L’Ue contro Trump per le sanzioni alla Cpi: “Profondo rammarico. Valuteremo ulteriori misure”

Il presidente Usa contro la Corte penale internazionale. La Corte aveva emesso i mandati di arresto per altri funzionari israeliani, tra cui il premier Netanyahu
17 ore fa
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Antonio Costa Ursula von der Leyen Viktor Orban
Antonio Costa, Ursula von der Leyen e Viktor Orban sullo sfondo_fotogramma

L’Unione europea contro Donald Trump, ma questa volta non c’entrano i dazi. L’oggetto della disputa è l’(ennesimo) ordine esecutivo con cui il presidente americano ha deciso di imporre sanzioni pecuniarie alla Corte penale internazionale. Dietro la mossa del tycoon ci sono i mandati di arresto della Cpi nei confronti di alti funzionari israeliani, tra cui il premier Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.

La Camera dei Rappresentanti ha già approvato il mese scorso un disegno di legge che sanziona la Cpi, ma i democratici del Senato ne hanno bloccato l’approvazione. Intanto, la Cpi e le istituzioni europee criticano la mossa del presidente Trump.

Costa contro Trump, cosa ha detto

 “Sanzionare la Cpi minaccia l’indipendenza della Corte e mina il sistema di giustizia penale internazionale nel suo complesso”, ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, dopo aver incontrato la presidente della Corte dell’Aja Tomoko Akane. “La Cpi svolge un ruolo essenziale nel rendere giustizia alle vittime di alcuni dei crimini più orribili al mondo. L’indipendenza e l’imparzialità sono caratteristiche cruciali dell’attività della Corte. L’Ue ribadisce il suo impegno a porre fine all’impunità e a garantire l’accertamento delle responsabilità per tutte le violazioni del diritto internazionale”, ha aggiunto l’ex premier portoghese nel post pubblicato ieri, 6 febbraio.

Un portavoce della Commissione europea ha espresso il “rammarico” di Bruxelles “per la decisione degli Stati Uniti”. “L’ordine esecutivo rappresenta una seria sfida al lavoro della Cpi con il rischio di influenzare le indagini e i procedimenti in corso, anche per quanto riguarda l’Ucraina, incidendo su anni di sforzi per garantire la responsabilità in tutto il mondo”, ha spiegato. 

Il portavoce della Commissione ha ricordato il ruolo della Cpi: “La Corte penale internazionale è di fondamentale importanza nel sostenere la giustizia penale internazionale e la lotta contro l’impunità. L’Ue sostiene la Corte penale internazionale e i principi stabiliti nello Statuto di Roma” e “monitorerà le implicazioni dell’ordine esecutivo e valuterà possibili ulteriori misure”.

La Cpi risponde a Trump

La Corte ha affidato a una nota la reazione al provvedimento firmato da Trump: “La Corte penale internazionale (Cpi) condanna l’emissione da parte degli Stati Uniti di un ordine esecutivo che mira a imporre sanzioni ai suoi funzionari e a danneggiare il suo lavoro giudiziario indipendente e imparziale”. L’organo di giustizia internazionale, criticato anche dal Guardasigilli Nordio nell’ambito della vicenda Almasri, ha quindi aggiunto: “La Corte sostiene fermamente il suo personale e si impegna a continuare a fornire giustizia e speranza a milioni di vittime innocenti di atrocità in tutto il mondo, in tutte le situazioni che si presentano”.

Da quando è tornato alla Casa Bianca, il presidente Trump sta contrastando organizzazioni e istituzioni internazionali, in linea con la sua politica isolazionista e protezionista. L’approccio del tycoon ha risvegliato istinti simili anche in altre parti del mondo e, improvvisamente, il sostegno della comunità internazionale verso enti come l’Organizzazione mondiale della Sanità e la Corte penale internazionale non è più così solido. In questo contesto, la Cpi ha invitato “i 125 Stati membri, la società civile e tutte le nazioni del mondo a stare uniti per la giustizia e i diritti umani fondamentali”. 

Ma quali sono le sanzioni che Trump vuole imporre alla Cpi?

Netanyahu ringrazia Trump

Ieri, 6 febbraio, il presidente americano ha firmato un ordine esecutivo che prevede sanzioni finanziarie e sui visti a “individui e loro familiari che assistono nelle indagini della Cpi su cittadini statunitensi o nostri alleati”, come riporta la Cnn.

Che alla base ci siano le accuse della Corte verso gli alti funzionari israeliani emerge dalle dichiarazioni del premier Netanyahu, che su X scrive: “Grazie, presidente Trump, per il suo coraggioso Ordine Esecutivo alla Cpi. Difenderà l’America e Israele dalla corte corrotta antiamericana e antisemita che non ha giurisdizione o base per impegnarsi in azioni legali contro di noi. La Cpi ha condotto una campagna spietata contro Israele come prova generale per un’azione contro l’America. L’ordine esecutivo del presidente Trump protegge la sovranità di entrambi i Paesi e dei suoi coraggiosi soldati. Grazie, presidente Trump”.

Ancora più netta la posizione del ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar che affida il suo commento sempre al social di Elon Musk: “La Cpi opera senza giurisdizione perché Israele e gli Stati Uniti non sono firmatari dello Statuto di Roma e non sono membri della Cpi”, il che, sottolinea Sarr, non impedisce a Israele e Usa di essere “democrazie fiorenti, dotate di eserciti che rispettano il diritto internazionale. Al contrario “Le azioni della ‘corte’ sono immorali e non hanno alcuna base legale. La Cpi non opera in conformità al diritto internazionale. Viola e mina il diritto internazionale!”, ha concluso il ministro degli Esteri israeliano.