“Non vogliamo più essere associati agli incidenti che hanno coinvolto Maximilian Krah, capolista dell’Afd per le elezioni europee”. E dunque il gruppo europarlamentare ultranazionalista Identità e Democrazia ha cacciato con effetto immediato Alternative für Deutschland, il partito tedesco di estrema destra cui appartiene Krah.
Sei partiti su otto hanno appoggiato la mozione, sottoscritta dal capogruppo Marco Zanni, leghista. A AfD, che pure secondo alcuni sondaggi sarà il secondo partito più votato in Germania, a pochi giorni dalle elezioni europee rimarrebbe così senza un gruppo politico. Alice Weidel e Tino Chrupalla, co-presidenti di AfD, hanno fatto sapere di “aver preso atto” della decisione.
Krah: “Non tutti i membri delle SS erano automaticamente criminali”
Il motivo sono alcune uscite per così dire discutibili di Krah, spitzenkandidat (candidato di punta, ndr) di AfD, che hanno imbarazzato anche il suo stesso partito, tanto che questo lo ha escluso da ogni altro evento elettorale in vista delle elezioni europee del 6-9 giugno.
Krah dunque ha dovuto sospendere la campagna elettorale, ma sono molte le pressioni per sospendere anche la sua appartenenza alla prossima delegazione europea di AfD.
La goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno di molti scandali sono state alcune affermazioni rilasciate sabato scorso durante un’intervista a La Repubblica. Krah ha detto che non tutti i membri delle Schutzstaffel (SS) naziste durante il Terzo Reich erano “automaticamente dei criminali”. Il classico “non si può fare di tutta un’erba un fascio, insomma. E mentre da 80 anni ci si chiede come siano state possibili le atrocità del nazismo, dalla famosa ‘banalità del male’ di Hanna Arendt al recente e pluripremiato film ‘La zona di interesse’, che indaga proprio come non occorra essere ‘cattive persone’ per commettere barbarie indicibili, la riabilitazione generica di Krah delle SS è stata considerata davvero troppo.
“AfD ha passato il limite”, le mosse di RN e degli identitari
“AfD ha passato il limite”, ha detto infatti Jordan Bardella, presidente di Rassemblement National (RN), il partito di Marine Le Pen che in Europa appartiene anch’esso agli identitari. Precedendo la mozione degli Id e consumando una clamorosa rottura nell’area sovranista, RN ha annunciato martedì di voler “interrompere la collaborazione con AfD in Parlamento”.
Per RN, che in Francia è in testa nei sondaggi davanti al partito del presidente Emmanuel Macron, ogni associazione con un estremismo di tale genere è pericoloso, anche in considerazione delle mire presidenziali di Marine che spingono ad assumere posizioni più ‘moderate’.
Da una parte la rottura, dall’altra si prende tempo: Thibaut François, responsabile dei rapporti internazionali a Strasburgo per RN, ha comunque spiegato che la decisione di Rassemblement national sarà applicata “direttamente” dopo le elezioni, che determineranno gli equilibri tra i partiti e la composizione degli Identitari. In poche parole, bisogna vedere quanti voti – e quindi quanti europarlamentari – prenderà AfD.
E proprio le imminenti elezioni europee hanno portato gli identitari a cacciare AfD, una mossa mirata a non perdere voti in un contesto in cui la presidente della commissione uscente Ursula von der Leyen apre a una collaborazione con la destra di Giorgia Meloni e il Partito popolare europeo (Ppe) è l’unico grande gruppo a non aver firmato una dichiarazione in cui si impegna a non collaborare con forze di estrema destra.
Le reazioni di Salvini e del capogruppo del Partito popolare europeo Weber
“Noi non guardiamo al passato, io guardo al futuro, ma alcune dichiarazioni di nostalgici del nazismo o del comunismo sono fuori dal mondo”, ha commentato Salvini a Radio 1.
“Non è mai stato un segreto che, pur avendo fatto parte per cinque anni come parlamentare europeo della Lega del gruppo europeo ‘Identità e democrazia’, abbia però vissuto con una certa e mai celata sofferenza la presenza dei tedeschi dell’AfD per le loro posizioni estreme, non conciliabili con i valori da noi portati avanti nelle nostre battaglie politiche”, ha dichiarato l’eurodeputata della Lega Gianna Gancia.
Dal canto suo Manfred Weber, presidente del Ppe e capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, ha commentato al Corriere della Sera: “Per il Ppe è sempre stato chiaro che Alternative für Deutschland è un partito neo-nazista. L’AfD vuole distruggere la mia Europa cristiano-democratica. Le Pen e Salvini hanno reso forte l’AfD perché negli ultimi anni vi hanno sempre collaborato dando la percezione di un riconoscimento a livello europeo”.
Da notare che il gruppo Id, come si legge sul suo sito, è il sesto gruppo dell’Europarlamento, con 59 membri provenienti da dieci Paesi, in maggior parte dall’italiana Lega, dal francese RN e dalla tedesca AfD.
Gli scandali di AfD, tra nazismo e piani di deportazione
Sicuramente sono molti gli scandali che macchiano la carriera politica e la reputazione di Krah, e di AfD nel suo insieme, e che negli ultimi mesi hanno deteriorato i rapporti con le altre forze dell’area sovranista.
Per citarne alcuni, su Krah, insieme al compagno di partito Petr Bystron, pende l’accusa di aver preso denaro dalla Russia, mentre un suo assistente è stato arrestato con il sospetto di lavorare per i servizi segreti di Pechino. L’indagine per spionaggio cinese, va detto, non sta coinvolgendo Krah direttamente.
Ancora: ad aprile, un tribunale tedesco ha multato per 13mila euro Björn Höcke, esponente di spicco di AfD, per aver usato in diverse occasioni lo slogan nazista “Alles für Deutschland”.
Ma non solo, a gennaio è emerso un meeting tenutosi a Potsdam tra gruppi dell’ultradestra e membri di AfD per condividere un ‘programma di remigrazione’, che prevede un’espulsione di massa per gli immigrati – compresi i tedeschi di seconda generazione – non integrati. In pratica, un programma di deportazione.
Da ultime, sono arrivate le affermazioni di Krah sulle SS, che hanno fatto traboccare il vaso. Costretto dalla bufera seguita alle sue parole, il politico ha detto su X: “Le mie dichiarazioni vengono utilizzate come pretesto per danneggiare il nostro partito. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento è un dibattito su di me. Perciò mi asterrò da ulteriori apparizioni in campagna elettorale con effetto immediato e mi dimetterò dalla carica di membro del consiglio esecutivo federale” di AfD.
Per tutto il resto, occorre aspettare le elezioni.