Unione europea è anche dimostrarsi capaci di affrontare le difficoltà sanitarie che colpiscono gli Stati membri. Il riferimento non può che essere alla pandemia di Covid-19 che ha messo a dura prova l’Ue e sulla quale, ieri, la Commissione ha adottato una comunicazione sanitaria che evidenzia progressi compiuti negli ultimi quattro anni. Vediamoli insieme.
Strategia Ue sulla salute
L’ultimo mandato è iniziato nel 2019 e resterà quello segnato dalla più grande pandemia dell’ultimo secolo. Grazie alla strategia dell’Ue, tutti i cittadini hanno avuto accesso in contemporanea e alle stesse condizioni ai vaccini. “Ciò ha contribuito ad arginare la diffusione del virus e a salvare milioni di vite”, scrive la Commissione. Così come il certificato digitale Covid dell’Ue che ha consentito alle economie e alle società di riaprire in sicurezza, mentre Sure ha aiutato oltre 31 milioni di lavoratori a superare l’impatto economico. “Poiché le pandemie non conoscono confini – continua la relazione -, la nostra cooperazione e solidarietà si sono estese anche a tutto il mondo. Attraverso il nostro approccio Team Europe, l’UE è diventata il principale donatore di vaccini attraverso Covax e ha fornito quasi 54 miliardi di euro in sostegno di emergenza ai paesi partner”.
L’obiettivo europeo era quello di preservare la salute dei suoi cittadini, costruendo insieme un’esperienza della crisi e rispondendo tempestivamente anche con scelte politiche forti. Sostenuti da ingenti finanziamenti del programma Eu4Health, gli obiettivi dell’Unione sanitaria europea si sono rapidamente trasformati in “risultati tangibili”. Vediamone alcuni.
I risultati nella sanità europea
L’Unione europea, nella relazione della Commissione, ha sottolineato come adottare misure più forti di sicurezza sanitaria possa essere utile per rispondere meglio alle crisi future. Oggi l’Ue è più attrezzata per anticipare, prepararsi e rispondere a qualsiasi grave minaccia sanitaria. “Ciò è possibile grazie a un quadro giuridico più forte per la cooperazione in materia di sicurezza sanitaria, al rafforzamento delle agenzie sanitarie dell’Ue e alla creazione dell’Autorità per le emergenze sanitarie, la preparazione e la risposta (HERA)”, scrive la Commissione.
Altro grande traguardo che vanta la Commissione è quello di aver consentito un accesso paritario e tempestivo ai farmaci a prezzi accessibili per tutti i cittadini. “La proposta di riforma farmaceutica dell’Ue darà ad altri 70 milioni di cittadini l’accesso a nuovi medicinali, mantenendo al contempo un settore farmaceutico competitivo in Europa. La riforma è incentrata sulle esigenze dei cittadini dell’Ue per garantire che tutti abbiano accesso alle medicine di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno, ovunque vivano e qualunque sia la loro malattia. Questa riforma migliorerà anche la disponibilità di farmaci critici definendo una serie di misure per far fronte alle carenze”, ha specificato la Commissione.
Il traguardo che punta ad essere il punto di partenza più ambizioso anche a livello mondiale è il piano contro il tumore. L’Ue ha lanciato una serie di azioni significative per affrontare la malattia. Partendo dalla prevenzione fino alle cure post-tumore, un finanziamento di 4 miliardi di euro è l’investimento per i malati dell’Unione europea.
Il futuro digitale dell’Unione richiede l’impiego di iniziative per la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria. I cittadini, infatti, grazie alla creazione di Spazio europeo dei dati sanitari saranno agevolati grazie all’utilizzo dei dati per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci. “I donatori e i riceventi di sostanze di origine umana, come sangue e cellule, beneficeranno di una protezione più forte nell’ambito della revisione delle norme dell’UE. Le misure volte a prevenire qualsiasi interruzione della fornitura di farmaci e dispositivi medici essenziali fanno sì che i cittadini possano continuare a fare affidamento su prodotti medici, trattamenti e terapie sicuri ed efficaci”, ha continuato la Commissione.
Ultima, ma forse tra le più importanti, è l’azione messa in atto per una migliore salute mentale. Oltre 1,2 miliardi di euro sono stati investiti negli ultimi quattro anni per promuovere il benessere mentale, migliorare i servizi di prevenzione e “abbattere lo stigma in questo ambito”, ha infine concluso la relazione.