Chi è Andrea Stroppa, uomo di Musk in Italia: “Non era un saluto nazista”

“L'Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano”, aveva scritto su X Stroppa prima di eliminare il post. Ecco chi è il discepolo di Musk, di cui sentiremo ancora parlare
11 ore fa
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Musk con il braccio alzato
Elon Musk (Afp)

Saluto romano? Autismo? Gesto di affetto e gratitudine? La foto – e il video – di Elon Musk con il braccio alzato ieri mentre ringraziava i sostenitori di Trump alla festa ‘MAGA’ organizzata alla Capital One Arena di Washington dopo la cerimonia di giuramento del nuovo presidente Usa, in queste ore ha fatto il giro del mondo e del web, dove ha raggranellato critiche e proteste. Molti, infatti, anche per la modalità e la determinazione con cui il gesto è stato fatto, tra l’altro andando dal petto al cielo, ci hanno visto un chiaro riferimento al saluto nazista.

A questo il patron di Tesla ha replicato su X: “Francamente, avrebbero bisogno di migliori trucchi sporchi. L’attacco ‘sono tutti Hitler’ è stancante”.

In Italia poi c’è stato un filone a parte, ad opera di quello che è l’uomo di Musk nel Bel Paese, il suo referente e lobbista, che ha contribuito ad incendiare gli animi: Andrea Stroppa.

La polemica per il post – cancellato – dell’’uomo di Musk’ in Italia

L’Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano”, aveva scritto ieri su X Stroppa prima di eliminare il post per lasciare spazio a un più cauto: “A Elon non piacciono gli estremisti! Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, che esprime i suoi sentimenti dicendo “voglio darti il mio cuore”. È esattamente ciò che ha comunicato al microfono”.

Ma la cancellazione del primo post, che oltretutto andava a rafforzare l’ipotesi ‘saluto nazista’, ha scatenato ulteriori critiche e minacce, alle quali Stroppa ha replicato con un successivo post: “I riferimenti sono esclusivamente legati all’antica Roma. Per questo ho scritto ‘Roman Empire’, rivolgendomi agli utenti americani che hanno visto il gesto di saluto nella serie HBO su Roma. Lo faccio spesso, lo avete visto e lo sapete. Tuttavia, selettivamente, voi in buonafede, interpretate il tutto come un richiamo al nazi-fascismo, una connessione che esiste solo nelle vostre menti. Ho cancellato il post non appena mi sono reso conto che, mentre io vedo Roma, voi vedete il ventennio – nel 2025 (auguri!). Ad ogni modo, visto che da ieri mi minacciate di mettermi a testa in giù o portarmi a Piazzale Loreto, vi informo che giovedì pomeriggio mi troverete a Termini, dove faccio volontariato da anni. Ad maiora”.

Spiegazioni da molti non ritenute convincenti e che hanno piuttosto alimentato la polemica. In effetti il feed di Stroppa mostra spesso contenuti a tema ‘antica Roma’, non da ultima l’immagine (finta) di Giorgia Meloni, Donald Trump e Elon Musk vestiti da antichi romani nel giorno in cui la premier volava a Mar-o-Lago per incontrare il presidente eletto Usa, da ieri ufficialmente al comando.

A Piazzale Loreto appare il manichino di Musk, appeso a testa in giù

Intanto, a proposito di Piazzale Loreto, sui social oggi circolava anche l’immagine di Musk con il braccio alzato ma messa capovolta, alludendo proprio ai fatti del 28 aprile 1945, quando dopo la fucilazione i corpi di Mussolini e della sua amante Clara Petacci furono appesi a testa in giù.

E qualcuno è passato alla dimostrazione, intesa in senso simbolico: un pupazzo raffigurante il numero uno di Tesla è stato appeso capovolto proprio in piazzale Loreto, a Milano, oggi pomeriggio. A rivendicare il gesto sono gli attivisti del collettivo Cambiare Rotta, che hanno pubblicato uno scatto accompagnato dalla scritta: “C’è sempre posto a Piazzale Loreto Elon…”.

Il pupazzo, composto da una tuta bianca riempita da fogli di giornale accartocciati e frammenti di spazzatura e una maschera di cartoncino raffigurante un Musk sorridente, è stato posizionato accanto alla targa di marmo della piazza, sulla quale sono stati attaccati diversi adesivi di Cambiare Rotta e centri sociali.

Il sostegno di Musk all’estrema destra

Nel frattempo, le polemiche sono ancora calde. E mentre Roberto Vannacci all’AdnKronos afferma di non vedere nel braccio alzato di Musk un riferimento a Hitler quanto “un gesto di coinvolgimento del pubblico presente”, va detto che sicuramente l’interpretazione in stile nazista è agevolata dal forte sostegno che il mega-miliardario sta dando ormai da tempo all’estrema destra, dal Dark MAGA in patria al partito tedesco estremista e in odore di posizioni neonaziste Alternative fuer Deutschland, dal mr Brexit britannico Nigel Farage ad altre figure populiste in Europa.

