Con Vannacci e Bardella nascono i Patrioti d’Europa: il gruppo scavalca Meloni e diventa il terzo dell’Europarlamento

Finisce così Identità e Democrazia, dove però la Lega era la prima forza. Ora sono la terza del nuovo gruppo, a trazione Orbán-Le Pen
2 mesi fa
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Roberto Vannacci e Jordan Bardella
Da sinistra, il generale Roberto Vannacci (Foto Maurizio D'Avanzo / ipa-agency.net / Fotogramma) e il presidente di RN Jordan Bardella (Foto Lafargue Raphael/ABACA / ipa-agency.net / Fotogramma)

È ufficiale: il gruppo dei Patrioti per l’Europa è una realtà nell’Europarlamento. Dopo le elezioni francesi, che si sono chiuse ieri, la Lega oggi ha sciolto la riserva e annunciato l’adesione al gruppo lanciato il 30 giugno dal premier ungherese Viktor Orbán, dall’ex premier ceco Andrej Babiš, leader del partito Ano 2010 (Movimento dei Cittadini Insoddisfatti), e dal presidente del Freiheitliche Partei Österreichs Herbert Kickl.

“Oggi, dopo un lungo lavoro, nasce con la Lega a Bruxelles il grande gruppo dei Patrioti, che sarà
determinante per cambiare il futuro di questa Europa“, ha esultato Matteo Salvini su X.

Anche il francese Rassemblement National, che porta in dote ben 30 eurodeputati, ha annunciato l’adesione al gruppo radicale. “Patrioti per l’Europa continua a crescere mentre entra anche l’RN – ha scritto su X Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orban -. Uniamo le forze e combattiamo insieme per un futuro migliore”!

Chi sono i Patrioti d’Europa

Il gruppo già nei giorni scorsi e molto rapidamente era arrivato a contare ben oltre 23 deputati di 8 Paesi diversi, soddisfacendo quindi i requisiti minimi per la costituzione di un eurogruppo. Con le adesioni di oggi, arriva a riunire 84 eurodeputati (MEP) provenienti da 12 Paesi, spiega Paolo Borchia, capodelegazione della Lega a Bruxelles, e con un colpo di coda supera per dimensioni sia i Conservatori e Riformisti Europei (ECR) di Meloni, che con 78 MEP scendono al quarto posto, sia Renew Europe, che ne ha 76.

Finisce così Identità e Democrazia (ID), il gruppo della Lega e di RN, che non ha più i requisiti minimi richiesti dal Parlamento per un gruppo e i cui componenti sono sostanzialmente confluiti nei Patrioti.

Ma gli equilibri all’interno della nuova compagine sono differenti, e saranno fondamentali: la Lega, che in ID era la prima forza, qui risulta essere la terza delegazione, dopo il Rassemblement National francese e gli ungheresi di Fidesz.

Ecco il dettaglio:

• Rassemblement National (Francia): 30 MEP
• Fidesz + Partito Popolare Cristiano Democratico (Ungheria): 11 MEP
• Lega (Italia): 8 MEP
• Ano 2010 (Movimento dei Cittadini Insoddisfatti – Repubblica Ceca): 7 MEP
• Přísaha a Motoristé (Giuramento e automobilisti – Repubblica Ceca): 2 MEP
• FPÖ (Partito della libertà – Austria): 6 MEP
• Pvv (Partito per la libertà – Paesi Bassi): 6 MEP
• Vox (Spagna): 6 MEP
• Vlaams Belang (Fiandre, Belgio): 3 MEP
• Chega! (Portogallo): 2 MEP
• Dansk Folkeparti (Partito popolare danese – Danimarca): 1 MEP
• Fonì Logikis (la Voce della Ragione – Grecia): 1 MEP
• Latvija pirmajā vietā (Prima la Lettonia): 1 MEP.

Jordan Bardella è stato eletto presidente del gruppo, mentre tra i sette vicepresidenti c’è l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci. Gli altri sono Klára Dostálová (ANO), Sebastiaan Stöteler (PVV), António Tânger Corrêa (Chega), Hermann Tertsch (VOX) e Harald Vilimsky (FPÖ) e l’ungherese Kinga Gal (Fidesz), prima vicepresidente. Infine, l’ex segretario generale del gruppo Identità e Democrazia, Philip Claeys, sarà il segretario generale del nuovo gruppo.

I Patrioti per l’Europa non erediteranno la struttura di Identità e Democrazia”, secondo fonti qualificate di Identità e Democrazia riportate da RaiNews: “Sarà una struttura nuova che parte da zero“.

Bardella: “Riorienteremo le politiche”

“I Patrioti per l’Europa rappresentano la speranza per le decine di milioni di cittadini delle nazioni europee che apprezzano la loro identità, la loro sovranità e la loro libertà. Come forze patriottiche, lavoreremo insieme per riprendere le nostre istituzioni e riorientare le politiche per servire le nostre nazioni e i nostri popoli”, ha affermato in una nota Bardella, neo presidente del neo gruppo.

