Ue-Uk, c’è l’accordo. Al centro dell’incontro: “Pesca, difesa e mobilità giovanile”

Gli ambasciatori dei 27 Stati membri si sono incontrati questa mattina per firmare l'accordo prima della visita di Ursula von der Leyen a Londra
3 ore fa
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Uk Eu Summit (Henry Nicholls/Ipa)
Uk Eu Summit (Henry Nicholls/Ipa)

L’Unione europea e il Regno Unito hanno raggiunto un nuovo accordo provvisorio. Questo è quanto si apprende da fonti diplomatiche di Bruxelles, secondo le quali, i rappresentanti degli Stati membri hanno ricevuto un testo di intesa comune tra Uk e Ue su diversi punti d’incontro. Gli ambasciatori dei 27 Stati membri si sono incontrati questa mattina per firmare il pacchetto, mentre i leader delle istituzioni dell’Ue si dirigevano a Londra per approvarlo formalmente.

L’occasione è l’appuntamento che in queste ore ha visto protagonisti il primo ministro britannico Keir Starmer, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, a Londra.

Al centro dell’accordo provvisorio vi sarebbero: difesa e sicurezza, pesca e mobilità giovanile. “Da quanto ho capito, tutti gli Stati membri sembrano soddisfatti di quanto proposto, dato che il vertice sta per iniziare. È in corso una procedura scritta per ottenere l’accordo formale di tutti gli Stati membri, ma ciò non dovrebbe causare alcun problema”, ha affermato un diplomatico Ue.

Rapporti Ue-Uk e il post Brexit

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha ospitato a Londra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e altri alti funzionari per un vertice molto atteso dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.

Tre funzionari dell’Ue hanno dichiarato all’emittente Cnbc che le due potenze mondiali hanno raggiunto un accordo provvisorio dopo dialoghi durati tutta la notte tra i due team. Uno di loro ha affermato che l’accesso reciproco alle acque per la pesca è stato concordato fino al 30 giugno 2038, con un’intesa anche sulla cooperazione energetica e sulla conclusione del partenariato per la sicurezza e la difesa.

Mentre, secondo un documento visionato dalla Reuters, entrambe le parti avrebbero concordato di lavorare a un accordo che renderebbe più facile per i giovani vivere e lavorare in tutto il continente: il programma “balanced youth experience” consentirà ai giovani del Regno Unito e dell’Ue di lavorare, studiare, fare volontariato o viaggiare nei rispettivi Paesi per un periodo di tempo limitato.

Secondo Downing Street, l’intesa “aprirà la strada” anche alla partecipazione dell’industria della difesa britannica al fondo Ue da 150 miliardi di euro di supporto allo strumento Safe. Il meccanismo, su cui i Ventisette avrebbero trovato un’intesa, fa parte del pacchetto “Readiness 2030” per il potenziamento dell’industria militare europea e prevede limiti geografici: potranno infatti parteciparvi solo gli Stati dell’Ue e quelli che hanno stretto un patto di difesa con il blocco.

La Commissione europea e il Regno Unito hanno inoltre concordato di approfondire la cooperazione sulle sfide poste dall’immigrazione irregolare.

Problemi di politica interna per Starmer

Da quando il partito laburista è entrato in carica l’anno scorso, i governi di tutto il mondo sono stati costretti a riconsiderare i loro rapporti in materia di commercio e difesa, in risposta alle politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

L’accordo stretto tra Regno Unito e Unione europea “è il primo passo verso la partecipazione del Regno Unito ai programmi di difesa dell’Ue”. Lo ha specificato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del primo vertice Ue-Regno Unito.

L’intesa “aumenterà la nostra prontezza operativa, colmerà le lacune militari e migliorerà l’interoperabilità delle nostre forze armate nelle missioni comuni”, spiega von der Leyen. “Creerà anche nuove opportunità per le nostre industrie della difesa e aprirà la porta a un sostegno più forte e coordinato all’Ucraina“, sia attraverso appalti congiunti per l’acquisto di armi e munizioni da inviare nel Paese aggredito, sia per investimenti diretti nell’industria ucraina, sottolinea.

Dopo che i recenti sondaggi politici di YouGov vedevano il partito di Keir Starmer in calo, il problema per il governo laburista sarà come raggiungere un accordo senza dare l’impressione di tornare a un partenariato pre-Brexit e senza escludere Washington dalle proprie politiche commerciali.

Nigel Farage, leader di Reform Uk, ha già espresso il suo malcontento riguardo al presunto accordo di 12 anni sulla pesca, affermando sulla piattaforma social X che “se fosse vero, sarebbe la fine dell’industria della pesca” inglese.

Trovare un equilibrio tra politica interna, politica estera e l’ombra della Brexit resta ancora la vera sfida per Keir Starmer.