Ursula von der Leyen e il suo programma per l’Europa: verso la riconferma?

Sfide e opportunità di un secondo mandato alla presidenza della Commissione Europea
2 mesi fa
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Ursula Von Der Leyen guarda in alto
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

Giovedì prossimo, 18 luglio, l’Europarlamento si riunirà a Strasburgo per votare la riconferma di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea. Un voto che, nonostante l’apparente sicurezza della maggioranza, presenta incognite significative dovute al possibile impatto dei franchi tiratori. Ma quali sono i punti chiave del programma di von der Leyen per l’Europa e quali le controversie che potrebbero influenzare l’esito del voto?

I punti chiave del programma di Ursula von der Leyen

Il programma di Ursula von der Leyen per il prossimo mandato come Presidente della Commissione Europea si focalizza su sei tematiche ambiziose che delineano la sua visione per l’Europa nei prossimi cinque anni e oltre.

Green Deal europeo

Il Green Deal Europeo rappresenta il fulcro della strategia di Ursula von der Leyen per il mandato della Commissione Europea, delineando un quadro ambizioso ma pragmatico per affrontare le sfide climatiche e promuovere la sostenibilità nell’UE. Come sottolineato dalla presidente, l’obiettivo di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 è un pilastro cruciale di questa iniziativa. Questo implica l’introduzione di una normativa climatica europea che codifichi questo obiettivo nella legislazione, garantendo un quadro normativo chiaro e impegnativo per gli Stati membri.

Il Green Deal proposto include anche misure concrete per accelerare la riduzione delle emissioni di carbonio. Von der Leyen ha proposto di estendere il sistema di scambio di quote di emissione ad altri settori come il trasporto marittimo e di ridurre gradualmente le quote gratuite per le compagnie aeree, con l’obiettivo di raggiungere una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030, misure che mirano a garantire che l’UE mantenga il passo con gli obiettivi intermedi stabiliti dall’accordo di Parigi.

Un altro elemento chiave del Green Deal è il piano di investimenti per un’Europa sostenibile. Von der Leyen propone di mobilizzare mille miliardi di euro nel prossimo decennio per finanziare progetti di innovazione verde e tecnologie pulite in tutta l’UE. Questo finanziamento mira a stimolare la crescita economica attraverso l’economia circolare e a trasformare la Banca europea per gli investimenti in una banca climatica, aumentando i finanziamenti per progetti climatici a livello mondiale.

Oltre alle questioni ambientali, von der Leyen enfatizza la necessità di una transizione equa per tutti i settori della società europea. Propone un nuovo Fondo per una transizione equa per sostenere le regioni e le comunità più colpite dai cambiamenti climatici e dalle trasformazioni economiche, assicurando che nessuno sia escluso dai benefici della transizione verso un’economia più verde e sostenibile.

Economia e lavoro

Nel suo programma per l’Europa, Ursula von der Leyen enfatizza la necessità di costruire “un’economia che lavora per le persone”, un concetto centrale nel suo programma per la presidenza della Commissione europea. Questo obiettivo si basa sull’idea di promuovere un’equità sociale più profonda e una prosperità più diffusa all’interno dell’Unione europea.

Von der Leyen sottolinea il valore distintivo dell’economia sociale di mercato europea, definendola un modello unico nel panorama mondiale. Questo modello non solo favorisce l’espansione delle economie europee, ma è anche efficace nel ridurre la povertà e le disuguaglianze sociali, ponendo un’enfasi prioritaria sull’equità sociale e il benessere dei cittadini.

Uno degli elementi chiave della sua agenda è il sostegno alle piccole e medie imprese, riconoscendole come pilastro fondamentale dell’economia europea. Queste rappresentano il 99% di tutte le imprese europee e sono responsabili dell’85% dei nuovi posti di lavoro creati negli ultimi cinque anni. Von der Leyen intende potenziare le pmi affinché possano svolgere un ruolo ancora più significativo come innovatori e creatori di posti di lavoro. Proporrà una strategia mirata per facilitare la loro crescita, riducendo gli oneri burocratici e migliorando l’accesso al mercato e al finanziamento.