D’accordo la prima vicepresidente Kinga Gál, che ha sottolineato: “Le elezioni europee hanno chiaramente dimostrato che un numero preponderante di elettori desidera che i confini europei siano nuovamente protetti. Amano la libertà e la pace. Sono a favore della cooperazione europea, ma non di un’Ue che agisca oltre le proprie competenze e punisca gli Stati membri per portare avanti le proprie politiche. Saremo la loro voce per i prossimi cinque anni”.

I Patrioti per l’Europa vogliono “cambiare la politica europea”, preservando le “radici giudaico cristiane” dell’Europa e combattendo “l’immigrazione illegale”, per avere un’Europa “forte e competitiva. La porta resta aperta ad altri” che vogliano unirsi e il gruppo collaborerà con “altre forze conservatrici” nell’Aula per realizzare “i cambiamenti tanto cercati”, ha concluso.

Cosa vogliono i Patrioti: “Un manifesto per un futuro europeo”

Con la creazione del nuovo eurogruppo, Orbán, che ha appena assunto il semestre di guida europeo, si candida a diventare la forza dominante di estrema destra nell’Europarlamento. L’obiettivo è formare un gruppo di “partiti patriottici e sovranisti” per rafforzare il ruolo dei governi nazionali e diminuire quello di Bruxelles, “dare priorità alla sovranità sul federalismo, alla libertà sui diktat e alla pace”, come si legge nel manifesto firmato dai tre partiti fondatori.

Dice il manifesto: “Le nazioni d’Europa si trovano in una fase storica. L’Unione europea, un tempo un progetto da sogno radicato nel desiderio di riconciliazione dopo la distruzione causata da due guerre mondiali e decenni di divisione, si è rivoltata contro gli europei e ora persegue interessi contrari alla volontà delle nazioni, delle regioni e delle piccole comunità che costituiscono la nostra casa europea”.

Il documento continua: “Istituzioni in gran parte sconosciute e lontane dai cittadini europei — insieme a forti forze globaliste, burocrati non eletti, lobby e gruppi di interesse con disprezzo per la voce della maggioranza e della democrazia popolare — stanno progettando di sostituire le Nazioni. Con cosa? Uno Stato centrale europeo”.

Con queste premesse, i Patrioti vogliono (tra le altre cose):

nazioni forti, orgogliose e indipendenti, libere nella loro determinazione a vivere e cooperare in concordia tra loro, unite attraverso istituzioni con legittimità radicata nelle Nazioni, incaricate e tenute a rendere conto ai popoli d’Europa
• salvaguardare e celebrare l’identità europea, le tradizioni e i costumi, frutto dell’eredità greco-romana e giudaico-cristiana
• impegnarsi per la pace e il dialogo, pronti a difendersi da qualsiasi minaccia proveniente dalla sfera politica, economica, religiosa e culturale
difendere le libertà reali, i diritti fondamentali e la dignità umana, resistendo fermamente ai tentativi di limitare o ridefinire queste libertà
• proteggere i propri confini, fermare l’immigrazione illegale
rifiutare ogni ulteriore trasferimento della sovranità nazionale alle istituzioni europee
un’Europa competitiva, produttiva, efficiente e orgogliosa delle sue conquiste intellettuali, scientifiche ed economiche

L’estrema destra nell’Europarlamento

Mentre in pochi giorni nascono i Patrioti, rimane invece ancora avvolto nella nebbia il paventato terzo gruppo dell’estrema destra, soprannominato ‘hooligan’, trainato da Alternative fuer Deutschland, che ha già provato senza successo a costituire un gruppo che unisse i ‘sovranisti’.

AfD al momento è senza casa, essendo stato espulso da Identità e Democrazia dopo sospetti di spionaggio a favore di Russia e Cine e dopo le dichiarazioni del suo candidato di punta Maximilian Krah (poi defenestrato), che ha sostenuto che non tutti i componenti delle SS erano criminali.

Tuttavia, se si vuole incidere sui lavori dell’Europarlamento, appartenere a un gruppo è fondamentale: se si finisce nel Gruppo misto degli indipendenti, di fatto non è possibile diventare rapporteur (responsabile) per nessuna proposta legislativa. E di conseguenza non si ha margine di azione, a parte col proprio voto. Inoltre i gruppi, oltre a godere della forza del numero, prendono parte alla spartizione degli incarichi.

AfD ha ancora qualche giorno per capire cosa fare, intanto al momento attuale le formazioni dell’estrema destra sono due: ECR, che diventerebbe il gruppo moderato, oltre che l’unico filo-ucraino, e i Patrioti. Un eventuale gruppo animato da AfD sarebbe il terzo.