Seconda giornata al World Economic Forum di Davos, e il palco svizzero si conferma crocevia di dichiarazioni e strategie globali. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, non delude le aspettative e delinea un futuro che unisce pragmatismo e ambizione. Tra sfide geopolitiche, transizione verde e nuovi equilibri economici, l’Europa si prepara a cambiare passo.
L’intervento della leader europea, al cospetto dei principali attori economici e politici globali, ha messo in evidenza una visione chiara e ambiziosa per il Vecchio Continente, con uno sguardo che va oltre le difficoltà attuali e punta alla crescita sostenibile e alla sicurezza geopolitica. La presidente ha parlato di un’Europa pronta a modificare il proprio passo in un contesto internazionale sempre più competitivo, definendo una “nuova era di competizione geostrategica”.
La nuova era della competizione globale
“Siamo entrati in una nuova era di competizione geostrategica”, ha esordito von der Leyen, richiamando l’attenzione su uno scenario internazionale in cui le principali economie mondiali si contendono risorse, tecnologie e posizioni strategiche. Dall’intelligenza artificiale alla quantistica, passando per il controllo delle rotte commerciali globali, la competizione si fa sempre più serrata. E con essa cresce il ricorso a strumenti economici come sanzioni, dazi e controlli sulle esportazioni.
Nonostante queste tensioni, la presidente sottolinea l’importanza di non rompere i legami che tengono unita l’economia globale: “Spezzare questi legami non è nell’interesse di nessuno. Dobbiamo lavorare insieme per modernizzare le regole e sostenere la capacità di innovare e prosperare”.
Il discorso, ricco di riferimenti strategici, si sofferma sull’importanza di bilanciare sicurezza economica e opportunità di innovazione. “La nostra scala continentale è la più grande risorsa in un mondo di giganti”, ha dichiarato, auspicando una maggiore coesione normativa in Europa per favorire lo sviluppo imprenditoriale.
Il 28esimo regime
Uno dei punti chiave dell’intervento di von der Leyen è il cosiddetto “28esimo regime”. L’iniziativa mira a creare un unico quadro normativo per le imprese europee, superando le attuali barriere nazionali che frammentano il mercato unico. “Oggi le aziende devono confrontarsi con 27 legislazioni nazionali diverse. Noi offriremo invece un insieme unico di norme in ambiti come diritto societario, insolvenza, lavoro e fiscalità”, ha spiegato la presidente.
Questo nuovo regime, pensato per incentivare l’innovazione e abbattere gli ostacoli burocratici, rappresenta una risposta concreta alla crescente competizione globale. “In un contesto in cui grandi potenze come Stati Uniti e Cina avanzano rapidamente, l’Europa deve poter sfruttare appieno il proprio potenziale. La nostra competitività dipende anche dal ritorno a prezzi energetici bassi e stabili, resi possibili dalla transizione verso energia pulita”, ha aggiunto.
La semplificazione delle regole, insieme ad un forte impulso all’innovazione, è vista come la chiave per rilanciare l’economia europea. La presidente ha annunciato che, entro febbraio, la Commissione Europea presenterà una “roadmap per la competitività”, un piano strategico che include l’introduzione di leggi più semplici, una maggiore attenzione alle competenze digitali e il rafforzamento della produttività attraverso l’innovazione. Von der Leyen ha messo in guardia sulle conseguenze di un mondo economicamente frammentato, auspicando che l’Europa rimanga fedele ai suoi valori. “La rottura dei legami nell’economia globale non è nell’interesse di nessuno,” ha dichiarato.
Ucraina, Usa e Cina
La geopolitica resta al centro del discorso della presidente. Sul fronte ucraino, von der Leyen ribadisce l’impegno europeo: “Abbiamo sostenuto l’Ucraina con quasi 130 miliardi di euro e continueremo a farlo. Non è solo una questione di sicurezza ucraina, ma anche europea”. Il messaggio è chiaro: l’Ue non intende fare passi indietro, anche di fronte a un possibile disimpegno degli Stati Uniti sotto la nuova amministrazione Trump.
Le relazioni transatlantiche, però, restano centrali e, nonostante le divergenze, von der Leyen si è mostrata aperta a un dialogo costruttivo con l’amministrazione Trump, pur ribadendo l’importanza di mantenere i principi europei come base per qualsiasi trattativa. “Scambi tra Ue e Usa rappresentano il 30% del commercio globale. La nostra priorità sarà negoziare con pragmatismo, ma senza mai rinunciare ai nostri principi e valori”, ha sottolineato von der Leyen.
Sul fronte asiatico, la presidente propone un approccio equilibrato nei confronti della Cina, basato su equità e reciprocità. In vista del 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Ue e Cina, von der Leyen vede l’opportunità di approfondire i legami economici, pur mantenendo un occhio critico sulla competizione tecnologica e geopolitica. Il primo viaggio ufficiale del nuovo mandato sarà però in India, a conferma dell’intenzione di rafforzare il partenariato strategico con la più grande democrazia del mondo.
Innovazione e clima
Non poteva mancare un riferimento al cambiamento climatico, per la von der Leyen “impossibile da ignorare”. L’Accordo di Parigi resta il punto di riferimento per la politica europea, rappresentando un impegno per lavorare con tutte le nazioni che condividono l’obiettivo di fermare il riscaldamento globale. “L’Accordo di Parigi continua ad essere la migliore speranza per tutta l’umanità. L’Europa continuerà a mantenere il proprio impegno e a collaborare con tutte le nazioni che vogliono proteggere la natura e fermare il riscaldamento globale” ha dichiarato la presidente della Commissione Europea durante il suo intervento al World Economic Forum, in risposta alle recenti decisioni degli Stati Uniti.
La decisione di Donald Trump di ritirarsi dal trattato ha suscitato preoccupazione, ma la presidente della Commissione europea ha ribadito l’importanza di non abbandonare il cammino verso la sostenibilità. “I prossimi anni saranno decisivi per rimanere competitivi nella corsa alla tecnologia pulita. L’Europa è pronta a collaborare con qualsiasi Paese voglia potenziare le proprie infrastrutture green e digitali. Siamo aperti agli affari, ma con una visione di sostenibilità e innovazione” ha aggiunto, sottolineando come la transizione verso l’energia rinnovabile e la sostenibilità sia fondamentale per affrontare le sfide future.