“Kiev ha accettato il piano di pace“, mediato dall’amministrazione del presidente americano Donald Trump per mettere fine alla guerra con la Russia. Lo riferisce la testata americana Abc citando un funzionario Usa (“gli ucraini hanno accettato l’accordo di pace”). “Ci sono alcuni dettagli minori da sistemare”, ha spiegato la testata.
Modifiche su cui, pochi istanti prima dell’annuncio, si è espresso il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
Russia e Ucraina non sono mai state così vicine alla risoluzione definitiva del conflitto.
Presto un incontro
Un funzionario statunitense ha confermato che ci sarà un incontro con i rappresentanti russi ad Abu Dhabi che fa seguito ai colloqui a Ginevra tra Stati Uniti e Ucraina su una bozza di piano di pace. Secondo Financial Times, ad Abu Dhabi ci sarebbe il capo dell’intelligence ucraino Kyrylo Budanov, mentre non è ancora chiaro chi farò parte della delegazione russa.
Il Cremlino, intanto, nega di conoscere il nuovo piano in 19 punti, che sarebbe stato definito tra Ucraina e Stati Uniti: “Non sappiamo cosa sia“, ha glissato il portavoce Peskov, parlando di “delirio informativo”. Peskov ha poi ribadito che il piano di pace elaborato dal presidente Trump potrebbe rappresentare un’ottima base per i colloqui per la fine della guerra.
Kiev si aspetta un nuovo summit Trump-Zelensky entro la fine del mese.
Lavrov: “Russia potrebbe respingere le modifiche”
la prima versione del piano, che, citando Lavrov, è stata “accolta positivamente” da Mosca, prevedeva la rinuncia da parte di Kiev a territori che l’Ucraina non ha ancora perso in combattimento, oltre a imporre altre restrizioni. L’ultima bozza è invece meno favorevole per Mosca e lascia le questioni più delicate che dovranno essere affrontate dai tre presidenti chiamati in causa: Zelensky, Putin e Trump.
Il ministro degli Esteri russo ha avvisato che Mosca potrebbe respingere una versione modificata del piano di pace Usa per, se questo non soddisferà le richieste moscovite. Senza le intese chiave raggiunte con Donald Trump durante il vertice di agosto in Alaska, “la situazione sarebbe completamente diversa”, ha aggiunto Lavrov strizzando l’occhio agli sforzi del presidente americano.
“Ue vuole distorcere il piano di pace”
In una conferenza stampa a Mosca, Lavrov ha ricordato di aver accolto positivamente la versione originale del piano in 28 punti, ma ha anche lanciato un avvertimento all’Ue, che considera un intralcio perché vuole “distorcere” il contenuto dell’accordo: “Se si perdono lo spirito e la lettera di Anchorage la situazione cambierà in modo fondamentale. Ma fino a ora nessuno ci ha comunicato nulla”. Il ministro degli Esteri russo ha chiesto esplicitamente che il piano di pace emendato dopo i colloqui fra Usa e Ucraina dello scorso fine settimana a Ginevra rifletta “lo spirito e la lettera” dei colloqui di Ferragosto. Dove, non a caso, Bruxelles era stata tagliata fuori.
I prossimi passi verso la pace
La macchina diplomatica si muove ora su binari paralleli. Ad Abu Dhabi andrà in scena un incontro cruciale con rappresentanti statunitensi e russi, mentre Zelensky si aspetta un nuovo vertice con Trump entro la fine di novembre, quando potrebbe arrivare la svolta definitiva.
Nel frattempo, il piano prevede l’istituzione di una task force congiunta per la sicurezza con la partecipazione di Stati Uniti, Ucraina, Russia ed europei, con il compito di promuovere e far rispettare tutte le disposizioni dell’accordo.
Dopo la firma di un eventuale accordo, dovrà partire un dialogo strutturato tra Russia e Nato per affrontare le questioni di sicurezza e creare condizioni di de-escalation. I negoziati territoriali partiranno dall’attuale linea di controllo, mentre sul fronte umanitario la Russia dovrà rimpatriare tutti i bambini ucraini deportati dall’inizio dell’invasione e procedere allo scambio di prigionieri di guerra secondo il principio “tutti per tutti”. L’Ucraina riprenderà inoltre il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia e della diga di Kakhovka.
