Meloni-Starmer e il programma migranti in Albania: “Violazione diritti umani? Ci sarà giurisdizione europea”

Le polemiche della laburista Johnson dopo la notizia di Matteo Salvini e del rischio di sei anni di reclusione: “Il Regno Unito non prenda lezioni da un governo neofascista”
2 mesi fa
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Il leader Keir Starmer a Roma
Keir Starmer incontra Giorgia Meloni (Phil Noble/IPA/Fg)

Sembra essere soddisfatto e incuriosito dal modello italiano di gestione dell’immigrazione illegale. Per questo motivo, il primo ministro britannico Keir Starmer è arrivato oggi a Roma per discuterne con la premier Giorgia Meloni.

Un incontro bilaterale che, dopo quelli con Francia e Germania, ha lo scopo di riallacciare i rapporti con l’Unione europea, mentre attende ancora dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen un appuntamento in agenda.

Regno Unito e Italia sono “alleati molto stretti, ovviamente partner nel G7, partner nella Nato” e le loro relazioni bilaterali sono “molto forti”. Lo ha dichiarato Starmer, secondo quanto apprende il Guardian, durante una colazione di lavoro a Roma con alcuni rappresentanti del mondo dell’imprenditoria. Ma la visita già ha creato polemiche e il modello di gestione dell’immigrazione all’italiana, se per alcuni – come Starmer – potrebbe essere un esempio virtuoso, per altri è un duro colpo alla democrazia britannica che ci si faccia dare lezioni “da un governo neofascista”.

Sir Keir Starmer Visits Italy
Keir Starmer incontra Giorgia Meloni a Roma (Phil Noble/Ipa/Fotogramma)

“Capire come Italia ha ridotto immigrati”

“Qui ci sono state delle riduzioni (di arrivi di migranti irregolari, ndr) piuttosto drastiche. Quindi voglio capire come sia accaduto”. Il capo del governo britannico ha spiegato che l’obiettivo della sua missione è apprendere l’approccio dell’Italia per fermare l’immigrazione irregolare, concentrandosi in particolare sul “lavoro a monte” svolto dal governo Meloni per ridurre i flussi dai Paesi di partenza.

Il primo ministro britannico, Keir Starmer, accompagnato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha visitato il Centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione istituito al Dipartimento per la pubblica sicurezza.

“È stata l’occasione – ha commentato il ministro Piantedosi – per far conoscere il nostro sistema di coordinamento dei controlli delle frontiere. È una grande soddisfazione l’interesse che ha mostrato il primo ministro britannico per il modello italiano e per tutte le iniziative che abbiamo sviluppato nei confronti dei Paesi di origine e di transito dei migranti”.

“Questa visita – ha concluso il titolare del Viminale – favorisce un ulteriore rafforzamento della collaborazione con il Regno Unito, un partner molto importante sia a livello bilaterale sia a livello internazionale”.

Che cos’è il programma Albania

La visita di Starmer nella Capitale arriva in concomitanza del caso internazionale che ha coinvolto l’attuale ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Proprio in queste ore, infatti, si discute di come Salvini, all’epoca ministro degli Interni del governo pentastellato, nel 2019, abbia impedito lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla Ong spagnola Open Arms al largo delle coste italiane: porti sicuri, che avrebbero garantito la sopravvivenza di chi era a bordo, comprese donne e bambini.

Il caso Open Arms, ieri dibattuto nelle aule di tribunale, vede i Pm palermitani che chiedono sei anni di reclusione per l’attuale ministro dei Trasporti, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.

Ma da quel momento, ne sono cambiate di cose. Il governo di Giorgia Meloni, infatti, vanta rapporti con i governi esteri, alleati europei e non. E il modello di gestione dei migranti, in collaborazione con l’Albania, sembra essere un piano volto ad evitare altri precedenti di questo tipo, promuovendo un freno dell’immigrazione illegale a partire dal porto d’origine e l’inserimento di cittadini stranieri in centri di “accoglienza”.

Si chiama “programma Albania” ed è un accordo tra i due Stati, firmato a novembre 2023 e non ancora del tutto operativo. Si basa sulla costruzione di due centri in Albania per ospitare fino a 3.000 migranti provenienti dall’Italia. Questi centri si trovano a Shengjin e Gjader, e sono gestiti secondo la normativa italiana ed europea, ma i migranti non possono uscire dalle strutture. L’Italia copre i costi del progetto, stimati in 670 milioni di euro per cinque anni.

I migranti che possono essere trasferiti in Albania sono principalmente adulti soccorsi in acque internazionali, escludendo donne, bambini e categorie vulnerabili. Le procedure di asilo saranno accelerate e gestite da autorità italiane. Se le richieste d’asilo vengono respinte o la permanenza nelle strutture diventa illegittima, i migranti saranno rimpatriati o riportati in Italia.

Sir Keir Starmer Visits Italy
Keir Starmer incontra Giorgia Meloni a Roma (Phil Noble/Ipa/Fotogramma)

Le polemiche sulla visita a Roma

Non sono mancate polemiche sulla scelta di Keir Starmer di arrivare in Italia per parlare di immigrazione. Ong e deputati laburisti chiedono al leader britannico di prendere le distanze dalle politiche della premier italiana Giorgia Meloni.

Il Refugee Council e Amnesty International hanno raccomandato il premier britannico di evitare altri “espedienti”, dopo il flop del piano dei suoi predecessori conservatori per la deportazione in Ruanda dei richiedenti asilo.

La ministra degli Interni Uk, Yvette Cooper, in una intervista a Sky News, ha precisato che al momento Londra non considera l’introduzione di un “programma Albania”. Dal canto suo, invece, il ministro degli Esteri David Lammy aveva detto ieri che Londra avrebbe considerato l’ipotesi di introdurre un piano simile a quello italiano: “Hanno uno schema con l’Albania, dal momento che la rotta, così come quella della Manica e del Mediterraneo meridionale sono percorsi che i migranti usano. Quindi dato che hanno ridotto i numeri, siamo interessati a discutere con l’Italia i programmi che hanno sviluppato, non solo con l’Albania”, ha affermato il ministro alla Bbc.

Ma la polemica maggiore è arrivata dalla deputata laburista Kim Johnson che ha definito “inquietante” l’agenda del bilaterale fra Meloni e Starmer. Sercondo quanto riporta il Guardian, Johnson ha considerato “inquietante che Starmer cerchi di farsi dare lezioni da un governo neofascista, in modo particolare dopo i disordini contro i rifugiati e il terrorismo razzista di estrema destra che si è diffuso in Gran Bretagna questa estate”, ha affermato. “Non abbiamo appreso nulla dai fallimenti dei Tory? Sicurezza elevata e misure draconiane per le deportazioni non dissuadono le persone disperate dal cercare asilo e pongono il rischio di violazioni significative dei diritti umani. Dovremmo piuttosto concentrare i nostri sforzi sui gravi problemi del nostro sistema di asilo, ridurre l’arretrato di ricorsi, porre fine allo stop alla richiesta di fondi pubblici e alle restrizioni sul lavoro e sforzarci di attuare un sistema umano e giusto per i richiedenti asilo e i migranti”.

E sull’ipotesi di una violazione dei diritti umani è la stessa premier Meloni a rispondere ad una giornalista della Bbc in conferenza stampa alla fine dell’incontro: “Il modello Albania non viola nessun diritto umano perché lì ci sarà giurisdizione italiana ed europea, forze dell’ordine nostrane e giudici nazionali e europei. Se pensa che ci siano violazioni dei diritti in questo progetto, allora crede che ci sono violazioni nelle nostre legislazioni?”.

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