Un altro pilastro importante del suo programma è il completamento dell’Unione economica e monetaria. Von der Leyen riconosce i progressi compiuti negli anni recenti, come il ripristino dell’occupazione, della crescita economica e degli investimenti ai livelli pre-crisi, ma sottolinea la necessità di mantenere questo slancio in un contesto di crescenti tensioni commerciali e rallentamento della crescita globale. Intende approfondire ulteriormente l’Unione economica e monetaria per garantire una governance più integrata e una maggiore stabilità finanziaria all’interno della zona euro. Questo include la creazione di uno strumento di bilancio dedicato alla competitività e convergenza della zona euro, il sostegno ai paesi in fase di adesione all’euro, e il rafforzamento dell’Unione bancaria con misure come un sistema europeo di assicurazione dei depositi.

Il piano di von der Leyen riflette anche un impegno chiaro verso la parità di genere e i diritti sociali, con una nuova strategia europea per la gender equality, che affronterà le disparità retributive e promuoverà una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nei consigli di amministrazione delle imprese. Inoltre, si impegna a garantire un salario minimo equo per tutti i lavoratori dell’Unione, a migliorare le condizioni di lavoro nelle piattaforme digitali e a creare un quadro solido per la risoluzione della violenza di genere attraverso l’adesione alla convenzione di Istanbul.

Infine, von der Leyen enfatizza l’importanza dell’equità fiscale nell’UE, mirando a riformare i regimi di imposta sulle società per adattarli alle realtà dell’economia digitale e a garantire che tutte le imprese, tradizionali e digitali, contribuiscano in modo equo alle finanze pubbliche.

Un’Europa pronta per l’era digitale

Il terzo punto del programma si concentra sull’avanzamento dell’Europa nell’era digitale. Questo obiettivo ambizioso mira a sfruttare pienamente le opportunità offerte dalle tecnologie digitali, in particolare l’intelligenza artificiale, mentre garantisce contemporaneamente sicurezza e rispetto dell’etica.

Le tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose, stanno rivoluzionando il panorama globale con il loro impatto senza precedenti sul modo in cui comunichiamo, lavoriamo e viviamo. Von der Leyen propone di consolidare il vantaggio dell’Europa nel settore delle norme digitali, focalizzandosi sulla creazione di normative comuni per le reti 5G e promuovendo la sovranità tecnologica in settori chiave. Questo include l’investimento nella tecnologia blockchain, nel calcolo ad alte prestazioni e nell’informatica quantistica per sostenere l’innovazione e la condivisione dei dati a livello globale.

Inoltre, il programma prevede un approccio etico e responsabile nell’utilizzo dell’AI e dei Big Data, riconoscendo la necessità di norme rigorose per garantire la privacy, la sicurezza e la protezione dei dati personali. Von der Leyen si impegna a presentare una proposta legislativa entro i primi 100 giorni del mandato per affrontare le implicazioni umane ed etiche dell’intelligenza artificiale, promuovendo investimenti pubblici e privati per sostenere l’innovazione nel settore.

Infine, l’Europa sotto la guida di von der Leyen mira a rafforzare le competenze digitali degli europei attraverso l’aggiornamento del piano d’azione per l’istruzione digitale e il potenziamento del programma Erasmus+, promuovendo un apprendimento lungo tutto l’arco della vita per preparare le persone alle sfide e alle opportunità del futuro digitale.

Lo stile di vita europeo

Nel quadro del suo programma, Ursula von der Leyen ha posto particolare enfasi sulla protezione dello Stato di diritto come pilastro fondamentale per garantire la coesione e l’integrità dell’Unione Europea. Questo obiettivo non è solamente una questione di adempimento formale, ma rappresenta il fondamento stesso delle istituzioni europee e dei valori condivisi tra i suoi membri.

La Presidente della Commissione Europea ha sottolineato l’importanza di preservare e rafforzare lo Stato di diritto come principio fondamentale dell’Unione. In tal senso, ha proposto un approccio ambizioso che mira a garantire che ogni Stato membro rispetti rigorosamente gli standard democratici e legali definiti nei trattati europei. Questo impegno non solo protegge i cittadini europei da abusi di potere interni, ma rafforza anche la fiducia reciproca tra gli Stati membri, indispensabile per il funzionamento armonioso dell’Unione.

Von der Leyen ha annunciato la sua intenzione di introdurre un nuovo meccanismo europeo per la protezione dello Stato di diritto, applicabile uniformemente in tutti gli Stati membri dell’UE. Questo meccanismo prevede la redazione di relazioni annuali obiettive da parte della Commissione Europea, che monitoreranno il rispetto dello Stato di diritto in ogni paese. Tale approccio non solo aumenterà la trasparenza delle pratiche governative all’interno dell’Unione, ma faciliterà anche l’individuazione precoce di eventuali violazioni e la loro risoluzione tempestiva.

