Nuovo piano di pace in 20 punti per l’Ucraina, Zelensky svela cosa prevede

Nel documento concordato con gli Usa, il congelamento lungo le linee del fronte e nessuna rinuncia formale da parte ucraina ad entrare nella Nato. Rimangono divergenze sul Donetsk. Kiev aspetta la risposta di Mosca
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Volodymyr Zelensky
Il premier ucraino Volodymyr Zelensky (Ipa/Fotogramma)

Venti (nuovi) punti per la pace. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha illustrato oggi ai giornalisti l’ultima versione della bozza del piano per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina, concordato tra i negoziatori di Kiev e Washington a Miami e già trasmesso a Mosca. Il documento sarà affiancato da accordi bilaterali su sicurezza e ricostruzione.

Zelensky ha affermato che l’Ucraina “non è mai stata e non sarà mai un ostacolo alla pace”, e che si aspetta che oggi il Cremlino risponda sul testo. “Riceveremo la risposta russa dopo che la parte americana avrà parlato con loro”, ha chiarito ai giornalisti presentando punto per punto il contenuto dell’ultima bozza del piano per la pace.

Congelamento sulle linee del fronte, divergenze sul Donetsk

Tra i punti salienti, il documento prevede il congelamento del fronte lungo le linee attuali e l’avvio di discussioni sulla creazione di zone demilitarizzate. Inoltre, l’Ucraina organizzerà le elezioni presidenziali il prima possibile dopo la firma dell’accordo.

Il premier ucraino ha sottolineato che rimangono delle divergenze con gli Usa sul Donetsk e sulla centrale di Zaporizhzhia. Il piano americano prevede una gestione congiunta a tre – Stati Uniti, Russia e Ucraina – dell’impianto nucleare, ma Kiev reputa una tale soluzione “inappropriata e non del tutto realistica”.

Quanto a un altro dei nodi principali della questione, ovvero l’entrata dell’Ucraina nella Nato, “il piano Usa non prevede che Kiev rinunci formalmente” all’Alleanza Atlantica. “Spetta a quest’ultima decidere”, ha sottolineato il premier ucraino, ribadendo che la Costituzione del suo Paese non verrà modificata per inserire una clausola di non adesione.

È poi previsto un Consiglio di pace presieduto dal presidente Trump, che prevede anche la partecipazione dell’Europa – esclusa dalle trattative – insieme ad Ucraina, Nato, Russia e Stati Uniti.

I 20 punti del piano Usa

Ecco i 20 punti della nuova bozza:

1) Riaffermazione della sovranità dell’Ucraina: l’Ucraina è uno Stato sovrano e tutti i firmatari lo confermano con le loro firme;
2) Accordo di non aggressione pieno e incondizionato tra Russia e Ucraina, con l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio a lungo termine lungo la linea di contatto, basato su sistemi spaziali senza pilota, per la notifica in tempi rapidi delle violazioni e la risoluzione dei conflitti. I dettagli saranno definiti da team di tecnici;
3) L’Ucraina riceverà forti garanzie di sicurezza;
4) Le Forze armate dell’Ucraina manterranno un organico di 800mila unità in tempo di pace;
5) Stati Uniti, Nato e Paesi europei firmatari forniranno garanzie di sicurezza all’Ucraina che rispecchiano l’Articolo 5 dell’Alleanza:

  • In caso di invasione russa, oltre a una risposta militare coordinata, saranno ripristinate tutte le sanzioni globali contro la Russia;
  • Se l’Ucraina invadesse la Russia o aprisse il fuoco sul territorio russo senza provocazione, le garanzie di sicurezza saranno considerate nulle. Se la Russia aprisse il fuoco sull’Ucraina, le garanzie entrerebbero in vigore;
  • Non sono escluse garanzie di sicurezza bilaterali;

6) La Russia sancirà una politica di non aggressione verso l’Europa e l’Ucraina attraverso l’adozione di tutte le leggi necessarie e dei relativi documenti di ratifica;
7) L’Ucraina diventerà membro dell’Unione Europea entro un periodo di tempo specificamente definito e otterrà un accesso privilegiato a breve termine al mercato europeo;
8- Pacchetto globale di sviluppo per l’Ucraina, definito in un accordo separato su investimenti e prosperità futura, che coprirà diversi ambiti economici, tra cui:

