“Siamo entrati in un periodo di crisi politica e di crisi istituzionale“. A sostenerlo è Cecilie Moscovitz, giornalista del giornale francese Aoc (Analyse Opinion Critique) che è intervenuta durante l’evento Adnkronos dedicato alle elezioni francesi “La scelta dei francesi, il futuro dell’Europa”.
Dopo i primi exit poll che hanno visto una sconfitta, rispetto al primo turno, del gruppo di Le Pen-Bardella così come Emmanuel Macron che si è confermato indebolito, ci si chiede cosa accadrà nelle prossime settimane. “Aoc è un giornale che commenta l’attualità con la voce dei ricercatori – ha continuato Moscovitz -. E ciò che emerge è una sola questione: come si potrà governare e se ci sarà un nuovo governo. Macron ha mostrato tutta la sua disfatta. La questione è anche sapere se continuerà a governare in modo verticale, come ha fatto per il suo mandato e cioè senza il Parlamento. Queste elezioni hanno dimostrato che invece c’è bisogno del Parlamento. Forse il Paese non sarà governabile, ma la gente si sentirà rappresentata? Con questo voto la popolazione si è risvegliata e vogliono una democrazia e una repubblica: lo hanno dimostrato dando la propria fiducia prima al Front Populaire e poi al centro”.
La Francia in Europa
Per un anno, però, non si potrà andare a votare nuovamente. Questa instabilità è un problema per la Francia e per l’Europa? La risposta di Cécile Moscovitz è chiara: “La quinta repubblica è mortale, ma anche in Europa la Francia ha dimostrato isolamento. Fragilità: questo è ciò che è emerso con Macron. Che forza avrà la Francia in Ue? Sarà molto importante anche capire come si evolverà la politica europea dopo le elezioni americane”.
Non resta che chiedersi se nei prossimi anni Rassemblement National (Rn) continuerà a crescere o se questa sconfitta elettorale al secondo turno non rappresenterà un marchio indelebile su Bardella e Le Pen?
“Questo cordone sanitario non ha funzionato fino a stasera – ha poi concluso la condirettrice di Aoc -. Da molti anni vediamo la normalizzazione di Rn. Sicurezza, immigrazione, autorità: hanno fatto loro questi temi, radicalizzandoli. Oggi è una sconfitta per Rn, perché al primo turno aveva fatto sperare. E invece ci sono tre blocchi. La partita non è finita. Ciò di cui ha preso coscienza la sinistra è che il voto per Rn non è solo un voto di contestazione, non c’è solo gente arrabbiata, ma è anche un voto di adesione. In Francia c’è anche la realtà del razzismo, dell’anti-immigrazione. Anche se la gente si è svegliata e ha preferito un’assemblea repubblicana, le tematiche dell’estrema destra non si sono esaurite”.