Les jeux sont faits. Si sono chiuse le urne anche per il secondo turno delle elezioni lampo francesi. E c’è un colpo di scena: secondo i primi exit poll, riportati dal quotidiano francese Le Monde, la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire è prima, seconda quella centrista di Macron e solo terzo Rassemblement National. Ecco i primi dati per le principali forze che si contendevano la maggioranza dei 577 seggi in palio, che nessuno però ha raggiunto:
Nouveau Front Populaire (coalizione di sinistra): 172-192 seggi
Ensemble (coalizione di centro del presidente Macron): 150-170 seggi
Rassemblement National (Partito di Marine Le Pen, estrema destra) e alleati: 132-152 seggi
Les Républicains (ex destra gollista): 57-67 seggi
Gauche: 13-16 seggi
Divers: 8-11 seggi
Ricordiamo che la maggioranza assoluta è di 289 seggi.
Tra i primi risultati: François Holland, ex presidente della Repubblica francese, socialista , è stato eletto. Per lui è un successo, e anche una resa dei conti proprio con l’attuale inquilino dell’Eliseo, Emmanuel Macron. “Ho deciso di candidarmi qui in Correze, dove ho sempre tratto la mia legittimità. Ho sentito che il mio dovere, nonostante le cariche che ho ricoperto, era quello di fare tutto il possibile per impedire all’estrema destra di andare al potere, ma anche di aprire un percorso di speranza”, ha commentato Hollande.
Anche Éric Ciotti, passato a fianco di Le Pen abbandonando i repubblicani, ha detto di essere stato eletto.
Nessuno ha la maggioranza assoluta
Nessuno dunque ha ottenuto la maggioranza, ed è possibile un governo tecnico, ”all’italiana’, come ha sottolineato Thibault Muzergues dell’International Republican Institute, che sta intervenendo alla ‘serata elettorale’ in corso al Palazzo dell’informazione dell’Adnkronos a Roma, durante la quale i vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, insieme ai loro ospiti, analizzano in diretta gli exit poll e le prospettive per il futuro di Francia e non solo.
Dopo i primi dati la parola chiave comunque rimane ‘incertezza’. La presenza di tre blocchi infatti renderà molto complessa la formazione di un governo. Anche perché i centristi di Macron vorrebbero spezzettare la sinistra e prendere solo la parte che vogliono, sottolinea Rutelli, ma questo ovviamente non è così semplice. Il problema è il radicale Jean-Luc Mélenchon, leader di France Insoumise, col quale il presidente (e non solo) ha già detto che non intende collaborare.
Senza contare inoltre che i mercati hanno già fatto mostra di non gradire l’instabilità, e di temere molto un governo di sinistra. Sicuramente le promesse ‘scassabilancio’ del Nouveau Front Populaire fanno paura, anche a Bruxelles, visti i problemi della Francia con il debito pubblico e l’imminente apertura di una procedura d’infrazione proprio a tale riguardo.
Le prime reazioni – Macron, Mélenchon, Bardella
Tra le prime reazioni, Macron ha fatto sapere che non parlerà stasera e ha invitato alla prudenza perché i risultati del voto non rispondono su chi i francesi vogliano al governo.
Tuttavia Mélenchon, forte del fatto che il suo France Insoumise è primo nella coalizione di sinistra, ha detto: “Macron ha perso, noi pronti a governare“.
Mentre Jordan Bardella, presidente di RN, ha definito quella tra centristi e sinistra un”’alleanza del disonore”, che “priva i francesi di un raddrizzamento della Francia e getta il Paese nelle braccia di Mélenchon”.