Migranti Ue, -20% nei primi cinque mesi 2025, 651 sono morti in mare

Drastico crollo dalla Tunisia dell'autocrate Kais Saised: -90%
22 ore fa
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Migranti Gommone Ipa Fg
Soccorsi di migranti a bordo di gommoni nel Mediterraneo centrale (Ipa/Fotogramma)

La stretta Ue sulle immigrazioni sta raggiungendo il suo obiettivo: nei primi cinque mesi del 2025, gli ingressi irregolari di persone migranti sul territorio dell’Ue sono diminuiti del 20% rispetto allo stesso periodo del 2024.

A dirlo è Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che da gennaio a maggio di quest’anno ne ha registrati 63.700. I dati preliminari presentati dall’Agenzia si riferiscono al numero di attraversamenti irregolari rilevati alle frontiere esterne dell’Unione europea, che non corrispondono esattamente al numero di migranti dal momento che la stessa persona può attraversare la frontiera più volte da diversi punti della frontiera esterna.

Il calo è iniziato lo scorso anno dopo che, già dal 2023, Bruxelles ha iniziato a stipulare accordi con alcuni Paesi di origine e di transito per bloccare le partenze dei migranti, come il Memorandum di intesa firmato tra Tunisia e Bruxelles. Proprio da Tunisi si registra il calo di partenze più evidente, dalle proporzioni fragorose: -90% rispetto ai numeri di un anno fa.

Migranti Ue, da dove arrivano?

Frontex, che conta oltre 3.300 agenti lungo le frontiere esterne dell’Ue, ha evidenziato i punti chiave della migrazione in Ue nei primi cinque mesi del 2025:

  • Calo del 90% delle partenze dalla Tunisia;
  • A livello di macroarea, il calo più netto si registra dai Balcani occidentali (-56%);
  • La rotta del Mediterraneo centrale si conferma la più trafficata (un migrante su tre usa questa via);
  • Le nazionalità di migranti più frequenti sono Bangladesh, Afghanistan e Mali.

Il Mediterraneo orientale è stata la seconda rotta più attiva nel periodo gennaio-maggio, con 15.600 attraversamenti irregolari, pari a un calo del 30% rispetto al 2024. Sulla rotta dell’Africa occidentale, gli arrivi sono diminuiti di un terzo, attestandosi a quasi 11.100 (la maggior parte da Mali, Senegal e Guinea).

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Rotte dei migranti irregolari gennaio-maggio 2025 (Fonte: Frontex)

Quanti migranti muoiono tentando di raggiungere l’Europa?

Ogni anno centinaia di migliaia di migrati rischiano la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, intraprendendo il viaggio attraverso il Mediterraneo su imbarcazioni inadatte. Secondo le stime dell’ Organizzazione Internazionale per le Migrazioni solo nei primi cinque mesi di quest’anno 651 persone hanno perso la vita in mare. Nello stesso periodo del 2024, i morti e i dispersi erano stati 1.178.

Anche i viaggi migratori che precedono queste traversate del Mediterraneo sono altamente rischiosi, poiché spesso comportano l’attraversamento di territori remoti come il deserto del Sahara e il soggiorno, almeno temporaneo, in Paesi come la Libia, dove le condizioni di vita dei migranti sono spesso pericolose.

Nei primi cinque mesi dell’anno sono aumentati i migranti che tentano di raggiungere il Regno Unito dal canale della Manica: +17% rispetto all’anno scorso, arrivando a 25.540 persone. Sul punto, Frontex sottolinea una pratica pericolosa: i trafficanti che operano nella zona si stanno adattando alle norme più restrittive, ricorrendo a partenze simultanee per aumentare la probabilità di sbarcare sul continente europeo. “Questa tattica – sottolinea l’Agenzia – mette a rischio più vite umane in un tratto di mare già pericoloso, ostacolando gli sforzi di ricerca e soccorso delle autorità nazionali“.

Aumentano gli sbarchi irregolari dal Mediterraneo centrale

Nel Mediterraneo centrale sono stati registrati 22.700 attraversamenti irregolari, +7% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’impennata ha azzerato il drastico calo di migranti dalla Tunisia. Migliaia di persone hanno aggirato le limitazioni poste dall’autocrate Kais Saised partendo dalla Libia, Paese molto instabile politicamente da cui sono partiti la maggior parte dei migranti verso l’Italia.

I numeri di Frontex sono stati anticipati da quelli di Eurostat, che due mesi fa ha certificato il calo delle domande d’asilo in Europa.