La proposta di von der Leyen si basa sull’idea che la protezione dello Stato di diritto sia una responsabilità condivisa tra tutte le istituzioni dell’UE e gli Stati membri stessi. Questo approccio include un dialogo intensivo con le autorità nazionali, fondato sul diritto e sulla giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea. Inoltre, si prevede di assegnare un ruolo più significativo al Parlamento Europeo nel monitoraggio e nell’attuazione di misure correttive, se necessario, per garantire il rispetto degli standard comuni.

Rafforzare la leadership globale responsabile

L’aspirazione di Ursula von der Leyen di rendere l’Unione Europea un leader mondiale responsabile si articola attorno alla promozione del multilateralismo e al rafforzamento dell’ordine mondiale basato su regole. Questo impegno riflette una volontà di consolidare la posizione dell’Europa non solo come potenza economica, ma anche come promotore di valori universali e sostenitore di una governance globale efficace.

Uno degli aspetti centrali di questa visione è il sostegno a un commercio equo e aperto, che non solo rafforza l’economia europea ma promuove anche stabilità e prosperità a livello globale. Ursula von der Leyen sottolinea l’importanza del commercio come motore economico, rappresentando oltre un terzo del PIL dell’UE e supportando oltre 36 milioni di posti di lavoro. Questo contesto dimostra non solo la forza dell’Europa come principale esportatore di manufatti e servizi, ma anche la sua capacità di attrarre investimenti e collaborazioni internazionali.

La Commissione si impegna a concludere rapidamente i negoziati commerciali in corso con l’Australia e la Nuova Zelanda e ad avviare nuovi partenariati, se le condizioni lo permettono. Tale approccio non mira solo a rafforzare la posizione commerciale dell’Europa ma anche a garantire che ogni accordo rispetti rigorosi standard di sviluppo sostenibile, ambientale e del lavoro. Questo include l’inclusione di capitoli specifici dedicati a tali tematiche, con una tolleranza zero per il lavoro minorile e un impegno verso normative climatiche stringenti.

L’Europa sotto la guida di von der Leyen si propone di essere più ambiziosa, strategica e assertiva nel suo ruolo globale. Questo significa sfruttare i punti di forza dell’Unione Europea, affrontare le vulnerabilità esistenti e rafforzare la sua legittimità sul palcoscenico internazionale. La Commissione riconosce che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, persistono sfide significative che richiedono un’azione coordinata e decisa.

Il programma di von der Leyen include anche il rafforzamento delle relazioni con gli Stati Uniti, mirando a stabilire un partenariato commerciale equilibrato e reciprocamente vantaggioso. Questo approccio non si limita al commercio, ma include anche la promozione di valori europei e norme globali, promuovendo un sistema internazionale più equo e responsabile.

Un nuovo slancio per la democrazia europea

Il sesto e ultimo punto del programma di Ursula von der Leyen riflette un impegno deciso verso il rafforzamento e la protezione dei principi democratici all’interno dell’Unione Europea. Questo obiettivo si focalizza sull’incremento della partecipazione dei cittadini nel processo decisionale e sulla protezione delle istituzioni democratiche dai rischi esterni.

Von der Leyen sottolinea l’importanza di ampliare il ruolo dei cittadini europei nel plasmare il futuro dell’Unione attraverso la creazione di una conferenza sul futuro dell’Europa. Questa iniziativa, avviata nel 2020 e della durata di due anni, mira a coinvolgere attivamente i cittadini, compresi i giovani, insieme alla società civile e alle istituzioni europee. Il suo obiettivo è quello di definire chiaramente la portata e gli obiettivi della conferenza in collaborazione con il Parlamento, il Consiglio e la Commissione. Von der Leyen sostiene che questa conferenza rappresenta un’opportunità cruciale per rafforzare la democrazia europea, consentendo ai cittadini di esprimere le proprie priorità e ambizioni per l’Unione. Il processo prevede la possibilità di proporre cambiamenti legislativi o istituzionali significativi, che la Commissione è pronta a sostenere e implementare se del caso.

