Crosetto vuole reintrodurre la leva: ecco come cambierebbe il servizio militare in Italia

Un nuovo modello basato su volontari, riservisti e competenze tecniche: cosa prevede la proposta del ministro della Difesa
3 giorni fa
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Guido Crosetto
Il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto (Afp)

Diecimila uomini – e in prospettiva fino a 40mila – per dare vita non alla vecchia leva miliare ma a una nuovo corpo, ausiliario e su base volontaria. Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha annunciato ieri che presenterà un disegno di legge per “reintrodurre un nuovo servizio militare” in Italia, seguendo il solco di quanto sta succedendo in diversi Paesi europei.

Il motivo, ha spiegato, è semplice: la necessità di rafforzare le Forze Armate, considerando i venti poco pacifici che spirano a livello globale, a iniziare proprio da casa nostra, l’Europa. “Se la visione che noi abbiamo del futuro è una visione nella quale c’è minore sicurezza, una riflessione sul numero delle forze armate va fatta“, ha detto.

Come funzionerebbe la leva di Crosetto

Il progetto prevede la creazione di una riserva militare ausiliaria composta da volontari, come in alcuni modelli europei: Francia e Germania, dove però la leva può diventare obbligatoria in alcuni casi.

L’obiettivo immediato, come anticipato, sarebbe quello di arruolare circa 10mila riservisti da destinare a compiti ausiliari e di supporto, dunque da affiancare ai militari di carriera. Il contingente non sarebbe pensato per sostituire il personale attivo nelle missioni operative all’estero, ma per attività di supporto interno, logistica, emergenze, ed eventualmente per rafforzare capacità in aree strategiche come la cyber-difesa, o in contesti di crisi.

La leva obbligatoria in Italia è stata sospesa – non eliminata – dalla Legge 23 agosto 2004, n. 226 (nota come “legge Martino”) a partire dal 1º gennaio 2005. La proposta di Crosetto non mira a ripristinare quel sistema, ma propone un modello più simile a una riserva permanente di volontari da attivare in caso di necessità, crisi, emergenze o esigenze specifiche, che a una leva di massa. Si tratterebbe di una struttura di supporto che integra le Forze Armate: più flessibile, specialistica, e potenzialmente in grado di rispondere alle esigenze contemporanee (cybersicurezza, emergenze, crisi, minacce internazionali).

Chi verrebbe coinvolto

Il bacino potenziale comprende ex militari, civili con competenze specialistiche (tecnici, medici, esperti di cyber, ingegneri, etc.), guardie giurate, oppure giovani che scelgano liberamente di aderire. La proposta parla genericamente di “volontari” e non reintroduce la modalità di coscrizione obbligatoria che caratterizzava la vecchia leva, anche se il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha rilanciato la sua proposta di leva obbligatoria per sei mesi.

Dalla parole di Crosetto, al momento non è chiaro se l’età sarà vincolata o se sarà aperta anche a fasce di popolazione adulta con particolari competenze.

Stato attuale: cosa è deciso e cosa è ancora da definire

Al momento esiste una proposta di disegno di legge elaborato dal ministero guidato da Crosetto, che sarà discussa in Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento. Non è ancora definito il quadro normativo definitivo: non c’è certezza su età, requisiti, durata del servizio (se sarà prevista una ferma, o turni, o un sistema misto), né su come saranno organizzati i riservisti.

Come funziona in Francia e in Germania

Le nazioni europee stanno “mettendo in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa” e stanno pensando di “aumentare il numero delle forze armate”, ha sottolineato il ministro, che vede la propria proposta a metà tra il modello francese e quello tedesco L’idea che lui propone è uno “schema che in qualche modo non è molto diverso da quello tedesco, che prevede una volontarietà: quello tedesco ha un automatismo che scatta” rendendolo potenzialmente obbligatorio, “quello francese è totalmente volontario”.

Mercoledì il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato il ritorno di un “servizio militare volontario” della durata di dieci mesi a partire dall’estate 2026, che coinvolgerà soprattutto giovani tra i 18 e i 19 anni.

La Germania invece ha previsto la valutazione delle potenzialità di circa 700mila diciottenni tramite un questionario. Dal 2027, al compimento dei 18 anni si verrà sottoposti a specifiche visite mediche per avere un bacino di persone ‘ideonee’. Le novità riguarderanno obbligatoriamente gli uomini, mentre sarà facoltativo per le donne.

Berlino vuole passare dagli attuali 182mila militari a 260mila entro il 2035, con l’obiettivo di diventare il più forte esercito convenzionale in Europa già dal 2029.