Ogni richiedente asilo che arriverà illegalmente nel Regno Unito, tramite il Canale della Manica, sarà rispedito in Francia. Per ognuno di questi cittadini, Londra dovrà accogliere qualcun altro disposto a lasciare Parigi legalmente. Questo è il “one in, one out” (uno dentro, uno fuori): il nuovo meccanismo alla base dell’accordo tra Regno Unito e Francia, attivo a partire da oggi.
L’accordo arriva dopo l’intesa tra le due nazioni raggiunta lo scorso mese e approvata dalla Commissione europea: ecco come funzione.
For a long time, British people have been paying the price for a broken asylum system.
My government is taking decisive action to tackle the problem head on.
For the very first time, migrants arriving via small boats will be detained and returned to France. pic.twitter.com/3JuuPVv3j9
— Keir Starmer (@Keir_Starmer) August 5, 2025
“Uno dentro, uno fuori”
L’accordo è stato siglato negli scorsi mesi, durante la visita del presidente francese Emmanuel Macron a Londra. Approvato nei giorni scorsi dalla Commissione europea, a partire da oggi è attivo e avrà effettivo funzionamento fino al mese di giugno 2026.
“Se arrivi qui illegalmente a bordo di una piccola imbarcazione – ha scritto il primo ministro britannico Keir Starmer su X nelle scorse ore -, verrai rimpatriato. Il mio governo sta risolvendo il sistema di asilo che abbiamo ereditato, ormai in rovina”. I rimpatri saranno gestiti attraverso un sistema di detenzione immediata all’arrivo.
Denominato “one in, one out” e cioè, uno dentro e uno fuori, il programma si avvale della possibilità di svolgere una specie di scambio tra persone: per ognuna che arriva ce ne sarà qualcun’altra pronta a lasciare la Francia per ricongiungersi con familiari nel Regno Unito.
Al loro arrivo, le persone che attraversano la Manica saranno trattenute e i loro dati personali raccolti. Quelli scelti per il programma pilota saranno prelevati e verrà comunicato loro che la loro richiesta di asilo è inammissibile: così faranno ritorno in Francia. Sarà possibile presentare ricorso. Quando qualcuno viene rimandato in Francia, una persona con una legittima richiesta di asilo, che non ha mai effettuato la traversata su una piccola imbarcazione, verrà accolta nel Regno Unito.
Migranti nel Regno Unito: sentiment e numeri
Secondo un sondaggio di YouGov, pubblicato su The Thimes, il 45% dei britannici è favorevole a interrompere l’ingresso di nuovi migranti e deportare “un gran numero” di quelli arrivati negli ultimi anni. La percentuale di sostenitori sale all’86% tra gli elettori di Reform Uk di Nigel Farage e dal 27% degli elettori laboristi e liberaldemocratici, dei quali fa parte il premier Starmer.
Quasi la metà (47%) degli intervistati, inoltre, ritiene che l’immigrazione nel Regno Unito sia prevalentemente illegale. Un terzo ritiene che il numero di migranti illegali che entrano sia “molto più alto” rispetto al numero di migranti legali. Ma i dati del Ministero dell’Interno mostrano che nell’ultimo anno, fino a marzo, si sono verificati 44.125 arrivi irregolari, pari ad appena il 4% dei 948.000 immigrati totali nel Regno Unito.
Tra coloro che sono entrati illegalmente, l’86% è arrivato a bordo di piccole imbarcazioni, il che attira una maggiore attenzione politica e mediatica rispetto ad altre forme di immigrazione.
Matthew Smith, responsabile data journalism di YouGov ha affermato che “seppur l’immigrazione legale superi di gran lunga quella illegale, informare l’opinione pubblica in merito non farà scomparire il problema. Dopotutto, anche i britannici tendono a pensare che l’immigrazione legale sia stata troppo elevata, e le preoccupazioni di molti vanno oltre i termini economici in cui l’immigrazione è tipicamente giustificata. Chiunque cerchi di affrontare il problema dovrà confrontarsi con ansie più profonde riguardo all’identità, all’integrazione e alla percepita erosione dei valori nazionali condivisi”.
Il Ministro dell’Interno francese Bruno Retailleau ha dichiarato su X che l’accordo con il Regno Unito nasce “per prevenire tragedie sulle traversate della Manica e del Mare del Nord. Istituisce un sistema sperimentale con un obiettivo chiaro: smantellare le reti (di trafficanti, ndr). Rappresenta un primo passo per affrontare una sfida che richiede la mobilitazione dell’intera Unione europea, a seguito del vertice Ue-Regno Unito del 19 maggio”. E ha aggiunto: “Ringrazio il Commissario europeo Magnus Brunner (Commissario europeo per gli affari interni e la migrazione, ndr) per il suo sostegno. Ribadisco la determinazione della Francia a fermare il flusso e salvare vite umane”.

La rotta del Canale della Manica
Il problema del transito di migranti lungo il Canale della Manica risale al 2016, quando fu smantellato uno dei più grandi campi profughi a Calais, nel Nord della Francia. Questo campo, nato nel 2015, ospitava migliaia di migranti, rappresentando uno dei simboli della crisi migratoria europea. Dal 2016, chi risiedeva in quel campo ha ricevuto accoglienza in diverse regioni della Francia e nonostante lo sgombero, un numero significativo di migranti continua ancora a risiedere in quell’area. Tra questi ci sono coloro che tentano di attraversare la Manica, spesso con l’aiuto di trafficanti e su piccole imbarcazioni.
Si stima, secondo i dati diffusi dal sito governativo inglese, che siano oltre 170mila i cittadini che hanno tentato di lasciare la Francia per il Regno Unito, su almeno 4mila imbarcazioni irregolari, tra il 2018 e oggi. Gli ultimi due sbarchi, avvenuti tra il 29 e il 30 luglio, hanno visto più di mille persone arrivare nel Regno Unito su 15 imbarcazioni diverse.
Solo lo scorso anno, il Missing Migrants Project dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite ha registrato il numero più alto di morti e persone morte nella Manica: in 82 hanno perso la vita. Di questi, almeno 14 erano bambini. Nel 2023, i morti furono 24.