L’Unione europea e l’impegno nei Balcani occidentali: la visita del presidente Costa

Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, è pronto a intraprendere una visita strategica nei Balcani occidentali dal 12 al 16 maggio 2025
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Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo (David Zorrakino/Europa Press/Ipa)
Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo (David Zorrakino/Europa Press/Ipa)

Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, è pronto a intraprendere una visita strategica nei Balcani occidentali dal 12 al 16 maggio 2025. Un tour diplomatico che culminerà nel sesto Vertice della Comunità Politica Europea (Cpe) a Tirana, segnando una tappa fondamentale per il consolidamento delle relazioni tra l’Unione europea e la regione.

“Rafforzare la cooperazione con i Balcani occidentali è una priorità politica fondamentale per l’Ue e per me personalmente – ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa -. Visito la regione per discutere con i leader delle sfide persistenti e dimostrare che l’Ue è pronta a fornire il suo aiuto. C’è un chiaro slancio verso l’allargamento; ma questo slancio richiede impegno e continuità.

La sua visita toccherà sei paesi: Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord e Albania, con incontri chiave con leader politici e conferenze stampa congiunte per rafforzare il dialogo con i governi locali.

A che punto è il processo di annessione dei Balcani occidentali nell’UE?

Il percorso di adesione dei Balcani occidentali all’Unione europea procede con un nuovo slancio, ma non privo di ostacoli.

L’Albania e la Macedonia del Nord hanno avviato i negoziati di adesione, mentre il Montenegro e la Serbia proseguono nei negoziati già in corso, con l’obiettivo di accelerare l’integrazione nel quadro europeo. La Bosnia-Erzegovina ha ottenuto lo status di candidato ufficiale nel 2022, mentre il Kosovo rimane in attesa di ulteriori sviluppi per rafforzare il proprio percorso. L’Ue ha ribadito il proprio impegno, sottolineando che l’adesione dipende dal rispetto di criteri fondamentali, tra cui riforme democratiche, stato di diritto e stabilità economica.

Crisi politica in Serbia: una sfida per l’Ue e la Nato

La situazione politica in Serbia è tra le più preoccupanti. Il presidente serbo, Aleksandar Vučić, ha partecipato alle celebrazioni della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale a Mosca il 9 maggio, rompendo il boicottaggio imposto al Cremlino dai Paesi occidentali.

La Serbia, inoltre, non ha aderito alle sanzioni europee contro la Russia, mantenendo una posizione ambigua sul conflitto in Ucraina.

Nel frattempo, il governo serbo è stato scosso da mesi di proteste contro la corruzione e le restrizioni alle libertà politiche e mediatiche. Il Parlamento europeo ha recentemente espresso sostegno agli studenti che guidano le manifestazioni, evidenziando le carenze di Belgrado in materia di dialogo politico interno e stato di diritto.

Elezioni politiche in Albania: un segnale di avvicinamento all’Ue?

Dall’altro lato, le recenti elezioni politiche in Albania si sono svolte all’insegna dell’adesione europea, con il premier socialista Edi Rama che ha puntato sulla prospettiva del Paese di entrare nell’Ue entro il 2030.

Il Partito Socialista del primo ministro Rama – scrutinato più di un terzo dei voti e stando alle schede esaminate finora – avrebbe ottenuto il 52,5% dei voti, pari a 83 seggi in parlamento, 12 in più di quelli necessari per ottenere la maggioranza. Il Partito Democratico guidato da Sali Berisha, il principale avversario di Rama, avrebbe ottenuto invece il 34,4% dei voti (52 seggi).

Nonostante il successo elettorale del centro-sinistra, il voto è stato caratterizzato da un’affluenza in calo rispetto alle elezioni del 2021. Inoltre, sono state registrate denunce di irregolarità e compravendita di voti, con l’opposizione che ha sollevato accuse di brogli.

Le autorità giudiziarie hanno avviato diverse indagini per verificare la trasparenza del processo elettorale, mentre l’Unione europea ha monitorato la situazione attraverso la sua delegazione diplomatica.

Una visione europea per il futuro della regione

Il Vertice della Comunità Politica Europea del 16 maggio avrà come tema centrale “Una nuova Europa in un nuovo mondo: unità, cooperazione, azione comune”. La sicurezza e la stabilità saranno al centro delle discussioni tra i leader europei, con l’obiettivo di consolidare strategie comuni per affrontare le sfide globali.

Un elemento chiave della strategia dell’Ue nei Balcani occidentali è il ‘Piano di crescita’, presentato nel novembre 2023. Questo piano, con un investimento di sei miliardi di euro tra sovvenzioni e prestiti, mira a rafforzare l’integrazione economica della regione nel mercato unico europeo, promuovendo riforme e garantendo il rispetto dei principi democratici fondamentali.

L’Ue partner commerciale dei Balcani occidentali

L’Unione europea continua a essere il principale partner commerciale dei Balcani occidentali, con un volume di scambi che ha superato gli 82 miliardi di euro nel 2023. Costa ribadisce l’importanza di questa relazione economica per favorire una maggiore convergenza socioeconomica e agevolare il percorso verso l’adesione all’Ue.

Il tour diplomatico del presidente Costa segna un momento cruciale per la cooperazione tra l’Unione europea e i Balcani occidentali. La visita non solo rafforza i legami, ma getta le basi per un futuro di integrazione e sviluppo condiviso.