Vladimir Putin ha “un piano a lungo termine per un’aggressione a lungo termine” dell’Europa. Parlando con gli eurodeputati a Strasburgo, Kaja Kallas scandisce la portata della minaccia russa, che, sostiene l’Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, è ampiamente provata dai fatti.
Come Mosca si prepara alla guerra in Europa
Innanzitutto quelli di natura economica: Mosca sta già spendendo per la difesa più di quanto spendano i Ventisette messi insieme per la difesa: “Non si spende così tanto per l’esercito se non si prevede di usarlo“, spiega Kallas prima di far sapere all’Aula che quest’anno la Russia investirà più “per la difesa che per l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la politica sociale“.
Uno squilibrio facile da far digerire nel regime moscovita, ma non in Ue. L’anno scorso, la spesa dei Paesi europei per la difesa ha toccato l’1,9% del Pil Ue e le risorse sono in costante aumento: ammontavano a 147 miliardi di euro nel 2014, hanno raggiunto 326 miliardi di euro nel 2024. In termini assoluti, la spesa Ue per la difesa è più che raddoppiata in appena un decennio soprattutto con l’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina: tra il 2021 e il 2024, la spesa totale per la difesa degli Stati membri dell’Ue è aumentata di oltre il 30%.
La spesa militare dell’Ue
Anche i cittadini europei percepiscono la minaccia moscovita, come dimostra un sondaggio Eurobarometro pubblicato a marzo 2025 secondo cui due terzi dei cittadini europei (66%) auspicano che l’Ue svolga un ruolo più importante nella loro protezione dalle crisi globali e dai rischi per la sicurezza. La sicurezza e la difesa sono le priorità assoluta per il 36% degli intervistati.
In questa direzione si muove l’Ue. Secondo le stime comunitarie, la spesa per la difesa europea aumenterà di altri 100 miliardi di euro in termini reali entro il 2027. Se consideriamo solo i 23 Stati membri dell’Ue che sono anche membri della Nato, la spesa per la difesa è stata pari all’1,99% del loro Pil complessivo nel 2024 e si prevede che sarà pari al 2,04% nel 2025.
“La potenza economica collettiva dell’Europa è ineguagliabile“, dice Kallas. “Non credo che ci sia alcuna minaccia che non possiamo superare, se agiamo insieme e con i nostri alleati della Nato”.
Al centro della strategia difensiva europea c’è il ReArmEu, la risposta annunciata da Ursula von der Leyen contro la “canaglia” che insiste ai confini dell’Europa. Un piano da 800 miliardi che non convince tutte le frange dell’Europarlamento né tutti i Paesi, ma per cui si continua a lavorare e a cercare accordi, strategie e risorse.
In Italia, sia livello istituzionale che tra i cittadini, lo scetticismo sul piano di riarmo è particolarmente alto. Solo il 28% dei cittadini italiani è favorevole al ReArmEu, il 39% è contrario, mentre il 33% si astiene da esprimere un’opinione a riguardo. I dati, emersi da un sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, certificano inoltre che gli italiani che sostengono le ragioni dell’Ucraina sono diminuite rispetto all’inizio del conflitto: solo il 32% è dalla parte di Kiev, mentre il 57% preferisce non schierarsi e l’11% degli italiani sostiene le ragioni di Mosca.
Eppure, dall’emiciclo, Kallas ribadisce il concetto per cui la difesa dell’Europa passa da quella ucraina. La minaccia russa all’Europa è concreta, ribadisce Kallas. E qui veniamo al secondo punto.
La Russia sta già attaccando l’Europa
Se sul fronte economico sta sacrificando il welfare per rafforzare il proprio arsenale (e rimpiazzare le pesanti perdite derivanti dal conflitto in Ucraina), su quello militare la Russia sta già attaccando l’Europa in vari modi: violando lo spazio aereo del blocco, attaccando i suoi oleodotti, i cavi sottomarini e le reti elettriche e reclutando criminali per effettuare sabotaggi. Tutte accuse respinte dal Cremlino ma ribadite ieri sera da Kallas a Strasburgo.
In vista del vertice Nato della prossima settimana all’Aja, l’Alta rappresentante invita ogni Paese europeo ad aumentare gli investimenti in difesa. Il monito diventa più urgente considerando le stime del Segretario Generale dell’Alleanza atlantica, Mark Rutte, secondo cui la Russia produce in tre mesi tante armi e munizioni quante ne producono collettivamente i 32 membri dell’Alleanza in un anno. “Per citare il mio amico Mark Rutte, – aggiunge Kallas – se non aiutiamo ulteriormente l’Ucraina, dovremmo tutti iniziare a imparare il russo. Più l’Ucraina è forte oggi sul campo di battaglia, più sarà forte al tavolo dei negoziati, quando la Russia sarà finalmente pronta a parlare”.
Durante il summit della prossima settimana, la Nato proporrà ai membri dell’alleanza di alzare l’obiettivo di spesa militare complessiva pari al 5% del prodotto interno lordo, rispetto all’attuale obiettivo del 2%.
Alcuni Paesi europei hanno già raggiunto queste cifre, perché percepiscono la Russia come una minaccia imminente.
Non sottovalutare i piani di Mosca
I Paesi maggiormente preoccupati sono quelli Baltici e quelli scandinavi, che, il 20 marzo scorso, hanno messo in guardia gli altri Paesi europei durante il Consiglio Difesa. “Abbiamo circa quattro o cinque anni per prepararci a una possibile invasione russa. Se le sanzioni saranno revocate, il periodo sarà ancora più breve“, ha detto in quell’occasione il presidente lituano Gitanas Nauseda. La sua posizione è stata rafforzata dalla premier lettone Evika Silina che, arrivando al Consiglio Ue, ha chiesto ai Ventisette di accelerare sul riarmo: È molto importante che le risorse Ue annunciate dalla Commissione europea nel piano ReArmUe e le risorse nazionali siano mobilizzate per un’Europa più forte e per sostenere la nostra industria della difesa. Dobbiamo tagliare il nostro fardello burocratico per consentire alla nostra economia di crescere”, ha detto la prima ministra della Lettonia.
La scorsa settimana, anche il capo dei servizi segreti tedeschi Bruno Kahl ha messo in guardia dal sottovalutare le intenzioni russe nei confronti dell’Occidente: “Siamo molto certi, e abbiamo prove di intelligence, che l’Ucraina è solo un passo sulla strada verso l’Occidente“, ha dichiarato Kahl al podcast Table Today.