Dopo Tusk, Trump (e von der Leyen): “La Nato dovrebbe abbattere aerei russi”

Le ripetute violazioni dello spazio aereo alleato da parte di Mosca pongono la questione di come rispondere. L'opzione di abbattere eventuali caccia, minacciata dal premier polacco "senza discussioni", è sul tavolo, ed è 'approvata' dal presidente Usa, che però ha subito aggiunto un "dipende"
2 ore fa
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Aerei Russi Sukhoi Su 25
Immagine di repertorio (Ipa/Fotogramma)

La Nato dovrebbe abbattere gli aerei russi che violano il suo spazio aereo”, ha detto Donald Trump ieri durante un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un ‘permesso’ ammorbidito da un “dipende dalle circostanze”, alla domanda se in questo caso garantirebbe l’intervento a sostegno degli alleati in caso di necessità.

Ripetuti sconfinamenti

Negli ultimi giorni si sono sommati diversi episodi di sconfinamenti di droni e aerei che è complicato definire casuali o “errori”. Venerdì scorso tre MiG-31 russi hanno sorvolato la capitale estone Tallinn per 12 minuti prima di essere intercettati dai caccia della Nato, tra cui F-35 italiani. Il 10 settembre almeno 19 droni hanno volato nello spazio aereo polacco, tre dei quali sono stati abbattuti di F-16 polacchi e F-35 olandesi. Il 14 settembre è toccato alla Romania, con tre droni monitorati dagli alleati prima che rientrassero da dove erano venuti. Mentre martedì scorso un ‘attacco’ di droni ha creato il caos negli aeroporti di Copenaghen (Danimarca) e Oslo (Norvegia).

Ieri anche la Germania ha denunciato un episodio: “Un aereo militare russo ha sorvolato una fregata della Marina tedesca nel Mar Baltico”, ha reso noto al Bundestag il ministro della Difesa Boris Pistorius, paragonando l’incidente a quello polacco ed estone.

Mosca: “Isteria esagerata”

Il segretario generale della Nato Mark Rutte sta tenendo una linea prudente e non ha ancora confermato che gli sconfinamenti siano da attribuire alla Russia, ma di fatto tutti incolpano il Cremlino, che a sua volta nega e definisce “un’isteria esagerata” le accuse. Mosca ha anche sostenuto che dietro queste operazioni ci sia l’Ucraina, con l’obiettivo di allargare il conflitto. “La nostra aviazione militare – ha ribadito Dmitrij Sergeevič Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin – rispetta tutte le regole di volo nella maniera più stretta”.

La Nato: “Ci difenderemo”

In ogni caso, il Consiglio Atlantico riunitosi su richiesta dell’Estonia dopo lo sconfinamento dei MiG russi è stato molto chiaro, e in una dichiarazione rilasciata martedì ha avvisato: “La Russia non deve avere alcun dubbio: la Nato impiegherà in conformità con il diritto internazionale, tutti gli strumenti militari e non, necessari per difendersi e scoraggiare ogni minaccia”. Insomma, la Nato ribadisce la propria natura di alleanza difensiva, ma afferma anche che è pronta a reagire se necessario.

Il premier polacco Tusk: “Abbatteremo oggetti volanti senza discussione”

Posizioni più ‘automatiche’ sono venute invece dal premier polacco Donald Tusk, che lunedì in conferenza stampa ha minacciato di abbattere i velivoli che sconfinino ancora i cieli nazionali: “Voglio essere molto chiaro. Prenderemo la decisione di abbattere oggetti volanti senza discussione quando violano il nostro territorio e sorvolano la Polonia. Non c’è spazio per discussioni“.

Avvertimento ribadito dal ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski in occasione del Consiglio Atlantico: “Siete stati avvisati“, quindi “non lamentatevi (all’Onu, ndr) se i vostri aerei vengono abbattuti nello spazio aereo della Nato”.

