Patto migranti, il piano comune della Commissione: “Obbligo di solidarietà tra Stati”

È entrato in vigore l’11 giugno 2024 il nuovo piano per la gestione delle migrazioni e delle richieste d’asilo: ecco cosa prevede
5 mesi fa
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Minori accompagnato

Un piano comune per la realizzazione del patto su migrazioni e asilo. Questo è quanto realizzato dalla Commissione Ue che ha presentato ieri una guida collettiva per la messa in pratica delle norme previste dalla nuova legislazione. I Paesi dell’Unione dovranno progettare, quindi, i propri piani nazionali entro la fine del 2024, trasformando la propria legislazione in azione. Ma perché è importante questo progetto normativo a livello europeo?

I flussi migratori verso l’Europa sono in costante aumento da diversi anni. Il numero totale di cittadini extracomunitari in arrivo nell’Ue ha raggiunto i 5,1 milioni nel 2022. L’Italia è il primo paese d’arrivo: oltre 22.700 sono i migranti entrati nel nostro territorio nei primi sei mesi del 2024, di cui più di 4.400 minori, con una forte riduzione rispetto allo stesso periodo del 2023, anno in cui gli arrivi dal Mediterraneo erano stati oltre 157.600. Tra questi, circa 26.800 minori, inclusi oltre 17.300 soli, Lampedusa è il “porto sicuro” per queste persone, che nella maggior parte dei casi arriva via mare. Numeri cui si aggiungono oltre 173.900 rifugiati ucraini fuggiti dalla guerra, di cui più di 49.400 sotto i 18 anni.

Capiamo quindi insieme in cosa consiste il piano di attuazione del patto sui migranti e i richiedenti asilo e cosa cambierà nel futuro.

Frontiere esterne più sicure

Tutti i migranti irregolari saranno registrati all’arrivo e saranno sottoposti a controlli approfonditi di identità, sicurezza, salute e screening delle vulnerabilità. “Coloro che difficilmente avranno bisogno di protezione – spiega la Commissione -, o che presentano un rischio per la sicurezza o che ingannano le autorità saranno soggetti a una procedura di frontiera accelerata. Questa procedura consente un rapido esame delle domande di asilo e, in caso di rigetto, un rapido rimpatrio, il tutto senza che la persona sia autorizzata a entrare nel territorio dell’Unione”. Tutti gli Stati membri dovranno avere la capacità di ospitare un certo numero di richiedenti asilo in condizioni adeguate per tutta la durata delle procedure.

Verranno applicate forti garanzie legali e i minori non accompagnati saranno esentati dalla procedura di frontiera a meno che non rappresentino una minaccia per la sicurezza. Tutti gli Stati membri dovranno garantire un monitoraggio indipendente dei diritti fondamentali durante le procedure di screening e di asilo alle frontiere. Saranno inoltre adottati protocolli di crisi, che forniranno un quadro stabile e prevedibile a livello di Unione per gestire le situazioni precarie. Queste includono una componente rafforzata di solidarietà che garantisce che tutte le esigenze dello Stato membro interessato siano soddisfatte.

Norme interne giuste e ferme in materia di asilo e rimpatrio

Le nuove norme metteranno in atto procedure di asilo più efficaci con termini più brevi e norme più severe per le domande abusive o successive. Queste regole sono bilanciate da importanti garanzie per i diritti degli individui, compresa la consulenza legale gratuita durante tutte le procedure, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili. Le nuove norme stabiliranno inoltre standard a livello Ue per le condizioni di accoglienza, oltre ad armonizzare le qualifiche e i diritti dei beneficiari di protezione internazionale.

Trovare un equilibrio tra solidarietà e responsabilità

Questo forse è il cambiamento più significativo introdotto dal piano migranti. Perché, per la prima volta, l’Unione disporrà di un meccanismo di solidarietà obbligatorio e permanente. Nessuno Stato membro sarà lasciato solo sotto pressione. Allo stesso tempo, ciascuno Stato membro contribuirà agli sforzi di solidarietà in modo flessibile e potrà scegliere il tipo di solidarietà da fornire. Il sistema includerà anche norme efficaci per individuare e prevenire i movimenti secondari.

Il piano migranti in 10 punti

Il piano di attuazione comune è stato sintetizzato in 10 elementi costitutivi da parte della Commissione. Ecco quali sono:

