Il capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha messo in allerta gli americani e l’Occidente durante il suo discorso alla base dei Marines di Quantico, dove ha radunato circa 800 generali e ammiragli delle basi statunitensi sparse in tutto il mondo. Il suo discorso segue la falsa riga del brocardo latino “si vis pacem, para bellum”, “se vuoi la pace, prepara la guerra”, ma da una prospettiva più aggressiva: “Benvenuti al Dipartimento della Guerra, perché l’era del Dipartimento della Difesa è finita“, ha affermato il segretario americano alla Difesa, prima di illustrare le nuove regole.
Guerra vicina? Cosa ha detto il capo del Pentagono
Se fino a qualche mese fa, le istituzioni provavano a scongiurare l’ipotesi di una nuova guerra mondiale, ora anche l’argine delle parole è venuto meno. “Le uniche persone che meritano veramente la pace sono quelle disposte a fare la guerra per difenderla. Ecco perché il pacifismo è così ingenuo e pericoloso. Ignora la natura umana e ignora la storia umana”, ha detto Hegseth ex veterani di guerra, secondo cui “O proteggi il tuo popolo e la tua sovranità, o sarai sottomesso a qualcosa o qualcuno. È una verità antica come il mondo”. Il capo del Pentagono ha anche criticato le “stupide regole d’ingaggio”, considerato un inutile ostacolo ai combattimenti.
Il raduno di martedì è stato un evento del tutto inusuale, voluto proprio dal capo del Pentagono per cambiare le regole di arruolamento e preparare l’esercito militare alla guerra.
Sul palco è intervenuto anche il presidente Donald Trump, la cui presenza non era prevista inizialmente. Il tycoon ha risposto così a chi ha criticato la spesa pubblica sostenuta per far arrivare circa 800 generali e ammiragli da tutto il mondo: “È una buona cosa, che non è mai stata fatta prima perché sono venuti da tutto il mondo, e c’è una spesa, non alta, ma c’è una piccola spesa. Non ci piace fare sprechi, preferiamo spendere in proiettili e missili“, ha dichiarato.
Hegseth ha convocato i suoi militari per quello che ha definito un “momento cruciale” della storia. In queste settimane, infatti, il Pentagono sta rivedendo la Strategia Nazionale di Difesa, un documento che stabilisce le priorità operative e di spesa del dipartimento. Secondo il Washington Post, alcuni leader militari, tra cui il generale Dan Caine, capo di stato maggiore delle forze armate, si sono detti scettici sul nuovo piano perché temono che venga data troppa attenzione alle minacce interne e troppo poca alla competizione con la Cina, nonché al ruolo delle forze armate americane in Europa e in Africa, che l’amministrazione Trump vuole ridurre drasticamente.
La guerra… alle barbe e ai militari grassi
Nel discorso di martedì, l’ex presentatore di Fox News ha anche delineato quello che dovrà essere l’aspetto dell’esercito statunitense, scagliandosi contro l’ideologia woke, le barbe e i militari grassi. “Basta con le barbe, i capelli lunghi e la superficialità nell’espressione individuale“, ha detto Hegseth dal palco.
Una posizione condivisa dal presidente Trump che, lasciando la Casa Bianca per raggiungere il raduno, si è detto pronto a licenziare in tronco i leader militari che non gli piacciono salvo poi elogiare i presenti una volta sul palco: “Sono con voi. Vi appoggio, e come presidente, vi supporto al 100%”, ha detto il tycoon, promettendo che renderà le forze armate “più forti, più dure, più veloci, più fiere e molto più potenti che mai”.
Più austero Pete Hegseth quando ha spiegato che chi vorrà fare parte dell’esercito americano dovrà “tagliarsi i capelli, radersi la barba e rispettare gli standard“, a partire da quelli fisici. “È del tutto inaccettabile vedere generali e ammiragli grassi nei corridoi del Pentagono a capo di comandi in tutto il Paese, nel mondo, è una brutta figura che non ci rispecchia”, ha aggiunto il segretario alla Difesa.
Hegseth non ha escluso le donne da un possibile ruolo nell’esercito, ma ha specificato che i militari americani devono avere la stessa forza e le stesse abilità a prescindere del genere: “Se qualcuno non riesce a soddisfare gli standard fisici maschili per il combattimento, non riesce a superare un test fisico o non vuole radersi e avere un aspetto professionale, è il momento che si cerchi una nuova posizione o una nuova professione”, ha spiegato.
Hegseth contro l’ideologia woke
Il nemico principale emerso dal discorso di Hegseth non è la Cina né la Russia, ma l’ideologia woke che avrebbe danneggiato l’esercito Usa: “Questa amministrazione – ha detto il numero uno del Pentagono – ha fatto molto fin dal primo giorno per rimuovere la giustizia sociale, il politicamente corretto e la spazzatura ideologica tossica che aveva infettato il nostro dipartimento, per estirpare la politica, niente più mesi di identità, uffici Dei (Diversità, equità e inclusione, ndr.), tizi in abito elegante. Niente più adorazione del cambiamento climatico, niente più divisioni, distrazioni o illusioni di genere. Niente più detriti. Come ho già detto e ripeto, abbiamo chiuso con questa m**da”, ha tuonato Hegseth.
Infine, il segretario alla Difesa ha promesso che ci saranno cambiamenti nel modo in cui le denunce per discriminazione vengono gestite e indagate dal Pentagono, sostenendo che il sistema attuale mette in difficoltà il dipartimento con accuse anonime e denunce di presunta leadership “tossica”.
“Ovviamente – ha precisato – essere un razzista è stato illegale sin dal 1948, lo stesso vale per le molestie sessuali, entrambe sono sbagliate e illegali”.
Insomma, un appello alla guerra per raggiungere la pace, tante nuove regole per l’esercito e un ultimo messaggio ai militari “Se le cose che dico vi fanno sprofondare nello sconforto, dovreste fare la cosa onorevole: dimettervi. Ma so che la stragrande maggioranza di voi al contrario sente che queste parole riempigli il cuore”.