A Pontida la destra europea fa cerchio intorno a Salvini sul caso Open Arms: “Eroe perseguitato”

2 mesi fa
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Matteo Salvini Viktor Orban Pontida Fotogramma
Matteo Salvini e Viktor Orbán a Pontida_Fotogramma

Durante il raduno annuale della Lega a Pontida, l’estrema destra europea si è stretta intorno a Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, attualmente sotto processo per il caso Open Arms. La pubblica accusa chiede sei anni di reclusione per l’allora ministro dell’interno. L’arringa della difesa è prevista per il prossimo 18 ottobre, nel frattempo dalla platea leghista e dagli ospiti internazionali è emerso un sostegno compatto. Le parole d’ordine: difendere i confini dell’Italia e dell’Europa.

Il caso Open Arms e il sostegno dalla destra

Il processo Open Arms vede Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per aver impedito, nel 2019, lo sbarco di 147 migranti  a Lampedusa. Il segretario della Lega ribadisce di aver agito per la sicurezza del Paese e dal palco di Pontida parla della necessità di “revocare la cittadinanza a chi delinque”, sottolineando che la Lega non sosterrà politiche volte a concedere più cittadinanze o a renderle più facili da ottenere. Una conferma dopo il confronto con l’altro vicepremier Antonio Tajani e la raccolta firme per il Referendum Cittadinanza.
“Il problema non è il colore della pelle o dove il buon Dio ti ha fatto nascere. Però la ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle il più velocemente possibile. La priorità, per la Lega, è di revocare la cittadinanza a quelli che delinquono”, ha affermato Salvini.

La questione dell’Autonomia differenziata, da sempre una delle battaglie centrali della Lega, è stata un altro tema centrale. “Dopo 30 anni di battaglie, è realtà e legge dello Stato e indietro non si torna. È il futuro, è merito, efficienza”, ha detto Salvini, difendendo il processo di approvazione e sottolineando che è una conquista per il Paese.

In vista della Manovra, Matteo Salvini ha ribadito la linea pro operai, confermando come la destra abbia (almeno nelle dichiarazioni programmatiche) preso il vuoto lasciato dalla sinistra: “se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai”, ha detto il ministro dei Trasporti prima di un convinto applauso della folla.

Vannacci: “Ci siamo guadagnati la cittadinanza”

Il contrasto con gli alleati forzisti emerge ancora più forte dalle parole del generale Roberto Vannacci, recentemente destituito dalla carica di vicepresidente dei ‘Patrioti’ all’Europarlamento: “Tajani ha fatto una proposta e noi non siamo d’accordo, io non sono d’accordo. Io l’ho valutata attentamente e non sono d’accordo perché la cittadinanza non si vende, non si regala, non si svende, non si mette su un banchetto del mercato. La cittadinanza, eventualmente, la si guadagna“, ha detto.

Accolto sulle note di ‘Generale’ di De Gregori, Vannacci ha tuonato dal palco: “La cittadinanza se la sono guadagnata i nostri nonni sul Carso, questa è la nostra cittadinanza”, prima di evidenziare l’assenza di reciprocità con gli altri Paesi: “Se andaste in Arabia dopo 5 anni di scuola non sareste arabi, non c’è reciprocità. Così in Marocco, Tunisia…”.

Orbán: “Salvini ha difeso l’Italia e l’Europa”

Tra gli ospiti più attesi c’era il premier ungherese Viktor Orbán, che ha ricambiato la visita di Salvini in Ungheria. Nel suo intervento, Orbán ha ribadito la sua posizione, già espressa due volte a mezzo social: Salvini è un “eroe” che ha chiuso i confini e difeso non solo l’Italia, ma l’intera Europa. “Noi in Ungheria festeggiamo Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani. Salvini ha difeso anche l’Europa e meriterebbe un’onorificenza, non un procedimento giudiziario. Quello in corso è una vergogna”, ha detto Orbán, criticando duramente il processo in corso contro il leader leghista.

Orbán ha poi indirizzato le sue critiche verso le sanzioni dell’Unione Europea, minacciando di portare i migranti irregolari direttamente a Bruxelles se la situazione non cambierà. “Se continuano a punirci, allora porteremo i migranti da Budapest a Bruxelles, se li tengano”. Ha aggiunto che l’Ungheria spende milioni di euro ogni giorno per difendere i propri confini, proteggendo di fatto l’Europa, ma è punita da Bruxelles per le sue scelte politiche. “Bruxelles punisce l’Ungheria, abbiamo sborsato milioni di euro, ogni giorno li spendiamo per non fare entrare i migranti. Ci puniscono perché difendiamo l’Europa, e questa è una vergogna, la vergogna di Bruxelles”, ha aggiunto in merito alle decisioni di Bruxelles.

Il presidente ungherese chiarisce la sua posizione: il punto non è uscire dall’Unione Europea, ma di riprenderne il controllo. “Non dobbiamo uscire dall’Europa, ma entrarci di forza. Bruxelles deve essere occupata, tolta ai burocrati e ridata alla gente europea”. Orbán ha concluso con una visione forte del futuro: “Riprenderemo in mano la politica di Bruxelles e renderemo l’Europa ricca e libera. Noi patrioti saremo in grado di farlo”.

Altri interventi della destra europea

Diversi esponenti della destra radicale europea sono intervenuti in sostegno di Salvini. Il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha inviato un video messaggio in cui ha affermato: “Salvini è attaccato dalla sinistra perché ha fatto il suo lavoro e ha protetto i confini dell’Italia. C’è una inversione di valori: sono queste ong di sinistra, complici dei trafficanti di migranti e di esseri umani, che dovrebbero oggi sedere sul banco degli imputati, non Matteo”. Il braccio destro di Marine Le Pen ha elogiato Salvini per aver resistito alle pressioni esterne, difendendo l’interesse del popolo italiano.

Il portavoce di Vox, Jose Antonio Fuster, ha enfatizzato la solidarietà tra i patrioti europei, affermando che la resistenza di Salvini è vista come un simbolo per tutta l’Europa. “I patrioti europei guardano qui, al prato di Pontida, come un rinnovato esempio di resistenza e speranza in tempi di nemici feroci. Noi abbiamo vinto e vinceremo, ma solo se resteremo insieme”. Fuster ha concluso il suo discorso incoraggiando i leghisti a “procedere senza paura“.

Anche il leader del partito Chega in Portogallo, Andrè Ventura condivide la visione per cui Salvini è “perseguitato perché continua a credere che questo Paese va protetto”. Ventura ha dichiarato che l’Europa ha bisogno di più leader come Salvini: “Noi tutti dobbiamo difenderlo e abbiamo bisogno di più Salvini, in tutta Europa”.

Geert Wilders, leader dell’ultradestra olandese, ha infine lanciato un forte appello a sostegno di Salvini, definendolo un “uomo virtuoso” nella battaglia contro l’immigrazione clandestina. “Il patriottismo è una virtù e Salvini è un uomo virtuoso per la battaglia contro lo tsunami dell’immigrazione clandestina di massa che ci rende stranieri a casa nostra”. Wilders ha concluso con un messaggio di solidarietà: “Matteo, tutti quelli che sono qui ti vogliono bene. Quando sarai in tribunale sarai il nostro eroe. Noi siamo con te, ecco perché siamo qui. Viva Matteo Salvini, vai per la tua strada, segui la tua strada, non ti abbandoneremo mai, non sarai mai solo“.

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