Ue-Canada: le minacce aumentano, Bruxelles cerca alleati. Firmato il partenariato per la sicurezza e la difesa

Usa e Cina sempre si allontanano, Bruxelles risponde: il 20° vertice Ue-Canada è una grande occasione per capire cosa ci aspetta
15 ore fa
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Von Der Leyen Mark Carney Antonio Costa Ipa Ftg
Da sinistra verso destra: Ursula von der Leyen, Mark Carney e António Costa durante il 20° vertice Ue-Canada (Ipa/Ftg)

Unione e europea e Canada hanno rafforzato la loro partnership strategica. Il 20° vertice Ue-Canada che si è tenuto ieri, 23 giugno, a Bruxelles è stata l’occasione per aggiornare la cooperazione tra le due realtà alla luce dell’attuale contesto commerciale e geopolitico, che minaccia la globalizzazione.

A rappresentare l’Ue c’erano António Costa e Ursula von der Leyen, rispettivamente presidente del Consiglio europeo e presidente della Commissione europea; il Canada è stato rappresentato dal primo ministro Mark Carney. L’Alto rappresentante per la politica estera ue, Kaja Kallas, il ministro degli Esteri canadese, Anita Anand, e il ministro della Difesa canadese, David J. McGuinty, hanno cofirmato il partenariato per la sicurezza e la difesa Ue-Canada .

“Siamo uniti nel nostro obiettivo di creare una nuova partnership ambiziosa e completa che risponda alle esigenze odierne e si evolva per cogliere le sfide e le opportunità del futuro”, hanno scritto i leader nella dichiarazione congiunta di fine vertice.

Ecco cosa significano queste parole nel concreto.

Sulla geopolitica: Ue e Canada firmano il partenariato per la sicurezza e la difesa 

Le guerre in Medio Oriente e in Ucraina sono stati al centro dell’incontro di Bruxelles. L’Ue e il Canada hanno confermato il loro impegno nei confronti del multilateralismo e dell’ordine internazionale basato su regole, nonché nella cooperazione per promuovere la pace e la sicurezza internazionali, in qualità di partner affidabili e responsabili.

La nostra sicurezza è interconnessa e interdipendente“, concordano i leader di Ue e Canada sottolineando come la difesa sia un concetto sempre più multidimensionale, che spazia dalle minacce informatiche, alle tecnologie emergenti e alle minacce ibride, fino alle minacce marittime e spaziali. Tensioni che richiedono una maggiore protezione delle infrastrutture critiche, ma anche una resilienza sociale e una sicurezza economica più solide.

Nell’incontro di ieri, Ue e Canada hanno firmato il nuovo partenariato per la sicurezza e la difesa (Sdp), con cui si impegnano a rafforzare la cooperazione bilaterale, inclusa una forte cooperazione operativa nel contesto delle missioni e delle operazioni Psdc dell’Ue.

I partenariati per la sicurezza e la difesa sono strumenti politici mirati e non vincolanti. L’Spd firmato tra Ue e Canada è l’ottavo partenariato di questo tipo istituito tra l’Unione e un Paese terzo.

In questo contesto, i leader hanno ribadito che la Nato rimane il fondamento della loro difesa collettiva.

Ucraina e Moldavia

Ue e Canada hanno ribadito l’impegno incrollabile e congiunto a sostenere l’Ucraina, anche attraverso supporto politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico, concordando di aumentare la pressione sulla Russia. Ue e Canada hanno poi ribadito il loro sostegno alla Moldavia contro le minacce ibride di Mosca, garantendo l’impegno per rafforzare la resilienza del Paese. La Moldavia ha ottenuto lo status di Paese candidato all’Unione Europea nel giugno 2022 e ha avviato i negoziati di adesione nel giugno 2024. La richiesta di adesione è stata presentata nel marzo 2022, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

La popolazione però è spaccata (quasi) perfettamente tra chi vuole entrare in Ue e chi no. Il referendum del 20 ottobre 2024 per modificare la Costituzione inserendovi l’adesione all’Unione Europea ha visto trionfare il “sì” con uno scarto irrisorio: il 50,3% dei voti contro il 49,7% dei “no”.

Medio Oriente: Gaza e Iran

Più complessa la situazione in Medio Oriente, dove la quotidiana strage di civili a Gaza da parte di Israele e le tensioni con l’Iran richiedono una trattazione separata.
La stessa Unione europea ha utilizzato toni diversi per ciascuna delle due questioni: di sostegno nei confronti dell’operazione in Iran che “non deve mai avere un’arma nucleare”, di condanna (seppur non immediata) nei confronti delle operazioni dell’Idf nella Striscia di Gaza, dove sono stati uccisi oltre 60.000 civili e consumati “orrori inimmaginabili”, come testimonia l’Unicef. “Quando è troppo, è troppo” ha detto la settimana scorsa Kallas parlando delle operazioni militari nella Striscia, che continuano a mietere vittime tra i civili in fila per ottenere il cibo. “Israele ha il diritto di difendersi, ma quanto vediamo va al di là di questo diritto“, ha chiosato l’Alta rappresentante che, ieri, ha illustrato le possibili ricadute delle azioni dell’Idf sull’accordo Ue-Israele.

Ue e Canada hanno ribadito il loro impegno per:

  • un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza;
  • il rilascio di tutti gli ostaggi;
  • la ripresa senza ostacoli degli aiuti umanitari su larga scala a Gaza.

