In corso lo spoglio dei voti per le europee 2024. Secondo i dati del Consorzio Opinio Italia per Rai, Fratelli d’Italia si conferma primo partito italiano con il 28,5%. Bene anche il Pd, che sfiora il 24% (23,7%), oltre ogni aspettativa. Si accorciano le distanze col partito di Giorgia Meloni. Balza poi agli occhi dai primi numeri il sorpasso di Forza Italia sulla Lega, rispettivamente al 10% e 8,3%. FI si avvicina anche al Movimento 5 Stelle, poco sopra con il 10,5%.
Tra gli altri risultati, Alleanza Verdi Sinistra supera il 6% (6,7%), mentre si aggirano attorno al 4%, ovvero la soglia di sbarramento per avere rappresentanti in Parlamento, gli Stati Uniti d’Europa di Bonino e Renzi. Calenda invece non supera tale soglia, fermo intorno al 3% (3,4%).
I commenti a caldo
Sorride e fa il segno della vittoria Giorgia Meloni nella foto postata su X per commentare i primi risultati delle elezioni europee. “Grazie”, scrive la pemier postando il simbolo della bandiera italiana. E aggiunge: “Fratelli ‘Italia si conferma primo partito italiano, superando il risultato delle scorse elezioni politiche”.
Anche Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi, commenta l’esito delle elezioni europee al comitato del partito presso l’Hotel Parco dei Principi: “Il buon governo di Giorgia Meloni” ha “positivamente contagiato anche il resto d’Europa. La sinistra aveva raccontato che se vincono le destre crolla tutto, l’isolamento… poi invece ha vinto il centrodestra e Giorgia Meloni, i risultati economici hanno smentito le bugie delle sinistre e quindi è crollato un muro in tutta Europa”.
“Il governo italiano è l’unico che migliora in Europa, l’Italia ha dato un impulso per andare verso un cambiamento”, rimarca Lucio Malan, capogruppo di Fdi al Senato, che non si pronuncia sull’ipotesi di una riedizione della maggioranza Ursula: “Vediamo. Ci sono tanti non appartenenti ad alcun gruppo”.
Sulla possibilità che Mario Draghi succeda a von der Leyen, aggiunge poi: “Non credo che sia la prima scelta”.
Opinione peraltro condivisa dal direttore del ‘Riformista’ Claudio Velardi, che nel corso della Notte delle Elezioni 2024 organizzata dall’Adnkronos precisa: “Draghi ne esce indebolito, soprattutto dalla sconfitta di Macron. La Von Der Leyen non è una candidata forte, può essere di compromesso. Probabilmente conterà molto la Meloni”.
Quanto invece agli equilibri di governo, per Malan la situazione non dovrebbe cambiare, “perché il governo è basato sui numeri di settembre 2022. Se ci saranno delle richieste vedremo quali sono ma al momento non ce ne sono. Mi pare che anche Lega e Forza Italia dicano che il risultato di queste elezioni non avrà conseguenze sull’azione del governo”.
Soddisfazione viene espressa anche dal Partito Democratico: “Se i dati saranno confermati per il Pd stasera c’è un risultato molto positivo e importante e che, visti anche i risultati delle altre forze, ci affida la responsabilità di costruire l’alternativa”, dice il responsabile Organizzazione, Igor Taruffi, al Nazareno, aggiungendo: “Abbiamo accorciato le distanze con il partito di Giorgia Meloni Una serata importante e positiva. C’è la responsabilità di dare concretezza all’alternativa. I numeri ci danno un incoraggiamento importante, anche per il campo del centrosinistra”.
Sulla stessa linea il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, che sempre dal Nazareno afferma: “C’è un’alternativa alle destre in Italia. Quello che speravamo sta venendo fuori, ora aspettiamo che si confermi la tendenza. Il contributo del Pd a guida Elly Schlein in Italia sarà decisivo per i progressisti in Europa”. “La somma di Pd, M5S, AVs e degli altri partiti oggi all’opposizione è nettamente superiore a quella della maggioranza di governo”, precisa.
Dal lato di Forza Italia, per Antonio Tajani, segretario nazionale del partito, è “un risultato straordinario, Forza Italia cresce rispetto a tutte le ultime elezioni. Una vittoria che dedichiamo al presidente Silvio Berlusconi, a tutti coloro che non hanno mai smesso di credere nella nostra bandiera. Da stasera, il centrodestra e il Ppe sono più forti”.
Il partito dell’astensionismo
I dati evidenziano un altro importante ‘partito’: l’astensionismo. In Italia meno del 50% degli aventi diritto ha votato, dando prova che si tratti ormai di un problema strutturale che va a impoverire il dibattito politico. Su questo tema durante la maratona elettorale Adnkronos è intervenuta Silvia Castagna, membro della Commissione AI del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sottolineando come sia necessario soprattutto “cambiare registro coi giovani, che non capiscono il messaggio rivolto a loro, non c’è un programma rivolto a loro”.
Ma la cosa fondamentale che mostra il dato dell’affluenza e quello del voto è che “l’Europa a trazione franco-tedesca è finita, con tutto quello che ne consegue. Economia, AI, lavoro, le transizioni compresa quella sociale, la denatalità: questi sono i temi che interessano le persone”.
Infatti, sostiene Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio, “se la politica tornerà ad occuparsi delle persone che per vivere devono lavorare, di chi non ha i soldi per studiare o non potendo pagarsi le cure hanno bisogno degli ospedali, penso che le persone torneranno a votare“.
“La crisi della sinistra in Europa è il risultato di ciò che è diventata l’Unione europea a partire dalla crisi del 2008. Se cresce la destra cresce sulla paura, non sulle risposte date alla società. L’offerta politica per chi è in condizioni di originaria debolezza non è un’offerta adeguata. Vale molto per la sinistra e senza dubbio per la destra che può raccontare che il problema sono i migranti ma non credo che alla lunga queste siano le risposte che premiano”, conclude l’esperto.