Crisi abitativa in Europa: arriva un Piano Ue per alloggi accessibili

I prezzi delle case nell'Ue sono cresciuti in media di oltre il 60% dal 2013
2 ore fa
3 minuti di lettura
Homeless Canva

“Una casa non è solo quattro mura e un tetto. È sicurezza, calore, un luogo per la famiglia e gli amici. È appartenenza. Ma per troppi europei oggi, la casa è diventata fonte di ansia e incertezza“. Con queste parole, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha messo in luce una delle preoccupazioni più urgenti dei cittadini: l’accesso a un alloggio dignitoso e accessibile. Per affrontare questa sfida, che mina la competitività e la coesione sociale dell’Ue, la Commissione ha presentato il suo primo Piano europeo per alloggi accessibili.

I numeri drammatici della crisi

Il Piano arriva in un momento cruciale. I dati mostrano che i costi abitativi sono aumentati in modo insostenibile. I prezzi delle case nell’Ue sono cresciuti in media di oltre il 60% dal 2013, superando notevolmente la crescita del reddito familiare. Anche gli affitti medi sono aumentati di circa il 20%, con i nuovi affitti in crescita rapida, specialmente nei mercati urbani.

Si prevede che la forte domanda cresca di oltre due milioni all’anno, principalmente nelle aree urbane, ma l’offerta non tiene il passo: i permessi di costruzione residenziale sono diminuiti di oltre il 20% dal 2021. Inoltre, la rapida crescita degli affitti a breve termine. aumentati quasi del 93% tra il 2018 e il 2024, ha limitato l’offerta di alloggi per i residenti locali nelle destinazioni più popolari, dove possono rappresentare fino al 20% del patrimonio abitativo.

Questa crisi sta colpendo fasce sempre più ampie della società. Famiglie a reddito medio e lavoratori in settori considerati essenziali, come insegnanti, infermieri e pompieri, faticano a permettersi di vivere nelle comunità che servono.

Aumentare l’offerta e tagliare la burocrazia

La responsabilità primaria in materia di alloggi spetta agli Stati membri, alle regioni e alle città, ma la Commissione europea ritiene che una sfida di questa portata richieda un approccio europeo coordinato. Il Piano si concentra sull’aumento dell’offerta abitativa, affrontando le cause profonde della crisi.

Per colmare il divario tra domanda e offerta, l’Ue stima che sarà necessario aggiungere circa 650.000 unità abitative all’anno ai livelli attuali di nuova offerta. Le misure chiave per la fornitura includono:

  1. Una Strategia europea per la costruzione abitativa che promuoverà l’innovazione e la produttività nel settore, incoraggiando materiali e metodi avanzati come la costruzione modulare e la digitalizzazione per ridurre i costi e aumentare l’efficienza delle risorse.
  2. La semplificazione amministrativa, con un nuovo pacchetto di semplificazione che mirerà a ridurre gli oneri amministrativi e ad accelerare i permessi e le ristrutturazioni, anche a livello Ue.

Rimodellare gli aiuti di Stato e sbloccare miliardi

Per mobilitare i capitali necessari – si stima che colmare il divario di offerta richiederebbe circa 150 miliardi di euro all’anno – la Commissione sta agendo su due fronti. Da un lato, è stata creata una nuova piattaforma di investimento paneuropea in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (Bei), la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (Ceb) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). Le banche e le istituzioni promozionali nazionali e regionali hanno già annunciato l’obiettivo di investire 375 miliardi di euro entro il 2029 in alloggi sociali, accessibili e sostenibili.

In secondo luogo, la Commissione sta mobilitando nuovi investimenti nel breve termine: oltre 43 miliardi di euro sono già stati stanziati sotto l’attuale bilancio Ue (2021-2027) per gli alloggi. A questi si aggiungono almeno 10 miliardi di euro aggiuntivi stimati per il 2026 e 2027 tramite InvestEu, più almeno 1,5 miliardi di euro riprogrammati dai fondi di Coesione.

Cruciale è anche la revisione delle norme sugli aiuti di Stato. Le nuove regole facilitano il sostegno pubblico ai progetti di edilizia sociale e accessibile senza la necessità di previa notifica e autorizzazione da parte della Commissione. Questo include una nuova categoria di “alloggi accessibili” specificamente pensata per le famiglie che non sono svantaggiate ma che, a causa delle dinamiche di mercato, non riescono ad accedere a un alloggio a prezzi ragionevoli.

Affrontare speculazione e affitti brevi

Per mitigare gli impatti negativi del mercato, la Commissione proporrà una nuova iniziativa legislativa sugli affitti a breve termine per consentire alle autorità locali di adottare misure mirate e proporzionate nelle aree sotto stress abitativo, mantenendo al contempo i benefici del turismo.

Inoltre, la Commissione affronterà la speculazione nel mercato residenziale, prevedendo nel 2026 un’analisi sulle dinamiche dei prezzi, le prove di modelli speculativi e le lacune nei dati. Parallelamente, incoraggia gli Stati membri a mettere in atto politiche fiscali efficaci e misure per migliorare la trasparenza del mercato.

Focus sui vulnerabili e il ruolo del “New European Bauhaus”

Il Piano prevede azioni mirate per i gruppi più colpiti. Per i giovani e per gli studenti verranno mobilitati investimenti per gli alloggi tramite InvestEu e Fondi di Coesione, promuovendo anche modelli abitativi innovativi.

La Commissione proporrà una raccomandazione del Consiglio sulla lotta all’esclusione abitativa, mirando a prevenire e affrontare il fenomeno dell’homelessness, cioè dei senzatetto, con l’obiettivo condiviso di porre la sua fine entro il 2030, basandosi su approcci integrati e “housing-led”.

Infine, il New European Bauhaus (Neb) contribuirà al Piano fornendo strumenti, conoscenze e soluzioni pratiche per garantire alloggi più accessibili, sostenibili e di alta qualità. La Neb Academy, ad esempio, lanciata nell’aprile 2024, è focalizzata sulla riqualificazione della forza lavoro del settore edilizio per la transizione verde e digitale, sostenendo l’innovazione nel campo delle costruzioni circolari e bio-based.

L’attuazione del Piano sarà guidata dalla nuova Alleanza per l’edilizia abitativa, un network di cooperazione tra istituzioni europee, Stati membri, città, regioni e stakeholder. Il primo vertice Ue sull’abitazione è stato annunciato per il 2026. In gioco non c’è solo l’economia, ma, come affermato dal Commissario Dan Jørgensen, la capacità dell’Europa di “fornire soluzioni concrete ai suoi cittadini e persino la nostra democrazia”.

Gli ultimi articoli