Von der Leyen supera la doppia sfiducia: bocciate le mozioni di destra e sinistra

Nonostante tre 'assalti' in pochi mesi, la presidente della Commissione resta salda a Bruxelles, con numeri ampi. Ma se l'Europarlamento ha scelto la stabilità, i malumori restano, e la tedesca dovrà tenerne conto
5 ore fa
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Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen in un'immagine di repertorio (Ipa/Fotogramma)

Ursula von der Leyen è ancora in sella. Il Parlamento europeo stamattina ha respinto entrambe le mozioni di censura presentate nei suoi confronti (e dell’intera Commissione che guida), una dall’estrema destra dei Patriots for Europe (Pfe) e una dalla sinistra radicale The Left. E lo ha fatto in modo ampio.
La mozione dei Patrioti ha infatti ottenuto 179 voti a favore, 378 voti contrari e 37 astensioni, mentre quella della Left ha raccolto 133 voti favorevoli, 383 contrari e 78 astensioni. Tre mesi fa, la precedente mozione di censura, a firma Gheorghe Piperea dell’Aur rumeno (gruppo Ecr), era stata bocciata con 175 voti a favore, 360 contrari e 18 astensioni.

Insomma, la maggioranza che sostiene la presidente della Commissione si è compattata nel momento del bisogno. Per entrambe le mozioni, il numero dei voti contrari è stato più del doppio di quelli favorevoli (nel caso della mozione della Sinistra sfiorano il triplo). Rispetto a luglio, la mozione della destra ha ottenuto una manciata (4) di voti favorevoli in più, ma ha anche visto 18 voti contrari in più. In entrambi i casi sono aumentate le astensioni. La mozione della Sinistra ha preso molti meno voti a favore rispetto a quella dell’Ecr di luglio, e ben 23 contrari in più, con un aumento degli astenuti.

I sovranisti del Pfe rimproverano von der Leyen per la politica commerciale giudicata fallimentare, nello specifico l’accordo ottenuto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello con il Mercosur.
The Left, a sua volta, accusa la capa dell’esecutivo europeo di ‘resa’ per l’intesa con Trump e di aver negoziato “il peggior accordo mai firmato dall’Unione europea” in riferimento a quella con il Mercosur. Inoltre, la Sinistra sottolinea la “complicità dell’Ue nel genocidio a Gaza” e “l’arretramento in materia sociale ed ecologica”.

Chi ha votato a favore, chi contro

La mozione dei Patrioti è stata approvata dal gruppo di ultra destra Europa delle Nazioni Sovrane (Esn), e da una quarantina di eurodeputati di destra dell’Europa dei Conservatori e Riformisti. Esn ha votato a favore anche del testo della sinistra, come 22 membri di Ecr e 12 membri dei Verdi, che hanno votato contro quella dei Patriots. Tuttavia, i Patrioti non hanno sostenuto la Sinistra e viceversa.

Il grosso del Ppe si è opposto ad entrambi i testi, fatta eccezione per un manipolo di Républicains francesi, che hanno appoggiato quella dei Patrioti. Anche la stragrande maggioranza di Renew, i Liberali, ha votato contro entrambi i testi, fatta eccezione per i Freie Waehler (Liberi Elettori) tedeschi, che si sono espressi a favore di tutti e due, insieme ad una liberale slovena. I socialisti hanno appoggiato von der Leyen.

Guardando agli italiani, Fratelli d’Italia si è astenuto sulla mozione presentata dai Patrioti, mentre ha votato contro quella della Left. Astenuti su entrambi i testi gli eurodeputati ‘indipendenti’ del Pd Cecilia Strada e Marco Tarquinio, mentre il grosso dell’S&D, incluso il resto dei Dem, ha votato contro entrambe le mozioni. Avs ha appoggiato il testo della sinistra, contrariamente al resto del gruppo dei Verdi. Il Movimento 5 Stelle le ha sostenute entrambe.

Ancora una volta Bruxelles protegge Ursula von der Leyen dalle sue responsabilità”, hanno commentato i Patrioti su X, assicurando che “non ci arrenderemo”.

La copresidente di The Left, Manon Aubry, ha affermato su X: “Dai socialisti all’estrema destra, un’unione sacra in Parlamento per mantenere Ursula von der Leyen al suo posto. È complice del genocidio a Gaza e firma accordi di libero scambio come il Mercosur uno dopo l’altro. Rifiutarsi di censurarla è colpevole!”

Von der Leyen: “Apprezzo il sostegno, insieme per risultati concreti”

Durante il voto von der Leyen non era a Strasburgo, ma a Bruxelles per il Global Gateway Forum. “Apprezzo profondamente il forte sostegno ricevuto oggi”, ha scritto sui social saputo l’esito della votazione.

“La Commissione continuerà a lavorare a stretto contatto con il Parlamento europeo per affrontare le sfide dell’Europa “, ha aggiunto la capa dell’esecutivo Ue.

Cosa significa il voto

Era ampiamente previsto che von der Leyen superasse le due mozioni di sfiducia, tanto che la diretta interessata era ad un altro appuntamento. Ma il voto è comunque valutabile come un termometro della temperatura della sua leadership, più volte messa in discussione in questi mesi. Tre mozioni di sfiducia tra luglio e oggi, infatti, non possono essere ignorate, e la tedesca deve muoversi con cautela.

Sicuramente, se era ritenuto scontato che la tedesca passasse le mozioni, il fatto che i numeri siano ampi è una piccola sorpresa. D’altronde, molti eurodeputati hanno preferito la stabilità, in un momento delicato e complesso come quello che il Mondo e l’Unione europea stanno attraversando, e in assenza di sostituti validi.

Al momento il suo approccio più conciliante e collaborativo con l’Europarlamento, oltre a concessioni e promesse fatte a socialisti, liberali e verdi, sembra aver dato frutti: la sua maggioranza si è ricompattata, e guarda alla bisogna sia alla sinistra dei Verdi sia alla destra di Ecr.

Ma i malumori non spariscono in modo così semplice, nemmeno tra alleati. Lo ha detto chiaramente in questi giorni la leader dei socialdemocratici (S&D), Iratxe García, secondo cui il sostegno a von der Leyen “non è incondizionato”: “Avrete il nostro sostegno solo se manterrete le promesse concordate”.

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