Elezioni Germania, exit poll: vincono i cristiano-democratici, risultato storico per l’estrema destra

10 ore fa
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Weidel Chrupalla Afp
Alice Weidel E Tino Chrupalla festeggiano per Afd (Afp)

In Germania si sono chiuse le urne: i tedeschi hanno votato per rinnovare il Bundestag, il Parlamento federale, e per un nuovo cancelliere. Vincono i cristiano-democratici dell’Unione Cdu/Csu, risultato storico per l’estrema destra. Ecco i primi exit poll:

Cdu/Csu (Cristiano-democratici): 28,5%

Alternative für Deutschland (Afd): 20,1%

Grüne (Verdi): 11,9%

Sozialdemokratische Partei Deutschlands (Spd – Partito Socialdemocratico): 16,4%

Die Linke (La Sinistra): 8,6%

Freie Demokratische Partei (Fdp – Partito Liberale Democratico): 5%

Bündnis Sahra Wagenknecht (Bsw – Alleanza Sahra Wagenknecht): 5%

Sarà possibile un governo stabile?

I primi dati sembrano confermare i sondaggi: vince l’Unione Cdu/Csu, Afd secondo partito con un risultato storico per la forza di estrema destra. Record anche per Spd ma in negativo ed exploit della Linke che veleggia intorno al 9%. In bilico sulla soglia per entrare al Bundestag (5%) Fdp e Bsw.

La prima domanda che emerge da questi dati, per quanto parziali, è se la Germania riuscirà a trovare un governo stabile. Secondo Nino Galetti della Fondazione Adenauer, intervenuto a ‘Il voto sopra Berlino’, lo speciale Adnkronos-EuroFocus in diretta dalla residenza romana dell’ambasciatore tedesco in Italia, dipende se in Parlamento entrano o no i partiti che stanno sul 5%. Sicuramente, ha sottolineato, i politici tedeschi sono pragmatici e vorranno trovare una soluzione velocemente. D’accordo Almut Siefert, giornalista di Europa.table, per la quale le tempistiche per la formazione di un governo non saranno lunghe, vista la tante sfide urgenti da affrontare.

Un dato importante è che la somma dei voti di Cdu/Csu e Spd è intorno al 45%, quindi se i partiti in bilico non entrano ci sono più possibilità per una coalizione a due, altrimenti la formazione del governo si complicherà e potrebbe essere necessario trovare un accordo tra tre forze.

Va considerato che tutti i partiti moderati hanno escluso alleanze di governo con il secondo arrivato, Afd, considerata una forza antidemocratica e neonazista.

A tal proposito Michele Valensise, presidente dell’Istituto Affari Internazionali, ha evidenziato: “L’estrema destra è un fatto reale, quello di Afd sarà un dato politico di cui tenere conto. Mi sembra importante che Merz abbia escluso in maniera categorica e solenne ogni possibilità di governo con loro. Io sono convinto che allo stato attuale reggerà il cordone sanitario”.

“La politica tedesca dovrà riflettere sui temi alla base del risultato straordinario di Afd: la migrazione, la recessione economica, la disoccupazione, il senso d’alienazione dell’est verso le politiche dell’ovest – ha proseguito l’ex ambasciatore d’Italia in Germania -. Interessante che Merz abbia già anticipato che una delle sue priorità sarà la ripresa del dialogo con la Francia, che negli ultimi tempi si era indebolito. Credo Merz abbia un occhio molto attento anche alla Polonia, molto importante in questa fase. Mi auguro che a questo ‘Triangolo di Weimar (Germania, Francia, Polonia ndr)’ venga sempre più ammessa l’appendice mediterranea, con anche Italia e Spagna, per calibrare l’interesse evidente nel contrastare le minacce che vengono da est”.

Affluenza in aumento

In aumento l’affluenza, all’84% rispetto al 72% del 2021, forse trainata dalla paura di una vittoria dell’estrema destra.

Le prime reazioni: Weidel (Afd), Merz (Cdu), Miersch (Spd)

Non siamo mai stati così forti a livello nazionale“, ha sottolineato Alice Weidel, leader di Afd, parlando con l’emittente pubblica Ard. “La nostra mano sarà sempre tesa per partecipare ad un governo e tradurre in pratica la volontà del popolo”, ha ribadito, ricordando inoltre di voler “chiudere le frontiere” agli stranieri e abbassare le tasse. “Abbiamo bisogno di un cambiamento politico, la nostra mano è tesa, bisogna solo afferrarla”, ha concluso proponendosi per un’alleanza con i cristiano-democratici.

Anche Merz esulta: “Abbiamo vinto queste elezioni. Ora creiamo un governo stabile al più presto“.

La Spd ammette “la sconfitta storica” al voto di oggi. Il segretario generale, Matthias Miersch, si è congratulato con il candidato cancelliere dell’Unione, Friedrich Merz, che “ha chiaramente il mandato per governare”. 

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