Ursula von der Leyen: “Siamo in un mondo di guerre e dobbiamo difenderci”

Cosa ha detto la presidente della Commissione Ue alla vigilia del Consiglio europeo
2 giorni fa
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La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parla al Parlamento europeo (Afp)
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parla al Parlamento europeo (Afp)

“Siamo in un mondo di guerre e predatori”. A ricordarcelo è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la quale, in un discorso al Parlamento europeo, ha ricordato che la pace di ieri, quella che conoscevamo fino a qualche anno fa, è ormai finita: “Non abbiamo tempo per indulgere alla nostalgia – ha aggiunto von der Leyen -. Ciò che conta è coma affrontiamo l’oggi”. E contro quel mondo di predatori “noi europei dobbiamo difenderci e dobbiamo dipendere da noi stessi“.

L’invettiva contro gli Stati Uniti

L’urgenza è non lasciare che “le visioni del mondo degli altri ci definiscano”, prosegue von der Leyen, volgendo l’attenzione alla nuova Strategia di sicurezza nazionale Usa, pesantemente critica nei confronti dell’Ue. Quel documento, spiega la presidente dell’esecutivo Ue, “ha ragione a dire: ‘L’Europa ha perso quota del prodotto interno lordo mondiale, passata dal 25% nel 1990 al 14% oggi. Ma ciò che non è scritto è che le cifre per gli Stati Uniti d’America sono sulla stessa strada: dal 22% nel 1990 al 14% oggi. Quindi, questa non è la storia di un’economia su un lato dell’Atlantico o sull’altro: questa è la storia dello spostamento dell’economia mondiale: se prendiamo solo la Cina, la loro quota di Pil mondiale è salita dal 4% nel 1990 al 20% oggi”.

Il riferimento va al documento redatto da Washington, la “National Security Strategy 2025”, presentato dalla Casa Bianca nelle scorse settimane e che ha segnato una svolta netta nel modo in cui gli Stati Uniti considerano l’Unione europea e i suoi Stati membri. Il documento riformula l’alleanza transatlantica in chiave fortemente interesse-centrica e condizionale: se da un lato gli Stati Uniti ribadiscono l’importanza di una Europa forte per arginare rivali geopolitici e difendere la libertà, dall’altro criticano duramente l’Unione europea per le sue politiche interne e regolatorie, accusate di indebolire la competitività e la sovranità nazionale dei Paesi membri. Secondo il testo ufficiale, l’America deve aiutare l’Europa “a correggere la sua traiettoria attuale” e incoraggiare nazioni europee affini a ristabilire fiducia e identità civica, oltre a spronare gli alleati a prendere in carico una quota maggiore della propria difesa piuttosto che affidarsi passivamente agli Stati Uniti.

Questa impostazione ha alimentato tensioni a Bruxelles, dove molti leader europei vedono nella strategia un mix di sostegno formale alla sicurezza e pressioni implicite sulla politica interna europea, soprattutto in materia di regolazione economica, migrazioni e orientamenti civici.

Questo, dunque, il motivo per cui gli Usa “sono stati chiari da tempo sui loro interessi strategici e priorità in cambiamento mentre la Cina cresce. Il punto che sto facendo è: questa Strategia non è la causa dello sconvolgimento che l’Europa sta affrontando nel mondo. È un sintomo della realtà del mondo di oggi“, continua, sottolineando che il compito dell’Ue al Consiglio che si apre domani “è mostrare che siamo concentrati sui nostri interessi strategici e sulle nostre priorità”, e ribadendo che “questo è il momento dell’indipendenza dell’Europa”.

Alla vigilia del Consiglio europeo

Le parole della presidente von der Leyen arrivano alla vigilia del Consiglio europeo che si terrà giovedì 18 e venerdì 19 dicembre. I leader dell’Ue si riuniranno a Bruxelles e terranno dibattiti strategici sul futuro dell’Ucraina e del ruolo che dovranno assumersi per la sua difesa. Sul tavolo ci sono: il quadro finanziario pluriennale e come adeguarlo in caso di finanziamenti destinati alla difesa di Kiev o investire nella strategia degli asset russi. Ma anche allargamento degli Stati membri dell’Ue, fortemente osteggiato da Paesi come l’Ungheria che, nella giornata di ieri, ha espresso chiaramente il proprio diniego rispetto all’adesione dell’Ucraina all’Ue. E non solo: ancora si parlerà della situazione geoeconomica dell’Ue, Medio Oriente, la difesa europea, il tema dell’immigrazione.

In sintesi: l’anno volge al termine e il bilancio potrebbe non essere così positivo. Quali le sorti dell’Ue e dell’Ucraina, così come di molte delle politiche europei e dei cambiamenti apicali in corso, si scopriranno in un appuntamento che vede Bruxelles protagonista.