  1.  Un sistema comune di informazione su migrazione e asilo (Eurodac): per sostenere e consentire ai paesi dell’Ue di mettere in atto le nuove regole di solidarietà e responsabilità.
  2. Un nuovo sistema per gestire la migrazione alle frontiere esterne dell’Ue: gestire l’arrivo irregolare di cittadini extra-Ue e istituire procedure rapide ed efficienti per l’asilo e il rimpatrio, nonché forti garanzie.
  3. Adeguati standard di accoglienza per i richiedenti secondo le loro esigenze. Ad esempio, accesso anticipato al mercato del lavoro, assistenza sanitaria fisica e mentale per coloro a cui è stata concessa protezione internazionale e maggiore protezione per famiglie, bambini e richiedenti vulnerabili.
  4. Procedure di asilo eque e convergenti: valutazione semplificata e processo decisionale delle singole domande di asilo in tutta Europa e salvaguardie, diritti e garanzie rafforzati per i richiedenti e coloro a cui è stata concessa protezione internazionale.
  5. Procedure di rimpatrio efficienti che seguano la politica migratoria dell’Ue nei casi in cui chi non hanno il diritto di soggiornare nei Paesi membri venga effettivamente rimpatriato.
  6. Un sistema giusto basato sulla condivisione delle responsabilità e stabile in tutta l’Unione con l’obiettivo di ridurre gli incentivi per i movimenti secondari.
  7. Far funzionare la solidarietà: per la prima volta l’Ue dispone di un meccanismo di solidarietà permanente, giuridicamente vincolante ma flessibile per garantire che nessun Paese venga lasciato solo quando è sotto pressione.
  8. Preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi: costruire maggiore resilienza all’evoluzione delle situazioni migratorie e ridurre i rischi di situazioni di crisi.
  9. Nuove garanzie per i richiedenti asilo e le persone vulnerabili: maggiore monitoraggio dei diritti fondamentali, garanzia di procedure efficaci e tutela della dignità umana.
  10. Reinsediamento e inclusione: intensificare gli sforzi per l’integrazione dei migranti.

La nuova legislazione Ue

Il patto su migrazione e asilo è stato presentato dalla Commissione nel settembre 2020. Oltre tre anni dopo, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico su cinque dei dossier chiave, segnando una svolta storica. In totale, il Parlamento europeo ha adottato dieci nuovi testi legislativi. L’insieme delle riforme stabilirà una nuova base giuridica per un modo più equo ed efficiente di gestire la migrazione. È stato raggiunto un accordo sul seguente insieme di leggi interconnesse:

  • Regolamento sullo screening e modifica del regolamento per facilitare lo screening (ECRIS-TCN): Tutti i migranti irregolari saranno registrati e soggetti a controlli di identificazione, sicurezza e salute.
  • Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione (AMMR): Stabilisce un nuovo meccanismo permanente di solidarietà tra gli Stati membri per bilanciare l’attuale sistema in cui pochi paesi sono responsabili della maggior parte delle domande di asilo. Stabilisce regole chiare sulla responsabilità di valutare le domande di asilo e di prevenire i movimenti secondari.
  • Regolamento sulla procedura di asilo (APR): Stabilisce una procedura comune, equa ed efficiente per decidere in merito a una domanda di asilo, limitando al tempo stesso gli abusi ed eliminando gli incentivi per i movimenti secondari all’interno dell’Ue. Insieme al regolamento sulla procedura di frontiera di rimpatrio, stabilisce anche una procedura di frontiera obbligatoria sia per la procedura di asilo che per quella di rimpatrio alla frontiera esterna.
  • Regolamento sulla crisi e forze maggiori che prevede protocolli rapidi per le situazioni di crisi e di strumentalizzazione dei migranti, da integrare con assistenza operativa e finanziamenti in caso di emergenza.
  • Regolamento Eurodac, inoltre, ha istituito una banca dati interoperabile sull’asilo e sulla migrazione per sostenere il sistema di asilo, aiutare a gestire la migrazione irregolare e sostenere l’attuazione del regolamento sul reinsediamento e della direttiva sulla protezione temporanea.
  • Direttiva sulle condizioni di accoglienza che punta ad armonizzare le condizioni di accoglienza in tutta l’Ue, garantendo standard di accoglienza dignitosi e riducendo gli incentivi per i movimenti secondari.
  • Regolamento di qualificazione che garantisce standard uniformi di protezione e diritti concessi ai rifugiati e prevenire l'”asylum shopping”.
  • Regolamento sul quadro di reinsediamento: un quadro comune che consente agli Stati membri di reinsediare i rifugiati provenienti dall’esterno del territorio dell’Ue.
  • Regolamento che istituisce l’Agenzia dell’Unione Europea per l’asilo (EUAA) in grado di fornire un servizio rapido e completo agli Stati membri in tempi normali così come in tempi di particolare pressione.
  • Direttiva sul permesso unico: semplifica il processo per ottenere un permesso unico di lavoro e di soggiorno per richiedenti e datori di lavoro.
  • Direttiva Carta Blu: Assiste i datori di lavoro nell’assunzione di migranti altamente qualificati provenienti da paesi terzi rendendo il processo più semplice e accessibile.

Due proposte legislative, inoltre, sono ancora in attesa di adozione:

  • Direttiva rimpatri
  • Direttiva sui soggiornanti di lungo periodo

Proposto dalla Commissione nel settembre 2020, il Patto è stato adottato dal Parlamento europeo nell’aprile 2024 e dal Consiglio nel maggio 2024. Gli strumenti giuridici del Patto sono entrati in vigore l’11 giugno 2024 ed entreranno in vigore ufficialmente anche per gli Stati membri nel giugno 2026.

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