Alla luce degli attacchi israeliani contro l’Iran e della risposta dell’Iran, i leader riuniti ieri a Bruxelles hanno invitato tutte le parti a mostrare moderazione e a rispettare il diritto internazionale sottolineando che una soluzione diplomatica è il modo migliore per affrontare le preoccupazioni relative al programma nucleare iraniano.

“Ci uniremo ancora più fermamente per sostenere la pace, la stabilità e la prosperità nel mondo, anche in Ucraina, in Medio Oriente e nell’Indo-Pacifico”, hanno scritto i leader nella dichiarazione congiunta.

I leader hanno inoltre sottolineato che l’Artico è un’area di stretta cooperazione per promuovere la pace, la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo sostenibile, nel pieno rispetto dei diritti dei popoli indigeni (nonostante le smanie di conquista di Donald Trump, che vuole accaparrarsi la Groenlandia).

Economia e commercio

I leader di Ue e Canada hanno affrontato anche i rapporti economici e commerciali. Come per le vicende geopolitiche, anche qui rileva sullo sfondo il ruolo degli Stati Uniti d’America, che sono il primo partner commerciale del Canada. Subito dopo c’è l’Ue che rappresenta il secondo partner commerciale del Canada, ma anche quello più allineato da un punto di vista valoriale, dal momento che Donald Trump ha dato una sferzata ai valori democratici degli Usa.

Quanto valgono i rapporti commerciali Ue-Canada

Tra il 2017 e il 2024, in seguito all’applicazione provvisoria dell’Accordo economico e commerciale globale (Ceta), gli scambi bilaterali di merci tra Ue e Canada sono cresciuti del 65%, raggiungendo i 75,6 miliardi di euro nel 2024, rispetto ai 46 miliardi di euro del 2016. Sulla scorta di questi numeri, i leader hanno pattuito l’impegno di arrivare alla piena ratifica e attuazione del Ceta, nonché di sviluppare ulteriormente le relazioni commerciali e di investimento tra le due regioni.

Ue Canada Rapporti Commerciali
Fonte: Consiglio europeo

“Garantire catene di fornitura affidabili e sostenibili è una priorità reciproca e abbiamo un interesse comune nel diversificare le nostre catene di fornitura e gli investimenti strategici”, si legge nella dichiarazione congiunta.

I leader hanno quindi ribadito il loro impegno a favore di un commercio sostenibile, equo e aperto, basato su norme concordate a livello internazionale, essenziale per mantenere la stabilità economica globale e salvaguardare la resilienza della catena di approvvigionamento. Le recenti tensioni commerciali con Usa e Cina dimostrano ampiamente l’importanza di condividere le stesse regole e di avere un approccio trasparente nei confronti dei partner commerciali.

I Ue e Canada hanno anche concordato una maggiore cooperazione in materia di clima ed energia, due filoni sempre più interconnessi prima delle recenti tensioni economiche globali che hanno acuito la distanza tra la sostenibilità ambientale e la produttività economica.

Il commercio digitale tra Ue e Canada nell’era dell’Ai

Mentre Usa e Cina corrono sull’Ai, l’Europa cerca nuovi alleati per non uscire definitivamente dalla corsa dell’intelligenza artificiale che deciderà i futuri rapporti di forza economici. Il tutto mentre Washington e Pechino sono sempre più distanti tra loro e, ciascuna, da Bruxelles.

In questo contesto, i leader di Ue e Canada hanno espresso il loro impegno a proseguire la collaborazione su questioni di politica digitale e tecnologica rafforzando le relazioni commerciali digitali bilaterali. Le due regioni inizieranno a lavorare  a un accordo sul commercio digitale che integrerà il Ceta e colmerà le lacune negli scambi commerciali tra Ue e Canada in materia digitale non coperte dall’Accordo economico e commerciale globale entrato provvisoriamente in vigore nel 2017.

Ue e Canada hanno cercato di rafforzare la cooperazione per:

  • consentire al Canada di partecipare alle fabbriche di intelligenza artificiale dell’Ue;
  • collegare la loro infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni;
  • approfondire la cooperazione nella ricerca in aree tecnologiche strategiche come l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica;
  • allineare gli standard nel loro campo normativo (dove l’Ue ha fatto da apripista con l’Ai Act);
  • rendere le piattaforme online più sicure e inclusive;
  • sviluppare sistemi di intelligenza artificiale affidabili.

Il ruolo delle materie critiche

Le tecnologie discusse nell’accordo passano dalle materie prime critiche, non a caso oggetto dell’accordo sulle terre rare firmato tra Usa e Ucraina.

I leader europei hanno fatto sapere al primo ministro canadese McGuinty di aver accolto con favore il recente annuncio di un progetto strategico canadese sul nichelnell’ambito della legge Ue sulle materie prime critiche, promettendo di voler individuare opportunità di coinvestimento.
Il percorso è già avviato perché nel giugno 2021 Ue e Canada hanno avviato un partenariato strategico sulle materie prime, che facilita il flusso bidirezionale di investimenti e di competenze sulle materie prime. Mentre ci si interroga se puntare sul consolidamento o sulla concorrenza all’interno dei confini europei, Bruxelles punta a unire le proprie risorse (economiche e umane) con Ottawa.

I leader delle due potenze hanno inoltre accolto con favore il piano d’azione globale del G7 sui minerali critici concordato durante la presidenza canadese.

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