Antonio Decaro Governatore della Puglia: cosa succede al suo ruolo Ue? La legge è chiara

Il candidato del Pd dovrà lasciare la guida della Commissione Envi, cruciale per il Green Deal
3 ore fa
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Antonio Decaro Eletto Governatore Puglia
Il nuovo governatore della Regione Puglia Antonio Decaro (Ipa/Ftg)

La netta vittoria di Antonio Decaro alle elezioni regionali in Puglia segna un ritorno a casa per l’ex sindaco di Bari, ma si riflette anche su Bruxelles e Strasburgo. Il ruolo di Governatore, infatti, è incompatibile con il seggio all’Eurocamera e con la prestigiosa presidenza della Commissione Envi (Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare), una delle poltrone più strategiche dell’intera legislatura, cruciale in questa fase di transizione del Green Deal.

Ora il Partito Democratico e il gruppo S&D dovranno riorganizzare i propri assetti istituzionali. E l’Italia dovrà stare attenta a non perdere una presidenza così rilevante in questo momento storico.

Incompatibilità con l’Europarlamento

L’articolo 122 della Costituzione italiana e, nello specifico, l’articolo 6 della legge n. 18 del 24 gennaio 1979, stabiliscono un’incompatibilità assoluta tra la carica di membro del Parlamento europeo e quella di Presidente di Giunta regionale.

Le norme non lasciano spazio a interpretazioni o a doppi incarichi temporanei: non è possibile sedere contemporaneamente nel consiglio regionale pugliese e nell’emiciclo di Strasburgo. Una volta proclamato eletto (nei prossimi giorni quando sarà certificato e ufficializzato il risultato elettorale), Decaro avrà a disposizione trenta giorni per esercitare la cosiddetta “opzione“, ovvero comunicare all’Ufficio elettorale nazionale quale delle due cariche intende ricoprire. Scegliendo la guida della Regione Puglia, come da mandato elettorale, la decadenza da eurodeputato sarà automatica e immediata.

Cosa succede alla presidenza Envi

Antonio Decaro non è un semplice deputato (“backbencher”), ma ricopre il ruolo di presidente della Commissione Envi (Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare), crocevia del Green Deal. Anche in tal caso, la decadenza del neo presidente pugliese dal ruolo comunitario sarà automatica e immediata.

Il Regolamento del Parlamento europeo prevede infatti che la presidenza di una commissione sia strettamente legata allo status di deputato. Perdendo il seggio — che passerà al primo dei non eletti della lista Pd nella circoscrizione Sud — Decaro perderà contestualmente e automaticamente anche la presidenza della commissione. Non esiste la possibilità di mantenere la presidenza come “tecnico” o figura esterna: il ruolo richiede il mandato parlamentare attivo.

​Decaro, cosa ha fatto da presidente Envi?

Eletto presidente della Commissione Envi il 23 luglio 2024, durante il suo breve mandato Decaro ha lavorato principalmente su questi dossier legislativi:

  • Regolamento sui requisiti di circolarità per la progettazione dei veicoli e la gestione dei veicoli a fine vita, modificando i Regolamenti (UE) 2018/858 e 2019/1020 e abrogando le Direttive 2000/53/CE e 2005/64/CE;
  • Direttiva sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento, e sulla Direttiva 2008/105/CE sugli standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque;
  • Regolamento anti-deforestazione dell’UE (EUDR), che impone agli importatori di olio di palma, caffè, cacao, bestiame, legname e gomma di dimostrare che non sono stati prodotti su terreni deforestati;
  • Regolamenti sui livelli massimi di residui per sostanze specifiche (pesticidi), con opposizioni presentate da membri della commissione per proteggere la salute e l’ambiente;
  • Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale

Come presidente, Decaro ha sottolineato che “il compito più cruciale è l’implementazione del Green Deal”, difendendo la legislazione climatica europea dai tentativi di ritardarne l’applicazione, promossi da diverse forze politiche, nonché da gruppi di imprenditori e da diversi Paesi membri (tra cui Italia, Francia e Germania).

Lo scenario politico a Bruxelles

L’uscita di scena di Decaro apre una fase delicata per la delegazione italiana e per il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D). La presidenza della Commissione Envi era stata ottenuta grazie a complessi accordi di maggioranza all’inizio della legislatura. Le dimissioni del presidente impongono una nuova elezione interna alla commissione per individuare il successore.

Sebbene la prassi preveda che la casella resti assegnata allo stesso gruppo politico e alla stessa delegazione nazionale fino a metà mandato, la riapertura dei giochi potrebbe stuzzicare gli appetiti di altre forze politiche o di altre delegazioni nazionali all’interno di S&D.

Per l’Italia, mantenere quella presidenza sarà cruciale per continuare a incidere sui dossier ambientali e sanitari, ma dovrà individuare rapidamente un profilo di pari autorevolezza in grado di raccogliere il consenso dei colleghi europei.

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