Iran, droni e missili alla Russia: l’Ue sanziona Primo ministro della difesa

Nella lista nera dei sanzionati dall’Unione europea anche entità e società iraniane: ecco le misure di restrizione di diritti, transito e attività sul territorio Ue
2 mesi fa
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Droni Guerra

Droni e missili iraniani alla Russia? Il Consiglio ha deciso di adottare misure restrittive nei confronti di sei persone e tre entità per il ruolo svolto nell’aggressione russa all’Ucraina. Nello specifico si tratta del trasferimento di veicoli aerei senza equipaggio (Uav) alla Russia o missili a gruppi armati e entità che minano “la pace e la sicurezza in Medio Oriente e nella regione del Mar Rosso”.

Tra gli elenchi dei sanzionati, anche il ministro della Difesa della Repubblica islamica dell’Iran, Mohammad-Reza Gharaei Ashtiani, insieme ad un comandante della Forza Qods del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC-QF) e al capo delle industrie aeronautiche iraniane quotate nell’UE Organizzazione (IAIO), Afshin Khaji Fard.

Sanzioni Ue e sanzionati dell’Iran

Le persone prese di mira saranno “soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio verso l’Unione Europea – scrive il Consiglio -. Inoltre, è vietata l’erogazione di fondi o risorse economiche, direttamente o indirettamente, a o a vantaggio di persone fisiche o giuridiche, enti o organismi elencati”.

Il Consiglio Ue ha poi incluso negli elenchi dei sanzionati:

  • Khatam al-Anbiya Central Headquarters (KCHG) – un’entità centrale nella catena di comando delle forze armate iraniane che prende decisioni militari operative sullo schieramento degli UAV – e uno dei suoi comandanti;
  • Kavan Electronics Behrad LLC – una società con sede in Iran che acquista e vende componenti per la produzione di Uav – insieme al suo Ceo e presidente del consiglio di amministrazione
  • la Marina del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGCN), coinvolta nella fornitura di armi iraniane, compresi Uav e missili iraniani, che verranno utilizzati da gruppi armati come gli Houthi e Hezbollah in Medio Oriente e nella regione del Mar Rosso.

Il ruolo Ue nel conflitto

L’Unione europea, già nelle conclusioni di fine marzo 2024 aveva ribadito che avrebbe fatto di tutto affinché alla Russia venisse limitato l’accesso a beni sensibili e tecnologie rilevanti per il combattimento. Limitare il conflitto, in termini di tempo e danni materiali o a persone è la priorità assoluta. Il Consiglio europeo ha dichiarato, inoltre, che l’Unione continuerà a collaborare intensamente con i partner regionali e internazionali per prevenire un’ulteriore escalation a livello regionale, in particolare in Libano e nel Mar Rosso.

Per questo motivo, ad aprile, aveva condannato l’uso di armi iraniane contro Israele e aveva invitato l’Iran e i suoi delegati a cessare tutti gli attacchi, esortando tutte le parti a dar prova della massima moderazione e ad astenersi da qualsiasi azione.

Negli scorsi giorni, vista l’escalation del conflitto e il continuo coinvolgimento dell’Iran, il Consiglio ha deciso di aumentare le misure restrittive nei confronti del Paese e di vietare l’esportazione di droni e missili dall’Ue verso il Paese.

Ue e Iran: quale legame

Sono 227 le persone sanzionate fino ad oggi dall’Ue nei confronti dell’Iran. Tra le persone oggetto di sanzioni figurano: membri del Parlamento iraniano; il ministro dell’Interno Ahmad Vahidi; il ministro delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione Issa Zarepour; governatori e politici locali; membri delle forze di sicurezza iraniane; membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), membri delle forze dell’ordine iraniane (LEF), la squadra che ha arrestato arbitrariamente Mahsa Amini; alti funzionari e militari; comandanti e altri membri delle forze di polizia; direttori di prigioni; membri della magistratura; membri del Consiglio supremo per il ciberspazio.

Non è la prima volta che l’Ue sanziona l’Iran per limitazioni dei diritti umani o per atti relativi a conflitti e guerre, come nel caso russo-ucraino per il quale, nel 2022 e nel 2023 il Consiglio ha imposto tre cicli di sanzioni riguardanti i droni nei confronti di persone o entità, nell’ambito del regime di sanzioni applicabile ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.

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