Von der Leyen risponde a Trump: “La democrazia europea la decidono i cittadini europei”

È una risposta 'blanda' ma precisa quella della presidente della Commissione europea alle parole del presidente Usa, secondo cui l’Europa è in decadenza e occorre supportare i partiti sovranisti
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Von der Leyen al Parlamento europeo (Afp)

Non si immischi nella democrazia europea. È una risposta ‘blanda’ ma precisa quella della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ieri sera al gala 28 di Politico a Bruxelles ha replicato alle parole del presidente Usa Donald Trump, che nei giorni scorsi in un’intervista alla stessa testata aveva definito l’Europa in decadenza, debole e confusa. Esternazioni che seguivano mesi di attacchi da parte sua e del suo entourage – da ‘scrocconi’ a ‘patetici’ fino all’attacco di JD Vance a Monaco la scorsa primavera – e di azioni concrete come nel caso dei dazi, della fine del sostegno economico all’Ucraina, dell’esclusione del blocco da ogni negoziato sul cessate il fuoco con la Russia e dell’appoggio ai partiti sovranisti europei, funzionali alla visione del tycoon.

“Non spetta a noi, quando si tratta di elezioni, decidere chi sarà il leader del Paese, ma al popolo di questo Paese. Questa è la sovranità degli elettori, e questa deve essere tutelata“, ha chiarito von der Leyen aggiungendo: “Nessun altro dovrebbe interferire, senza alcun dubbio”.

Dunque una risposta blanda, che non scende sul campo aggressivo della controparte americana, ma che riafferma un principio basilare (per quanto spesso calpestato) delle relazioni internazionali, sancito nella carta Onu (art. 2 par 7): non ci si immischia negli affari interni di un altro Stato (blocco, in questo caso).

E non sono solo le ultime parole di Trump ad aver richiesto una reazione di von der Leyen, arrivata comunque dopo diversi giorni, ma anche la nuova Strategia di sicurezza nazionale statunitense pubblicata venerdì scorso, che ha suscitato preoccupazione a Bruxelles. Il documento descrive l’Europa come un continente in declino e suggerisce che le politiche europee – in particolare quelle volte a contrastare l’estrema destra o a gestire flussi migratori – rappresentino un rischio per la civiltà europea, che potrebbe sparire entro 20 anni. Inoltre, la strategia statunitense parla di incentivare la “resistenza” all’attuale percorso politico del blocco, formulazione che ha allarmato molte capitali dell’Unione.

La presidente ha collegato queste preoccupazioni all’iniziativa della Commissione nota come “Shield for Democracy”, un pacchetto di misure pensato per rafforzare la resistenza dell’Unione alle interferenze straniere, soprattutto online e anche durante le tornate elettorali.

Von der Leyen ha infine espresso il proprio impegno per un dialogo transatlantico solido, ricordando di aver lavorato positivamente con presidenti statunitensi in passato: tuttavia, ha sottolineato che l’Europa deve guardare prima di tutto alla propria forza, alle proprie risorse e alla propria unità. “Siamo orgogliosi di essere l’Unione Europea, che consideriamo la nostra forza. Lottiamo per un’Europa unita”, ha affermato tra gli applausi.

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