Ue e Giappone siglano uno storico accordo per la sicurezza e la difesa

Per Borrell “una tappa storica”, Pechino avverte Bruxelles: “evitate di intervenire nelle controversie territoriali regionali”
2 settimane fa
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l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue Josep Borrell
L’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell

Venerdì 1° novembre, l’Unione Europea e il Giappone hanno annunciato un accordo di cooperazione in ambito di difesa e sicurezza, “una tappa storica” secondo l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue Josep Borrell.

Il patto arriva mentre il mondo è sempre più diviso in due grandi schieramenti e a pochi giorni dal vertice dei Brics ospitato a Kazan da Vladimir Putin, tutt’altro che isolato. Istituiti nel 2009 da Brasile, Russia, India e Cina, i Brics hanno accolto il Sudafrica l’anno successivo e recentemente hanno invitato a unirsi anche Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Argentina.

Con il 37% del Pil mondiale e il 41% della popolazione globale, questa organizzazione rappresenta una forza economica e demografica che supera di gran lunga l’Unione europea in termini di popolazione e si avvicina in termini di potenza economica. Per questo Bruxelles non può restare a guardare.

Ancor più dopo che Kim Jong-un ha mandato le truppe della Corea del Nord in sostegno all’esercito russo e la Cina di Xi Jinping ha aumentato il pressing militare su Taiwan. Tutti tavoli roventi, che portano le potenze a schierarsi dall’una o dall’altra parte (Occidente o Oriente) nella consapevolezza che “l’unione fa la forza”. Un concetto che è molto più di un proverbio per i Ventisette, che hanno deciso di condividere principi, moneta e mercati sotto la parola “Unione” (europea). Ma che ancora non condividono un esercito comune.

In questo contesto, l’accordo per la difesa e la sicurezza è un passaggio cruciale nelle relazioni tra Bruxelles e Tokyo, specialmente per la sua importanza strategica nel garantire la stabilità della regione Asia-Pacifico.

Accordo Ue-Giappone: cosa prevede

Il nuovo accordo rappresenta il primo trattato di questa portata tra l’Ue e un Paese dell’Asia-Pacifico, spinto anche dalla crescenti minacce militari di Pyongyang contro la Corea del Sud: “Oggi ho incontrato il ministro della Difesa giapponese, generale Nakatani. Abbiamo condannato fermamente il recente lancio illegale di un missile balistico intercontinentale da parte della Corea del Nord e abbiamo riaffermato la necessità di rafforzare la cooperazione Ue-Giappone in materia di sicurezza e difesa, anche in materia di sicurezza marittima, minacce informatiche e ibride, in un contesto di crescenti sfide alla sicurezza regionale e globale”, ha scritto Borrell su X venerdì scorso, sottolineando la comune preoccupazione di fronte alle minacce della Corea del Nord e alla sua crescente capacità missilistica, inclusa la recente dimostrazione di un missile balistico intercontinentale, l’Hwasong-19.

Una prova di forza rivendicata da Pyongyang: si è trattato del “missile strategico più potente al mondo”, ha rivendicato l’agenzia di stampa ufficiale Kcna, secondo cui “il nuovo tipo di Icbm ha dimostrato al mondo la posizione egemonica che abbiamo ottenuto nello sviluppo e nella produzione di velivoli nucleari”.

Ue e Giappone rispondono alle minacce con questa nuova partnership strategica che si sviluppa su tre filoni:

  • esercitazioni militari congiunte;
  • cooperazione navale;
  • sviluppo di collaborazioni industriali nel settore della difesa.

Collaborazione militare e tecnologica: i piani futuri

A completare il quadro dell’intesa, sono stati confermati progetti di cooperazione militare-industriale, tra cui il Global Combat Air Program, che mira alla produzione di un nuovo caccia da combattimento per sostituire l’Eurofighter Typhoon entro il 2035.

L’iniziativa, avviata dalla Gran Bretagna e a cui si sono uniti Giappone e Italia, rappresenta un modello di partnership internazionale nel settore della difesa, non solo per il coinvolgimento di aziende e istituzioni di tre continenti, ma anche per il potenziale di sviluppo tecnologico che potrebbe influenzare le future capacità di difesa aerea europee e asiatiche.

Il progetto ribadisce l’impegno di Tokyo e Bruxelles a mantenere la superiorità tecnologica e la sicurezza nel settore aerospaziale. L’entrata in servizio del nuovo velivolo è prevista entro il 2035.

La Cina risponde all’accordo

Come accennato in apertura, la crescente presenza militare e industriale della Cina nel Mar Cinese Meridionale e nelle zone limitrofe ha contribuito alla creazione di alleanze strategiche come quella tra Ue e Giappone.

La risposta della Cina, in aperta guerra commerciale con l’Ue che dal 31 ottobre applica dazi sulle auto elettriche cinesi del Dragone, non si è fatta attendere: “La cooperazione su sicurezza e difesa dovrebbe promuovere la pace e la stabilità regionali e non prendere di mira terze parti o danneggiare gli interessi di sicurezza di altri Paesi”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, in risposta al nuovo accordo Ue-Giappone. Lin Jian ha invitato Tokyo a “a imparare le lezioni dalla storia, a rispettare le preoccupazioni dei suoi vicini asiatici e ad agire con prudenza in materia militare”.

L’avvertimento all’Ue

Rinvolgendosi all’Ue, Lin ha invitato Bruxelles a “evitare di intervenire nelle controversie territoriali regionali e a contribuire in modo costruttivo a pace, stabilità e sviluppo”. Con queste parole, Pechino ha ribadito la sua ostilità all’intervento di potenze straniere in questioni che considera interne, a partire da Taiwan.

Un precedente di alleanza strategica

Così come la crescente pressione della Cina sull’isola, anche la collaborazione tra Ue e Giappone non arriva come un fulmine a ciel sereno, ma si inserisce in un percorso di rafforzamento dei legami strategici.

Ne è un chiaro esempio il partenariato economico e strategico siglato nel 2018, noto come l’Accordo di Partenariato Economico (Ape), uno dei maggiori trattati commerciali al mondo, che ha eliminato circa il 99% delle tariffe sulle merci scambiate tra le due economie.

L’evolversi delle dinamiche geopolitiche globali ha fatto sì che, assieme alle esigenze commerciali, sia emerso un comune interesse di Ue e Giappone a promuovere stabilità e sicurezza, che ha portato le due potenze a consolidare la cooperazione militare. D’altronde, l’economista francese Frédéric Bastiat aveva avvertito le potenze globali già nel 1800: “Se le merci non attraversano le frontiere, i soldati lo faranno”.

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