Continuano i preparativi per l’incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. A confermarlo è stata la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt che ha spiegato, riguardo la sede dei colloqui, che “ci sono diverse opzioni che al momento sono discusse dal nostro team di sicurezza”.
Il bilaterale precederà un trilaterale che vedrà il coinvolgimento anche del presidente statunitense Donald Trump. Leavitt, in merito, ha detto che “entrambi i leader hanno espresso il desiderio di incontrarsi“. Il presidente, ha aggiunto, “vuole che questi due Paesi si impegnino una diplomazia diretta lo ha detto sin dall’inizio”. Quindi Trump “si aspetta che questo incontro avvenga”, ha detto ancora la portavoce che non ha voluto rispondere a chi le chiedeva se è vero che Putin abbia offerto Mosca come sede del faccia a faccia con Zelensky durante la telefonata ieri con Trump. Ipotesi immediatamente rifiutata dal presidente ucraino.
Dove si terrà l’incontro tra Putin e Zelensky?
L’Ucraina, all’ipotesi di un bilaterale con la Russia a Mosca, ha “immediatamente respinto” la proposta. Lo riferisce alla Bbc Dmytro Lytvyn, un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Putin pare abbia espresso al presidente Usa Donald Trump il desiderio di ospitare “in casa” l’incontro. “Che reazione vi aspettate da noi? Lo ha detto, tutti lo hanno immediatamente respinto, e già ieri ci siamo lasciati la questione alle spalle”, ha detto Lytvyn all’emittente britannica.
E se Mosca non s’ha da fare, è caccia al toto-nome della città che ospiterà uno degli incontri diplomatici più importanti dell’ultimo ventennio almeno.
La Svizzera, per la sua storica natura diplomatica e in quanto membro Onu, si è proposta come sede per la pace. Oltre ad essa, anche l’Austria ha annunciato la disponibilità a ospitare il presidente russo Vladimir Putin, nonostante il mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) nei suoi confronti, per un vertice con il suo omologo ucraino.
Il cancelliere Christian Stocker si è offerto di ospitare l’incontro, ricordando la “lunga tradizione” di Vienna, che ospita numerose organizzazioni internazionali: “Se i negoziati si svolgeranno a Vienna, contatteremo la Cpi” per “chiarire la questione” e “consentire al presidente Putin di partecipare”, ha aggiunto la Cancelleria in una dichiarazione rilasciata ai media.
Gli ultimi colloqui bilaterali russo-ucraini si sono svolti a Istanbul, in Turchia, che, nonostante la sua appartenenza all’Alleanza Atlantica, è considerata più amichevole da Mosca. Ma anche l’Ungheria sembra essersi candidata come città ospitante. Il governo di Viktor Orbán intrattiene stretti rapporti con la Russia ed è stato spesso motivo di critiche da parte dell’Unione europea, della quale fa parte. A rendere nota la possibilità che sia la sede dell’incontro è stata una fonte dell’Amministrazione Usa all’agenzia di stampa Reuters, come si legge su Meduza.
Quando si terrà l’incontro tra Putin e Zelensky?
Non c’è ancora una data, ma secondo il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il bilaterale fra i presidenti di Russia e Ucraina potrebbe essere organizzato entro le prossime due settimane.
Accordo di pace, ma senza cessate il fuoco
La trattativa prosegue in un clima non molto disteso. Dopo l’incontro che si è tenuto lunedì 18 agosto alla Casa Bianca, tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i principali leader europei e Nato, continuano gli attacchi russi su territorio ucraino. L’ultimo ha riguardato attacchi con droni che nella notte hanno colpito il distretto di Izmail, nella regione di Odessa, dove sono stati segnalati “danni nell’infrastruttura portuale, incendi” e il ferimento di una persona. Inoltre, la regione ucraina di Sumy pare sia nel mirino di un nuovo attacco russo. Su Telegram la Polizia della regione ha reso noto che nella notte è stata colpita la città di Okhtyrka, riporta Ukrinform, riferendo di un attacco su vasta scala, nel quale sono stati feriti anche due bambini.
Proprio in merito al coinvolgimento dei minori nella guerra di aggressione, la First Lady statunitense Melania Trump ha inviato al presidente russo Vladimir Putin una lettera in cui lo implora di proteggere i bambini perché ha “sentito molto intensamente” le testimonianze sulle sorti di quelli ucraini, avendo visto “cose che non vorremmo vedere” sui media.
In risposta, la First Lady ucraina Olena Zelenska ha inviato una lettera a Melania Trump: “No, volutamente non l’ho letta. È stata consegnata sigillata e io l’ho passata a Melania così com’era, senza aprirla. Sono sicuro che sarebbe andata bene, ma era giusto così. Melania poi mi ha detto che era una lettera assolutamente bellissima”. Ha raccontato Donald Trump nel corso di un’intervista a Fox & Friends. “La vedrò perché mi sta inviando una copia. Ma ieri io l’ho data a Melania sigillata. È bello quando si consegna qualcosa sigillato: non mi piace quando sono cose già aperte. Non mi piace. Comunque, sono sicuro che sia una bellissima lettera”, aggiunge Trump, parlando della lettera di Zelenska, che altrettanto tratta dello stato dei bambini ucraini deportati in Russia.
Cosa aspettarsi dal bilaterale tra Zelensky e Putin
Raggiungere un accordo di pace, senza un cessate il fuoco sembra alquanto difficile. Sul tavolo della trattativa, infatti, restano:
- La fine della guerra: L’incontro mira a discutere una possibile road map per la cessazione delle ostilità tra Russia e Ucraina.
- Le garanzie di sicurezza per Kiev: Zelensky ha sottolineato, nell’ambito dell’incontro alla Casa Bianca, che questo è il punto fondamentale. Si parla di garanzie in stile “articolo 5” della Nato su proposta italiana, garanzie fornite dall’Unione europea sotto il coordinamento degli Stati Uniti.
- La questione territoriale: Il tema della cessione o riconoscimento di territori ucraini nelle mani russe sarà affrontato direttamente tra i due leader, dopo essere stato evitato nei precedenti colloqui multilaterali. Si cercherà di evitare la capitolazione ucraina e la cessione di territori che l’esercito russo non è riuscito ad ottenere con la forza, cessione senza la quale Putin non sembra disposto a terminare la guerra.
- Il coinvolgimento statunitense: Donald Trump ha chiarito che non intende inviare truppe americane sul suolo ucraino, ma non esclude supporto aere e il rifornire delle proprie armi Kiev.
Il rischio? Il fallimento dei colloqui potrebbe inasprire la guerra, aumentare la crisi umanitaria e vedere il possibile, per quanto scongiurato fino ad oggi, coinvolgimento diretto di Stati Uniti, Unione europea e Nato.