Tregua di 30 giorni, Mosca gela gli entusiasmi: “Preferiamo non anticipare le cose”

8 ore fa
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Zelensky ricevuto da bin Salman per i colloqui di Gedda
Zelensky ricevuto dal principe ereditario bin Salman in Arabia Saudita (Ipa/Ftg)

Mosca prende tempo sulla tregua di 30 giorni proposta dagli Usa e accettata dall’Ucraina durante i colloqui di Gedda. “Si tende ad anticipare le cose prematuramente e noi preferiamo non farlo. Prima di tutto dobbiamo ricevere le informazioni relative all’accordo sottoscritto ieri a Gedda con gli ucraini”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, smorzando l’entusiasmo sull’avanzamento delle trattative.

Le informazioni arriveranno da Washington: “Assumiamo che il segretario di Stato Marco Rubio e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Walz ci informeranno nei prossimi giorni attraverso diversi canali dei negoziati che si sono svolti e degli accordi presi”, ha aggiunto Peskov precisando che una telefonata fra Donald Trump e Vladimir Putin, al momento, non è in programma.

Intanto, ieri Usa e Ucraina hanno fatto un importante passo avanti verso la pace.

Cosa prevede la tregua

Buona la seconda. Dopo il fallimentare vertice dello Studio Ovale, ieri (11 marzo) l’Ucraina ha accettato la tregua di 30 giorni proposta dagli Usa durante i colloqui di Gedda, in Arabia Saudita. Una decisione accolta con favore dall’Europa e dagli States, che “revocheranno immediatamente” la sospensione degli aiuti all’Ucraina, e della condivisione di informazioni di intelligence, come si legge nella dichiarazione congiunta dopo l’incontro. “Ora la palla per la tregua in Ucraina è nel campo della Russia”, ha detto da Gedda il segretato di Stato Usa Marco Rubio che ha rilanciato: “Se la Russia non accetterà il cessate il fuoco di trenta giorni proposto dagli Usa, “allora sapremo purtroppo chi è l’ostacolo alla pace“.

Rubio avverte Mosca

A chi gli ha chiesto se Mosca avrà un termine entro il quale rispondere alla proposta di tregua, Rubio ha risposto: “Sottoporremo loro l’offerta. Gli diremo che c’è questo sul tavolo. L’Ucraina è pronta a smettere di sparare e iniziare a parlare, e toccherà a loro dire di sì o di no”. “Spero che diranno di sì”, ha proseguito Rubio, “se lo faranno, credo che avremo fatto grandi progressi. Se diranno di no, allora purtroppo sapremo chi sia l’ostacolo alla pace qui”.

Un concetto ribadito dal capo dello staff della presidenza ucraina, Andriy Yermak: “La Russia deve dire, molto chiaramente, che vuole la pace o no, che vuole porre fine a questa guerra, che ha iniziato, o no”, ha detto ai giornalisti a margine degli incontri a Gedda.

Nella dichiarazione congiunta, deliberata dopo circa 8 ore di colloqui, si sottolinea che a Gedda sono stati compiuti passi importanti per arrivare a una pace duratura. Dopo i ringraziamenti al principe ereditario saudita bin Salman per l’impegno profuso in direzione della pace, nella dichiarazione si legge che ”I rappresentanti di entrambe le nazioni hanno elogiato il coraggio del popolo ucraino in difesa della propria nazione e hanno convenuto che ora è il momento di iniziare un processo verso una pace duratura”. Nelle intenzioni dei rappresentanti Usa e Ucraina, la tregua di 30 giorni deve essere solo il primo step.

“La delegazione ucraina – prosegue la dichiarazione – ha ribadito la profonda gratitudine del popolo ucraino al presidente Trump, al Congresso degli Stati Uniti e al popolo degli Stati Uniti per aver reso possibile un progresso significativo verso la pace”. Quindi, ”L’Ucraina ha espresso la disponibilità ad accettare la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco immediato e provvisorio di trenta giorni, che può essere esteso di comune accordo tra le parti e che è soggetto all’accettazione e all’attuazione simultanea da parte della Federazione Russa”.

Distensione Trump-Zelenksy

Una distensione apprezzata da Trump, che aveva già ricevuto una lettera da Zelensky, e, dopo i colloqui di Gedda, ha invitato nuovamente Zelensky a Kiev. Nel nuovo ruolo di ponte tra Occidente e Cremlino, saranno proprio gli Stati Uniti “che comunicheranno alla Russia che la reciprocità russa è la chiave per raggiungere la pace”.

Gli Usa parleranno con Mosca, mentre “la delegazione ucraina ha ribadito che i partner europei saranno coinvolti nel processo di pace”, sottolinea il testo.

Passi avanti anche per quanto riguarda l’accordo sulle Terre Rare, la cui firma era saltata nel famigerato incontro del 28 febbraio tra Zelensky, Trump e JD Vance. Ora Usa e Ucraina concordano sulla possibilità di concludere l’accordo sui minerali “il prima possibile“. “I presidenti di entrambi i Paesi – si legge nella parte finale della dichiarazione congiunta – hanno concordato di concludere il prima possibile un accordo completo per lo sviluppo delle risorse minerarie critiche dell’Ucraina per espandere l’economia ucraina, compensare il costo dell’assistenza americana e garantire la prosperità e la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina”.

