Le clamorose dimissioni di Breton e l’attacco a von der Leyen: “Neanche mi ha avvertito”. Arriva Séjourné, ex marito di Attal

Il commissario europeo per il mercato interno parla di “motivi personali”. Macron nomina Stéphane Séjourné
2 mesi fa
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Thierry Breton Commissario Ue
Il commissario europeo dimissionario Thierry Breton_fotogramma

Il candidato commissario francese Thierry Breton ha annunciato le sue dimissioni oggi, lunedì 16 settembre, alla vigilia dell’annuncio (già rinviato una volta) dei nuovi commissari da parte della presidente Ursula von der Leyen. La notizia è stata diffusa dallo stesso Breton attraverso una lettera indirizzata proprio a von der Leyen e resa pubblica sulla piattaforma X. Elemento di per sé notevole: nonostante i suoi conflitti con Musk e le critiche al social sotto la sua gestione, resta il mezzo più rapido per essere letti (senza intermediari) dal più ampio numero di giornalisti e decision-makers.

Breton, già commissario europeo per il mercato interno e i servizi, fa riferimento agli “ultimi sviluppi” e a una “governance discutibile”, senza fornire dettagli, ma il tenore della sua lettera conferma le (già note) tensioni con l’ex ministra della Difesa tedesca.

Le dimissioni di Breton e le tensioni con von der Leyen

Le dimissioni di Breton non arrivano come un fulmine a ciel sereno. A maggio, Breton aveva apertamente criticato le difficoltà di von der Leyen nel garantirsi il pieno appoggio del Partito Popolare Europeo (Ppe), prima della faticosa riconferma.

Alcuni hanno ipotizzato che Breton avesse ritirato la sua candidatura per le richieste di von der Leyen, che vuole raggiungere la parità di genere nella Commissione. In effetti, una richiesta di von der Leyen c’è stata, ma la causa sembrerebbe di natura personale, più che politica o di genere.

“Alcuni giorni fa, nell’ultima fase dei negoziati sulla composizione del futuro collegio, lei – scrive il commissario dimissionario alla presidente – ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome, per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente, e ha offerto, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente per la Francia nel prossimo collegio. Le verrà ora proposto un altro candidato”, annuncia Breton.
Il commissario francese non nasconde il proprio rammarico: “Nel corso degli ultimi 5 anni, ho instancabilmente tentato di sostenere il bene comune dell’Europa, al di sopra degli interessi nazionali e di partito. È stato un onore. Tuttavia, alla luce degli ultimi sviluppi, che attestano ulteriormente una governance carente – conclude – sono arrivato alla conclusione di non poter più svolgere il mio lavoro nel collegio. Pertanto, mi dimetto dall’incarico di commissario europeo, con effetto immediato”.

Le difficoltà della nuova Commissione Ue

Le parole di Breton appesantiscono ulteriormente la posizione di von der Leyen, che non è ancora riuscita a definire la nuova squadra della Commissione europea. Tante le cause, tra cui la mancata parità di genere e i contrasti sul portafoglio da affidare al candidato italiano Raffaele Fitto.

Le dimissioni del commissario francese aprono una riflessione più ampia sul futuro dell’esecutivo europeo e sulla necessità di una leadership coesa. Von der Leyen dovrà affrontare non solo le sfide legate alla gestione delle politiche comunitarie, ma anche il difficile compito di bilanciare gli interessi dei vari Stati membri, mantenendo il sostegno dei principali gruppi politici europei. Breton era espressione di Renew, ora bisogna capire se il “nuovo nome” di cui parla sarà sempre del gruppo che in Francia fa capo al presidente Macron. E poi molti si chiedono: per Breton si parlava di vice-presidenza esecutiva con delega all’Industria e al Mercato Interno. Quale ruolo è considerato più ambito di questo?

La Francia sceglie Stéphane Séjourné

Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron, in accordo con il primo ministro Michel Barnier, ha proposto Stéphane Séjourné, ministro dell’Europa e degli Affari esteri, come commissario europeo per il prossimo mandato. Nella scorsa legislatura, Séjourné è stato presidente del gruppo Renew Europe, lo stesso di Breton, al Parlamento europeo. E’ stato anche compagno di Gabriel Attal, fino a pochi giorni fa primo ministro. I due si erano uniti civilmente (Pacs), ma si sono lasciati due anni fa. “Il suo impegno per l’Europa gli consentirà di sostenere pienamente questa agenda per la sovranità“, fanno sapere dall’Eliseo.

Macron ringrazia Breton: “È stato eccellente”

In occasione della nuova nomina, Emmanuel Macron ha ringraziato il commissario uscente Thierry Breton per aver “contribuito in modo determinante all’avanzamento di una politica di sovranità europea nei settori della tecnologia digitale”. Fonti dell’Eliseo ricalcando il suo impegno “nel sostegno alla base tecnologica e industriale della difesa europea e della tenuta del mercato unico dell’Unione europea durante la crisi di Covid”.

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