“Guardiani notturni” per monitorare Trump: la decisione della Danimarca

Resa necessaria dalle pretese di possesso del presidente Usa sulla Groenlandia, la guardia dovrà monitorare costantemente le dichiarazioni del tycoon. Una misura che dà il polso del deterioramento delle vecchie alleanze
33 minuti fa
2 minuti di lettura
Donald Trump (Al Drago/Sipa Usa/Ftg)
Donald Trump (Al Drago/Sipa Usa/Ftg)

Stare dietro a tutte le uscite di Donald Trump è un lavoro. Ma qualcuno dovrà pur farlo, soprattutto se il presidente degli Stati Uniti costituisce una minaccia. Ecco perché la Danimarca ha deciso di istituire una vera ’guardia notturna’ che monitori costantemente le dichiarazioni dell’imprevedibile e infaticabile presidente degli Stati Uniti. La ‘task force’ lavorerà di notte a causa del fuso orario, e non dovrà mai mollare la presa sulle attività e le esternazioni del tycoon.

Copenaghen infatti vuole essere aggiornata continuamente e in modo capillare su cosa dice e fa Trump, con il quale è in rotta di collisione da quasi un anno. Appena tornato alla Casa Bianca, tra le sue prime dichiarazioni il presidente Usa ha infatti accampato pretese sulla Groenlandia, territorio autonomo della Corona danese, definendola “una necessità vitale” per gli Stati Uniti e arrivando a dire che non escludeva l’uso della forza per prendersela.

Oltre alle parole, sono seguite poi azioni per influenzare il voto legislativo di marzo nell’isola artica e per portare gli abitanti dalla parte degli Usa sebbene i groenlandesi, che non vedono con sfavore l’indipendenza completa dalla Danimarca, non vogliano nemmeno finire sotto Washington.

Sia Nuuk sia Copenaghen hanno più volte ribadito che l’isola non è in vendita. E tanto meno è un terreno di conquista.

I guardiani notturni della Danimarca

La guardia che monitorerà Trump, riporta il quotidiano danese Politiken, è stata istituita al Ministero degli Esteri. I guardiani lavoreranno dalle 17 alle 7 di mattina del giorno dopo e si concentreranno su ogni dichiarazione del capo della Casa Bianca, che sia ai giornali, alle tv, agli eventi, sui social o in qualsiasi altro contesto. Alla fine di ogni turno verrà redatto un rapporto sulle ore precedenti, a uso e consumo del governo danese. Il gruppo dispone anche di un elenco dei numeri di telefono personali dei vertici dell’amministrazione centrale, da usare in caso di emergenza.

Adeguarsi a Trump

La decisione di Copenaghen è anomala se pensiamo che il monitorato sarebbe teoricamente un alleato. Ma risponde alle nuove necessità, alla nuova realtà diplomatica, e anche allo stato delle nuove relazioni tra le due sponde dell’Atlantico, sempre più deteriorate. Jacob Kaarsbo, ex analista capo dell’agenzia di intelligence della difesa danese, citato dal Guardian, ha sottolineato che “la sorveglianza notturna di Trump dimostra che l’alleanza tra Stati Uniti e Danimarca è morta“, almeno finché ci sarà Trump. Per un motivo molto semplice: Copenaghen e Bruxelles non condividono gli stessi valori di Trump, e viceversa.

Politiken ha anche rivelato che l’amministrazione Trump ha ripetutamente tentato di organizzare un incontro diretto con la Groenlandia senza la Danimarca: approcci respinti dal premier groenlandese Jens-Frederik Nielsen. Con tali premesse, questo mese, fa sapere Bloomberg, alti funzionari di Stati Uniti, Danimarca e Groenlandia dovrebbero incontrarsi nella capitale groenlandese Nuuk per discutere di cooperazione in campo militare e oltre. Sarebbe la prima volta da quando Trump ha avanzato le sue pretese di possesso.

Gli ultimi articoli