Il Partito popolare europeo (Ppe) sembra essere il vincitore del prossimo Europarlamento. Le terze proiezioni sulla composizione della futura legislatura consegnano al Ppe 189 eurodeputati. A seguire Socialisti&Democratici con 135, Renew con 80. La cosiddetta “Maggioranza Ursula von der Leyen” è quella che si aggiudica così i primi 404 seggi e la maggioranza. In Franci, intanto, Rassemblement National di Marine Le Pen è in testa. Il partito guidato da Jordan Bardella è previsto che prenda il doppio dei voti di Macron. Mentre in Italia continua la luna di miele di Giorgia Meloni con il suo Fratelli d’Italia capofila. A colpire, al momento, resta il risultato in Austria, con l’exploit dell’estrema destra dell’Fpoe e il crollo dell’Spd in Germania, superato altrettanto dal partito sovranista di Afd. Il Belgio vira a destra ma non troppo, con i separatisti fiamminghi che si riconfermano prima forza del paese con il 17% delle preferenze mentre l’estrema destra si ferma al 14%.
La fotografia attuale mostra così il nuovo Parlamento europeo, con 720 eurodeputati di cui 76 saranno gli italiani.
Prime reazioni alle elezioni europee
“Oggi è un buon giorno per il Partito Popolare Europeo: abbiamo vinto le elezioni. Siamo di gran lunga il partito più forte, siamo l’ancora della stabilità e gli elettori riconoscono la nostra leadership”. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ricandidata dal Ppe, alla stampa a Bruxelles.
Intanto in Francia, diverse centinaia di persone si sono riunite a Place de la République a Parigi per manifestare contro la vittoria alle elezioni europee dell’estrema destra di Rn. Secondo la stampa francese, giovani ecologisti, rappresentanti del sindacato studentesco Unef, del Partito socialista, della sinistra di France insoumise e altri manifestanti con i colori della Palestina, hanno iniziato a occupare la piazza intorno alle 22.30, dopo la decisione di Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale.
Tra riconferme e abbandoni, Giorgia Meloni sorride e fa il segno della vittoria. Nella foto postata su X,, così la premier italiana ha commentato i primi risultati di queste elezioni europee che vedono Fdi confermarsi come prima forza politica nel paese. “Grazie”, ha scritto la premier e leader di Fratelli d’Italia postando il simbolo della bandiera italiana. E ha aggiunto: “Fratelli ‘Italia si conferma primo partito italiano, superando il risultato delle scorse elezioni politiche”.
Tra le grandi destre a riconfermarsi sul podio c’è quella di Fidesz, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orban che si è confermato il primo partito alle elezioni europee nel Paese magiaro. Una vittoria a metà, visto lo scrutinio al 40%, Fidesz ha conquistato il 43,8% (-8,8% rispetto al 2019 – 11 seggi), mentre sorprende il risultato di Tisza, il nuovo partito di opposizione guidato da Peter Magyar che ha ottenuto il 31,1% (7 seggi). Dk/Mszp/P-S&D|G/Efa ha conquistato l’8,2% (-14,5% – 2 seggi), Mh-Ni: ha conquisto il 6,8% (+3,5% – un seggio). Alle politiche del 2022 per Fidesz era stato un trionfo con il 54,1% dei consensi.
E in Spagna, il Partito popolare (Pp) si conferma primo partito, superando di quattro punti percentuali il Partito socialista (Psoe). Secondo i dati ufficiali delle elezioni europee, con il 99,8% delle schede scrutinate, il Pp ha ottenuto il 34,19%, conquistando 22 seggi (10 in più rispetto alle precedenti consultazioni), mentre il Psoe ha ottenuto il 30,18%, conquistando 20 seggi (stesso risultato del 2019). Sei deputati li eleggerà al prossimo Parlamento europeo Vox, che ha ottenuto il 9,62%. Tre seggi li hanno conquistati Ahora Republicas, Sumar e Salf, due Podemos, uno a testa Junts e Ceus.
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha commentato con moderata soddisfazione i risultati delle elezioni europee che hanno visto il Partito socialista (Psoe) conquistare il 30,2% dei voti, quattro punti percentuali in meno del Partito popolare (Pp), che si conferma primo partito in Spagna. In un post sul social X, Sanchez ha affermato che il Psoe è “l’unica opzione di governo in grado di affrontare l’ondata di estrema destra”. Per il leader del Pp, Alberto Nunez Feijoo, quella del suo partito è una vittoria “travolgente e netta”, evidenziando che i risultati della serata aprono “un nuovo ciclo politico”.
Un dato da riportare è che l’astensionismo è stato alto in tutta Ue, ma con un tasso record del 60% è l’astensionismo il principale vincitore delle europee in Grecia. Un voto che ha visto arretrare di 14 punti rispetto alle legislative dell’anno scorso il partito di centro destra del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, Nuova Democrazia. La principale forza di opposizione di sinistra Syriza si è fermata al 14,7%, contro il 17% dell’anno scorso. Il Pasok si è piazzato al 12,9%. Il partito di destra nazionalista Soluzione Greca, che si è piazzato al quarto posto con il 9,3%.
“Non nascondo la verità. Il nostro partito non ha raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Sapevamo fin dall’inizio che queste elezioni sarebbero state molto difficili. I cittadini che ci hanno sostenuto nel 2023 sapevano che ora non stavano eleggendo un governo e, forse, hanno affrontato questa battaglia in modo diverso”, ha detto Mitsotakis.