  • Creazione di un Fondo di sviluppo dell’Ucraina per investire in settori ad alta crescita come tecnologia, data center e intelligenza artificiale;
  • Cooperazione tra Stati Uniti, aziende Usa e Ucraina per investimenti nella ripresa e nello sviluppo, modernizzazione e gestione delle infrastrutture del gas, inclusi gasdotti e stoccaggi;
  • Sforzi congiunti per ricostruire le aree colpite dalla guerra, ripristinando e modernizzando città e quartieri residenziali;
  • Sviluppo delle infrastrutture;
  • Estrazione di minerali e risorse naturali;
  • Pacchetto di finanziamento speciale della Banca mondiale per accelerare questi sforzi;
  • Sarà istituito un gruppo di lavoro di alto livello, con la nomina di una figura finanziaria di rilievo internazionale incaricata di coordinare l’attuazione del piano strategico di ripresa e di massimizzare le opportunità di crescita futura;

9) Creazione di diversi fondi per la ripresa dell’economia ucraina, la ricostruzione e le questioni umanitarie:

  • Stati Uniti e Paesi europei istituiranno un fondo di capitale e sovvenzioni con obiettivo di 200 miliardi di dollari per investimenti trasparenti ed efficaci;
  • Utilizzo di un’ampia gamma di investimenti di capitale e strumenti finanziari per la ricostruzione postbellica;
  • Adozione da parte dell’Ucraina dei migliori standard globali per attrarre investimenti diretti esteri.
  • L’Ucraina si riserva il diritto al risarcimento dei danni subiti;

10) Dopo la conclusione dell’accordo, l’Ucraina accelererà il processo per un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti;
11) Conferma che l’Ucraina resterà uno Stato non nucleare in conformità al Trattato di non proliferazione nucleare;
12) La centrale nucleare di Zaporizhzhia sarà gestita congiuntamente da Ucraina, Stati Uniti e Russia;
13) Impegno di entrambi i Paesi a programmi educativi che promuovano comprensione e tolleranza culturale ed eliminino razzismo e pregiudizi. L’Ucraina applicherà le norme Ue sulla tolleranza religiosa e la tutela delle lingue minoritarie;
14) Nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, la linea di dispiegamento delle truppe alla data dell’accordo è riconosciuta de facto come linea di contatto:

  • Le parti riconoscono di fatto l’attuale linea di contatto come linea di separazione tra le forze sul terreno.
  • Un gruppo di lavoro definirà il ridispiegamento delle forze e i parametri di eventuali future zone economiche speciali.
  • Dopo un riequilibrio delle forze, dispiegamento di forze internazionali lungo la linea di contatto. Eventuali zone speciali richiederanno l’approvazione del Parlamento ucraino o un referendum.
  • La Federazione Russa dovrà ritirare le truppe dalle regioni di Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Sumy e Kharkiv affinché l’accordo entri in vigore.
  • Le parti accettano di aderire alle Convenzioni di Ginevra del 1949 e dei protocolli aggiuntivi, applicabili all’intero territorio e ai diritti umani universalmente riconosciuti;

15) Dopo l’accordo sugli assetti territoriali futuri, Russia e Ucraina si impegnano a non modificarli con la forza;
16) La Russia non ostacolerà l’uso commerciale del fiume Dnipro e del Mar Nero da parte dell’Ucraina;
17) Istituzione di un comitato umanitario:

  • Scambio di tutti i prigionieri di guerra, inclusi quelli condannati dal sistema russo dal 2014.
  • Rientro di tutti i civili detenuti e ostaggi, inclusi bambini e prigionieri politici.
  • Misure per affrontare i problemi e le sofferenze delle vittime del conflitto.

18) L’Ucraina dovrà tenere elezioni il prima possibile dopo la firma dell’accordo;
19) L’accordo è giuridicamente vincolante e la sua attuazione sarà monitorata e garantita da un Consiglio di pace presieduto dal presidente Trump, con la partecipazione di Ucraina, Europa, Nato, Russia e Stati Uniti. In caso di violazioni scatteranno sanzioni;
20) Una volta che tutte le parti avranno concordato l’accordo, entrerà immediatamente in vigore un cessate il fuoco totale.

Ora il gioco passa nelle mani della Russia. Stamattina Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha fatto sapere che un colloquio tra il presidenti americano Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin “non è in pianificazione”.

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