L’eurodeputato slovacco va a Mosca e si scusa: “Dall’Ue risoluzioni fasciste”

Ľuboš Blaha ha postato su Telegram un video in cui chiede scusa al gigante slavo e lo ringrazia per la liberazione dal fascismo nel 1945
17 ore fa
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Lubos Blaha
Lubos Blaha (immagine dal video Telegram)

“Mi dispiace molto per tutte queste risoluzioni guerrafondaie, odiose e letteralmente fasciste che il Parlamento europeo sta adottando contro la Russia”. Sono le parole dell’eurodeputato slovacco Ľuboš Blaha, evidentemente filo-russo, che su Telegram ha postato un video in cui si trova a Mosca e sostanzialmente chiede scusa al gigante slavo per i provvedimenti presi dall’Unione europea e lo ringrazia per la liberazione dal fascismo: “La nazione russa ci ha liberati e ha fatto un sacrificio incredibile per noi”, sottolinea riferendosi al 1945.

“La Russia è ancora bella, ancora saggia e ancora avanzata. Per favore, smettiamola con l’odio contro la Russia. Sono venuto a Mosca come amico della Russia perché non posso più guardare come la russofobia sta crescendo in Occidente”, dice ancora Blaha nel video.

D’altronde per Blaha c’è una evidente “verità storica: fascismo e guerra vengono dall’Occidente; libertà e pace vengono dall’Oriente“, che nemmeno l’invasione russa ai danni dell’Ucraina ha messo in dubbio.

Chi è Ľuboš Blaha

Blaha, fresco di elezione al Parlamento europeo a giugno, in patria è un politico, accademico e filosofo, membro del Consiglio nazionale della Repubblica slovacca e del presidium del partito populista di sinistra Direction – Slovak Social Democracy.

Lui si descrive come un neo-marxista anti-globalista, un populista di sinistra. Allo stesso tempo è un ammiratore di Putin e vede la guerra in Ucraina come uno scontro quasi messianico tra Occidente e Russia. Inoltre, è un aspro critico dell’Unione europea, che valuta come un progetto neoliberista ed elitario, pur ritendendolo l’alternativa migliore per il proprio Paese. Vorrebbe però un’Europa diversa, più di sinistra e democratica, infatti sostiene la realizzazione di un’’Unione sociale’.

Completano il suo curriculum le continue critiche e controversie per aver diffuso bufale, teorie del complotto e disinformazione attraverso post su Facebook, da cui nel giugno 2022 è riuscito a farsi bandire proprio per disinformazione sul Covid-19.

Nota di colore, diciamo così: nel febbraio 2022, l’Accademia slovacca delle scienze ha invitato Blaha a rinunciare immediatamente al suo incarico nell’Istituto di Scienze politiche, ma lui ha rifiutato specificando che l’Accademia potrebbe bruciarlo vivo, imprigionarlo o perseguitarlo, ma non rinuncerà alla sua libertà di parola.

Blaha aveva già fatto parlare di sé appena eletto, per aver rimosso la bandiera dell’Unione europea dal suo nuovo ufficio sostituendola con quella della Slovacchia e per aver tolto di mezzo il ritratto della presidente Zuzana Čaputová per fare posto all’immagine di Che Guevara. Il tutto documentato in un video postato su X al grido di: “Vinceremo”.

“Siamo slavi, nessuno ci farà odiare la Russia”

Le controverse posizioni espresse dal MEP slovacco nel video su Telegram non sono isolate, anzi sono condivise dal premier Robert Fico, di cui Blaha, che fa parte del partito Smer della coalizione di governo, è in sostanza il numero 2.

Al di là di quello che si potrebbe liquidare come folklore ma che invece è propaganda filo-russa, andando sul molto concreto i due politici minacciano di rifiutare di approvare sia ulteriore sostegno militare a Kiev sia sanzioni contro la Russia, andando ad aggiungersi all’Ungheria che da un anno e mezzo blocca l’erogazione di 6,6 miliardi di euro.

Basti pensare che Fico ai primi di ottobre ha giurato che l’Ucraina non entrerà mai nella Nato. Il premier slovacco inoltre sostiene che l’unico modo per porre fine alla guerra sia che Kiev rinunci a parte del suo territorio a favore della Russia e garantisce che riallaccerà i rapporti con Mosca se la guerra finirà con lui è in carica.

Come ha chiarito Blaha nel video: “Siamo slavi, nessuno ci farà odiare la Russia“.