è stata confermata nel fine settimana dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, dal palco del Festival dell’economia di Trento.

Salvini: “Se test Starlink-Fs va bene, sarò il primo sostenitore dell’accordo”

“È vero che Fs ha siglato un accordo con Starlink? È vero che una delle mie prime richieste ai vertici di Fs, vecchi e nuovi, era quello di rendere possibile il lavoro e la connessione durante l’intera tratta dell’alta velocità tra Milano e Roma. È vero che Fs, in totale autonomia, ha scelto due soggetti con cui sta sperimentando la copertura satellitare: uno dei due è Starlink, non perché glielo abbia chiesto io ma perché è uno dei pochissimi soggetti in grado di garantire questo servizio”, ha affermato Salvini.

Il ministro ha sottolineato come Ferrovie dello Stato “deciderà in autonomia” di chi servirsi, e che “se la sperimentazione andrà a buon fine sarò il primo sostenitore di un accordo con Starlink“.

Da parte sua Fs ha confermato che sono in corso valutazioni su “possibili esperimenti che possano coinvolgere i satelliti Starlink per progetti delle società del gruppo”. Va notato che Ferrovie già utilizza i servizi della società britannica Icomera, che integra Starlink nei propri sistemi.

Ma in cosa consiste la sperimentazione in questione?

Come funziona la sperimentazione

Secondo quanto ha riportato da La Stampa, il sistema funzionerebbe tramite ‘tavolette’ posizionate sui tetti dei vagoni e nelle stazioni. Queste ‘antenne’ ricevono il segnale dai satelliti della costellazione Starlink e lo traducono in connettività Wi-Fi sfruttabile dal personale e dai viaggiatori a bordo dei convogli.

Rimane tuttavia un nodo importante: le gallerie, come ben sanno i frequentatori delle linee AV, in primis la tratta Milano-Roma.

Cosa cambia per i viaggiatori

La sperimentazione è all’inizio, per cui è troppo presto per dire se verrà definitivamente implementata, su quali tratte e con quali costi.

Tuttavia, la capillarità della rete Starlink, che si colloca in orbita terrestre bassa (Leo), più vicini alla Terra rispetto ai satelliti geostazionari, potrebbe consentire di fornire il servizio anche nelle zone più isolate e in modo affidabile.

Le polemiche

Critiche e polemiche non si sono fatte attendere. La questione infatti non è solo tecnologica o commerciale, ma porta con sé problematiche di natura geopolitica, sintetizzate dalle perplessità pià volte espresse dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, riguardo l’uso di infrastrutture private straniere per comunicazioni strategiche, anche militari.

Sulla questione Fs-Starlink, è intervenuto tra gli altri il vicepresidente della commissione trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu, che ha detto che Salvini non agisce come ministro e che più che pensare alle “difficoltà che vivono ogni giorno passeggeri e lavoratori, l’unica (sua) preoccupazione è accreditarsi come promoter italiano di SpaceX”. Casu ha annunciato “un’interrogazione immediata” su quella che considera un’azione “per offrire l’ennesimo assist sovranista all’amico e alleato”.

La questione tuttavia va oltre l’Italia: l’Unione europea manca di una propria rete satellitare, un ritardo difficilmente colmabile che la espone a doversi rivolgere, anche a livello militare, a soggetti terzi la cui affidabilità non è garantita. Si tratta insomma di una faccenda di autonomia strategica. Il blocco ha in campo il progetto Iris² (Infrastructure for Resilience, Interconnection and Security by Satellite), che prevede di mandare in orbita 290 satelliti entro il 2030. Ma Starlink oggi ha in orbita quasi 7mila satelliti, e ha intenzione di posizionarne 30mila entro tre anni. Un confronto impietoso.

Il nodo strategico e i rischi di introdurre una tecnologia estera sono stati apertamente sottolineati da Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa verde, secondo cui la sperimentazione con Fs potrebbe “spalancare le porte a Elon Musk e trasformare il nostro Paese in una colonia tecnologica americana”. Piuttosto, chiede Bonelli, occorrerebbe” investire in soluzioni europee”, ma “il governo si affida a una rete privata già finita sotto osservazione per rischi legati alla sicurezza nazionale, come segnalato anche dallo stesso ministro Urso”.

Stroppa: “Accordo governo-Starlink fermo, Italia vorrebbe propria costellazione”

E quanto a Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy e autorità delegata alle Politiche spaziali e aerospaziali, in questi giorni c’è stata una polemica parallela – ma collegata – con il referente italiano di Musk, Andrea Stroppa. Quest’ultimo, che sponsorizza Starlink come unica alternativa realmente praticabile per l’Italia e per l’Ue, in un’intervista a La Stampa ha affermato di pensare che il più ampio accordo tra il governo e SpaceX, quello da 1,5 mld di dollari svelato mesi fa da Bloomberg, sia fermo da sei mesi o più.

Questo a causa della ambiguità strategica del governo, che da un lato non vuole instaurare un rapporto diretto con SpaceX, dall’altro beneficia della sua tecnologia attraverso fornitori terzi (come avverrebbe con Icomera).

Stroppa ha anche affermato che Urso pochi giorni fa avrebbe annunciato al Consiglio Supremo di Difesa l’intenzione di dotare il Paese di una costellazione satellitare nazionale a bassa orbita entro cinque anni, senza l’aiuto di Starlink.

“Amazon dopo 6 anni, con 10 miliardi investiti e 1500 ingegneri è riuscita solo a mandare 26 satelliti di test. Felice per il progetto di Urso che farà meglio in 5 anni. Da italiano faccio il tifo per lui. Da tecnico nutro qualche dubbio”, ha detto Stroppa nell’intervista, sostenendo l’ipotesi ventilata da “alcuni autorevoli vertici dello Stato” di usare Starlink “come soluzione-ponte per esigenze operative in attesa della costellazione nazionale del ministro Urso”. Secondo Stroppa, Starlink sarebbe pronta all’intesa con l’Italia.

Urso ha prontamente replicato all’uomo di Musk, parlando a margine dell’inaugurazione della Casa del Made in Italy di Venezia: “Mi stupisce che il signor Stroppa ritenga di conoscere quello che è stato detto al Consiglio Supremo di Difesa che ovviamente lavora in piena e necessaria segretezza“.

Non esattamente una smentita.

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