Quante donne ci sono al Parlamento europeo?

Per la prima volta dal 1979 il numero di donne al Parlamento europeo ha subito un calo: sono il 39% degli europarlamentari
2 mesi fa
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Parlamento Europeo

Oggi si è costituito il nuovo Parlamento europeo. Si è votato il nuovo presidente e si è riconfermata Roberta Metsola, una donna maltese che ha ricoperto la stessa carica nell’ultimo mandato. Insieme a Ursula von der Leyen e a Christine Lagarde, ha occupato, negli ultimi quattro anni, un ruolo verticale tra i “top jobs” degli organi dell’Ue.

Ma quante sono veramente le donne che ci rappresentano al Parlamento europeo?

Il Parlamento europeo oggi

Nella sua decima legislatura, il Parlamento europeo ha 720 seggi, 15 in più rispetto alla fine della precedente legislatura. Il 54% dei deputati eletti nel 2024 non erano deputati alla fine della scorsa legislatura (nel 2019, la percentuale di nuovi arrivati era del 61%). I gruppi pulitici sono così formati:

• PPE – Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani), 188 deputati (26,11%).
• S&D – Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici, 136 (18,89%).
• Patriots for Europe – Patriots for Europe, 84 deputati (11,67%)
• ECR – Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, 78 deputati (10,83%)
• Renew Europe – Gruppo Renew Europe, 77 deputati (10,69%)
• Verts/ALE – Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, 53 deputati (7,36%)
• The Left – Il gruppo della Sinistra al Parlamento europeo – GUE/NGL, 46 deputati (6,39%)
• ESN – Europe of Sovereign Nations, 25 deputati (3,47%)
• NI – Non iscritti, 33 deputati (4,58%)

Lena Schilling (Verdi/ALE, AT), 23 anni, è la deputata più giovane, mentre Leoluca Orlando (Verdi/ALE, IT), 77 anni, il più anziano. All’inizio della decima legislatura vi sono otto gruppi politici, uno in più rispetto alla precedente legislatura. E 33 deputati rimangono nei non iscritti.

La partecipazione politica delle donne in Ue

Il 39% dei deputati sono donne (il 40% nel 2019). Un piccolo calo che non si verificava dal 1979, data che ha segnato l’inizio di un aumento molto lento e progressivo delle donne al Parlamento europeo. Solo nel 2019, infatti, due delle istituzioni europee hanno rotto il soffitto di cristallo, eleggendo per la prima volta ai loro vertici una donna. Ursula von der Leyen è diventata Presidente della Commissione europea con un Collegio di commissari formato da 12 donne e 14 uomini. Nello stesso anno, Christine Lagarde è diventata presidente della Banca centrale europea, sostenuta dal Parlamento europeo, che chiedeva più incarichi di alto livello negli affari economici e monetari per le donne.

Il Ceo e Founder di EuMatrix Doru Peter Frantescu ha spiegato a Her&EU, podcast del think thank Wilfried Martens Centre for European Studies, che le donne partecipano meno degli uomini alle elezioni europee. Anche in questo caso, parliamo di pochi punti percentuali di differenza (circa il 2%) ma che segnano ancora un piccolo gap rispetto al comportamento di voto delle donne rispetto agli uomini. Dato che, però, diventa significativo se si considera che nei sondaggi condotti pre-elezioni le donne dichiarano il voto importante più di quanto lo considerino gli uomini.

“Dalla Commissione affari sociali a quella dell’ambiente, fino a quella dello sviluppo dei Paesi sottosviluppati, le donne dimostrano una partecipazione maggiore. Sono meno impegnate nelle commissioni bilancio e relative ad affari economici in generale, così come in sicurezza e difesa. Le donne lì sono meno rappresentate. Ma è con il comportamento di voto che si verifica un episodio da segnalare. I gruppi politici sono più importanti del genere se si analizza il comportamento elettorale, anche se ci sono tematiche come il diritto d’aborto per le quali le donne mostrano più sensibilità. Le differenze sono minime comunque e penso che sia dovuto al fato che se ti unisci ad un gruppo è perché ne condividi le posizioni”, ha spiegato il Ceo di Eumatrix.

Rispetto alla loro influenza politica “penso che abbiamo donne che seppur siano numericamente inferiori rispetto ai colleghi, nelle classifiche di influenza raggiungono altrettanto il 40%, ma posizioni più verticali rispetto a quanto le statistiche potrebbero prevedere. Nel digitale e nelle politiche sanitarie le donne sono state più influenti dei colleghi. Questo dimostra che il genere non ricopre un ruolo particolare quando si parla di influenza dei parlamentari europei. E nel parlamento stiamo facendo meglio della Commissione europea perché anche se il personale che ci lavora è per più della metà femminile, non raggiungono ruoli apicali”.