Tusk ha tuttavia precisato che è necessario raggiungere un consenso anche tra gli altri Paesi della Nato. “Devo essere sicuro al 100% (…) che tutti i nostri alleati tratteranno la situazione esattamente come noi (…) e che, quando il conflitto entrerà in una fase così acuta, non saremo soli“. Tusk ha anche specificato che “dobbiamo pensarci due volte prima di decidere azioni che potrebbero innescare una fase molto acuta del conflitto”.

La questione delle regole d’ingaggio dell’Alleanza d’altronde è molto delicata, perché in base ad esse si stabilisce quando e come reagire e operare. Intanto qualcuno rompe il ghiaccio (le forze armate nazionali possono prendere decisioni sul proprio territorio quando sono sotto il comando nazionale): martedì, la Lituania ha adottato nuove regole per consentire al suo esercito di reagire alle violazioni dello spazio aereo “prima e più velocemente”.

Rutte ha comunque chiarito che l’eventuale decisione di abbattere un aereo viene presa “in tempo reale” in base alle “informazioni disponibili in merito alla minaccia rappresentata dall’aereo” e valutando “l’intenzionalità, l’armamento e il potenziale rischio per le forze alleate, i civili o le infrastrutture”.

In Estonia, pertanto, non è stata rilevata “alcuna minaccia immediata”.

La forza, in poche parole, non viene utilizzata automaticamente e immediatamente in tempo di pace, in quanto si presume che le incursioni possano essere un errore, ma qui c’è un’asimmetria di non poco conto: recentemente Mosca ha detto che “di fatto la Nato è in guerra con la Russia, opinione non condivisa dall’Alleanza.

Von der Leyen: “L’opzione di abbattere un caccia è sul tavolo”

Intanto anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen apre alla possibilità di abbattere un caccia russo sconfinante. “La mia opinione è che dobbiamo difendere ogni centimetro del territorio“, ha detto in un’intervista alla Cnn. “Ciò significa che se si verifica un’intrusione nello spazio aereo, dopo un avvertimento, dopo essere stati molto chiari, ovviamente l’opzione di abbattere un caccia che si intromette nel nostro spazio aereo è sul tavolo“.

“La Russia sta effettuando test su tutti i fronti”, ha dichiarato von der Leyen. “È una guerra ibrida che stiamo vivendo da molti, molti anni, che la Russia sta conducendo contro le democrazie dell’Unione Europea e di altri Paesi. E quindi noi combattiamo su tutti i fronti”, ha sottolineato la tedesca con riferimento ai ripetuti attacchi alle infrastrutture informatiche, alla manipolazione delle opinioni pubbliche e delle elezioni, al sabotaggio dei cavi sottomarini, e infine all’uso dei droni.

“Come ho detto, è una decisione della Nato, ma vorrei essere molto chiara: non si può toccare il nostro territorio”, ha concluso la capa dell’esecutivo europeo.

Dipende tutto da Trump

L’attivazione dell’art. 5 non è automatica, come ricordava Rutte: è una decisione politica che dunque in definitiva dipende dalla Casa Bianca. E ricordiamo che Trump ha prima denigrato e fatto pressione su Zelensky per poi iniziare a riconoscere che Putin non ha intenzione di finire la guerra, ma non ha ancora messo in campo misure concrete per costringere il presidente russo a sedersi a un vero tavolo di pace.

Insomma, l’ago della bilancia continua a essere Trump. Le sue parole circa il fatto che i Paesi Nato dovrebbero abbattere i caccia russi sconfinanti, anche se ridimensionate da un ‘dipende dalla situazione’, sono quanto meno peculiari, visti i suoi sforzi per destabilizzare l’Alleanza e la sua perenne e strategica ambiguità, e potrebbero lasciare il tempo che trovano. Lo stesso ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che sabato parlerà all’Onu, ha fatto capire che sostanzialmente Mosca non prende troppo in considerazione le parole dell’ondivago presidente americano.

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