Ue: “Cessate il fuoco è passo avanti”

“Accogliamo con favore le notizie giunte oggi da Gedda sui colloqui tra Stati Uniti e Ucraina, tra cui la proposta di un accordo di cessate il fuoco e la ripresa della condivisione dei servizi di intelligence e dell’assistenza alla sicurezza da parte degli Stati Uniti. Si tratta di uno sviluppo positivo che può rappresentare un passo avanti verso una pace globale, giusta e duratura per l’Ucraina.
La palla è ora nel campo della Russia. L’Ue è pronta a svolgere appieno il suo ruolo, insieme ai suoi partner, nei prossimi negoziati di pace”, hanno commentato su X la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. 

Gli States sono rappresentanti dal Segretario di Stato Usa Marc Rubio e dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz mentre la delegazione ucraina è composta dal ministro degli Esteri Andrii Sybiha, dal Capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak e dal Ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.

Intercettato nei corridoi dell’hotel Ritz-Carlton, Waltz ha detto alla Bbc che le parti “stanno facendo progressi”. In precedenza la delegazione ucraina ha parlato di un “inizio molto costruttivo“.

La cronaca del summit

In occasione del summit di Gedda, Donald Tusk, che durante il Consiglio straordinario sulla difesa Ue ha detto che “La Russia perderà come l’Urss“, ha invitato le delegazioni a fare passi avanti: “Cari americani, cari ucraini, non sprecate questa occasione. Il mondo intero vi sta guardando oggi a Gedda. Buona fortuna!”, ha scritto il premier polacco su X.

“È del tutto impossibile parlare di posizioni per ora. Solo oggi gli americani scopriranno, come loro stessi dicono, dall’Ucraina, fino a che punto l’Ucraina è pronta per la pace. Pertanto, sarebbe una grande stupidità estrarre ora alcuni frammenti dai piani di soluzione e dargli voce”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riportato da Tass, senza rispondere alla domanda se Mosca accetterebbe o meno un cessate il fuoco parziale proposto da Kiev.

L’Ucraina è pronta “a fare di tutto per raggiungere la pace”, ha assicurato Andriy Yermak ai giornalisti prima dei colloqui con i rappresentanti americani.

Una stretta di mano

Lo stesso capo dell’ufficio del presidente ucraino ha pubblicato diversi post su X e immagini dei colloqui in Arabia Saudita con la delegazione degli Stati Uniti. Nell’ultimo messaggio ci sono solo l’emoticon con due mani che si stringono e due foto distinte delle delegazioni di Stati Uniti e Ucraina impegnate in quello che è il primo incontro dallo scontro del 28 febbraio scorso nello Studio Ovale tra Zelensky, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo vice, JD Vance. Una stretta di mano per ora digitale, che presto potrebbe diventare in carne e ossa.

Una fonte ucraina ha detto all’Afp che “vengono discusse molte questioni” e che i colloqui a Gedda tra la delegazione ucraina e quella americana “stanno andando bene”.

L’ottimismo di Zelensky prima dei colloqui

Presente a Gedda anche Volodymyr Zelensky, che è stato ricevuto dal principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman al Palazzo Al-Salam prima di assistere alla cerimonia di ricevimento della Guardia Reale. “Grazie per la vostra saggia visione della situazione internazionale e per il vostro sostegno all’Ucraina. Abbiamo discusso i passi e le condizioni che potrebbero porre fine alla guerra e rendere la pace affidabile e duratura“, ha scritto su Telegram il presidente ucraino. L’Arabia Saudita aveva già ospitato il summit di Riad tra Mosca e Washington.

L’ottimismo che trapela dopo diverse ore incontro era stato anticipato da Zelensky: “La squadra ucraina rimarrà a Gedda per lavorare domani con la squadra americana e speriamo in un risultato concreto. La posizione ucraina durante l’incontro sarà assolutamente costruttiva”.

Putin irremovibile

Dal canto suo Vladimir Putin non ha intenzione di scendere a compromessi sulle richieste di territori, di peacekeeping e di neutralità dell’Ucraina in alcun colloquio di pace. La posizione, rilanciata dallo stesso presidente russo la scorsa settimana, è stata confermata a Bloomberg da funzionari della sicurezza occidentali.

L’irremovibilità di Putin ostacola il raggiungimento di un accordo equo, che tenga conto anche degli interessi ucraini. Prima dei negoziati di Gedda, il presidente russo ha avanzato richieste “massimaliste” per porre fine alla guerra. Putin sa bene che le sue condizioni (tenersi tutti i territori attualmente occupati, ovvero circa il 20% del territorio ucraino) non possono andare bene all’Ucraina e all’Europa.

Se il Paese invaso non accetterà le richieste del Cremlino, il presidente russo è pronto a continuare la guerra. Salvo poi ribadire che l’Ucraina non fa nulla per cercare la pace.

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