Un altro elemento centrale di questa strategia è il rafforzamento del partenariato tra la Commissione Europea e il Parlamento Europeo. Von der Leyen si impegna a favorire un maggiore coinvolgimento del Parlamento nel processo legislativo dell’Unione. Questo include il sostegno a un diritto d’iniziativa per il Parlamento europeo, permettendo che le risoluzioni adottate a maggioranza possano portare alla presentazione di proposte legislative da parte della Commissione.

La presidente della Commissione enfatizza l’importanza di un dialogo costante e trasparente con il Parlamento, comprese sessioni regolari di domande e risposte, per assicurare che le istanze dei cittadini siano adeguatamente rappresentate nel processo decisionale dell’Unione Europea. Infine, von der Leyen sottolinea la necessità di proteggere la democrazia europea da minacce interne ed esterne. Con il proliferare delle piattaforme digitali, l’Unione Europea deve sviluppare normative comuni per affrontare la disinformazione e l’uso improprio delle tecnologie digitali per influenzare le elezioni e destabilizzare le democrazie. Un piano d’azione specifico per la democrazia europea sarà presentato per garantire maggiore trasparenza nel finanziamento dei partiti politici europei e nella pubblicità politica su piattaforme digitali.

Le controversie del programma

Nonostante la solidità del programma della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, diversi aspetti hanno suscitato critiche significative, che potrebbero influire sul voto decisivo. Una delle principali controversie riguarda la politica climatica. Il Green Deal europeo, se da un lato rappresenta un impegno ambizioso verso la sostenibilità ambientale, ha incontrato resistenze da parte di alcuni settori politici e industriali. In particolare, gruppi come i Conservatori e i Patrioti hanno sollevato preoccupazioni riguardo agli impatti economici delle misure proposte. Questi attori politici sostengono che le restrizioni ambientali potrebbero gravare eccessivamente sulle industrie europee, minacciando la competitività economica e potenzialmente danneggiando l’occupazione.

Altro punto di frizione è emerso sulla politica migratoria. La proposta di von der Leyen di implementare un sistema di redistribuzione obbligatoria dei migranti ha incontrato una forte opposizione da parte dei Paesi dell’Europa orientale e dei partiti di destra. Questi attori preferirebbero soluzioni più rigide per gestire i flussi migratori, respingendo l’idea di una politica migratoria europea più centralizzata e cooperativa.

Le proposte di rafforzamento dell’unione economica e monetaria hanno altresì generato disaccordi. Alcuni eurodeputati temono che tali misure possano minare la sovranità economica nazionale, alimentando critiche da parte di gruppi euroscettici. Questi sostengono che una maggiore integrazione economica potrebbe compromettere la capacità degli Stati membri di decidere autonomamente su questioni finanziarie cruciali.

Sulle questioni di sicurezza e difesa, la proposta di una difesa comune europea ha diviso l’opinione pubblica e politica. Molti Stati membri, particolarmente quelli che considerano la NATO l’elemento centrale della sicurezza europea, si sono opposti alla creazione di strutture di difesa parallele all’interno dell’UE. Alcuni ritengono che tale iniziativa potrebbe indebolire le capacità di difesa complessive dell’Europa, diluendo le risorse e l’efficacia nel fronteggiare minacce globali comuni.

Infine, le posizioni di von der Leyen sulla politica estera e sulle relazioni internazionali hanno generato dibattiti animati. Alcuni critici le rimproverano di non essere abbastanza incisiva nei confronti di Paesi come Russia e Cina, mentre altri la accusano di essere troppo rigida. Queste divergenze riflettono una spaccatura tra coloro che sostengono un approccio più dialogante e quelli che propugnano una linea politica più dura e assertiva.

Verso il voto decisivo

Ursula von der Leyen ha delineato una visione ambiziosa per il futuro dell’Europa, ma dovrà affrontare critiche e superare significativi ostacoli politici per ottenere un secondo mandato. La sua capacità di navigare tra le diverse posizioni e ottenere un consenso sufficiente determinerà se potrà continuare a guidare la Commissione Europea nei prossimi cinque anni.

Se riuscirà a garantirsi almeno 361 voti, verrà rieletta presidente della Commissione Europea fino al 2029. Tuttavia, il rischio dei franchi tiratori e le divisioni interne alla maggioranza rendono l’esito incerto. Le ultime ore saranno cruciali per la presidente uscente, che dovrà consolidare il supporto dei gruppi parlamentari e affrontare le controversie che caratterizzano il suo programma.