Anche lo stretto rapporto con Giorgia Meloni rientra in questo contesto: sebbene la premier stia normalizzando il proprio partito Fratelli d’Italia, sia a livello nazionale che europeo, e ormai sia vista come più moderata rispetto a forze ben più estreme, il governo italiano è pur sempre considerato di stampo populista. Di certo, il rapporto tra Meloni e Musk è caloroso, e la convergenza di vedute con Trump palpabile. Non a caso il tycoon l’ha definita “una donna fantastica’’ e l’ha invitata al suo Inauguration Day, unica tra i leader e le istituzioni europee.

Chi è Andrea Stroppa, uomo di Musk in Italia

Ma chi è Andrea Stroppa, il discepolo di Musk nel Bel Paese? Trentenne (è nato nel 1994), ex hacker, autodefinitosi col Foglio “un nerd lievemente autistico”, vede il controverso imprenditore come suo idolo, simile “alla figura di Cristo”. Perito tecnico senza laurea, ex hacker vicino ad Anonymous, Stroppa conosce l’imprenditore Marco Carrai, specializzato nel ramo cybersicurezza e vicino a Matteo Renzi, al quale lo presenta.

A 22 anni il giovane si fa notare per un’inchiesta di tipo giornalistico su presunte campagne di disinformazione online di Lega e Movimento 5 Stelle, ma la svolta arriva quando nel 2022 viene scelto come ricercatore indipendente per lo staff che si occupa della sicurezza su Twitter (attualmente X), piattaforma che Musk all’epoca aveva appena acquistato. Nello specifico, Stroppa deve occuparsi dei contenuti pedopornografici sul social, e il suo lavoro gli vale un ringraziamento pubblico da parte dell’imprenditore.

Da quel momento, il rapporto fra i due cresce, e Stroppa, che era volato negli Usa, arriva a descrivere chi lavora in SpaceX come una sorta di missionario dedicato alla costruzione del bene assoluto.

Nel suo curriculum c’è anche il fatto che è stato lui a presentare Musk a Meloni e a farlo salire sul palco di Atreju, la convention annuale di Fratelli d’Italia, nel 2023. Temi come l’intelligenza artificiale e il settore aerospaziale, cari al suo capo, diventano un cavallo di battaglia di Stroppa anche in Italia.

Lo scorso ottobre, poche ore dopo il test di lancio con atterraggio compiuto da un razzo della SpaceX, il trentenne ha postato su X: “Stiamo lavorando per far diventare l’Italia grande partner di SpaceX. Per portare servizi, creare posti di lavoro e far crescere le nostre piccole e medie imprese. Qualcuno, anche nei palazzi, sta provando a fermarci. Fate sentire la vostra voce!”.

E ieri, durante l’Inauguration Day di Trump, ha scritto: “Se l’Italia sarà più forte nelle relazioni con gli Stati Uniti lo si deve a un imprenditore che invece di guardare al business – governo sfavorevole ad auto elettriche, burocrazia di anni per frequenze Starlink – guarda al nostro Paese con speranza. Grazie Elon Musk”.

Sempre ieri, Musk passava “Da Maga a Mega: Make Europe Great Again”, come ha scritto su X, mentre sulla stessa piattaforma Stroppa in questi giorni buttava lì un ‘MIGA’: Make Italy Great Again.

L’inchiesta Sogei in cui è coinvolto Stroppa

Attualmente il giovane è sotto inchiesta per un presunto giro di corruzione per appalti di Sogei, la società pubblica dell’informatica. Stroppa avrebbe ricevuto informazioni riservate da un ufficiale della Marina militare di stanza al ministero della Difesa, Angelo Antonio Masala, su un progetto del governo italiano relativo a Starlink. Secondo il Ministero degli Esteri, tuttavia, il documento passato di mano non sarebbe ‘classificato’, e dunque non sarebbe secretato, ma consisterebbe solo in una lista di ambasciate e consolati sulle quali valutare una connessione satellitare per migliorare le comunicazioni.

Una precisazione che alleggerirebbe la posizione di Stroppa, che comunque, pur essendo tra i 32 indagati (18 persone e 14 società), non è al centro delle indagini, che invece vertono su Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, colto in flagrante mentre intascava una mazzetta da 15mila euro, e su Massimo Rossi, amministratore delegato della società Digital Value.

In ogni caso, il diretto interessato ha ribadito che lui non c’entra nulla e che la perquisizione subìta ad opera della Guardia di Finanza sia una mossa “politica” piuttosto che giudiziaria. “Io non ho fatto nulla, qualcuno vuole fermarci”, ha affermato.

Finita la “pausa dal discorso pubblico”, si torna sugli scudi

Intanto pare tramontato il momento di riflessione e di stop che una decina di giorni fa Stroppa aveva annunciato di volersi prendere: “Mi prendo una pausa dal discorso pubblico”, per procedere a un “autointerrogatorio”, aveva scritto. Ma il momento è troppo caldo per rimanere silenti.

E anche nel breve futuro sicuramente il suo essere uomo del patron di X in Italia lo posizionerà sempre più sugli scudi. Musk, infatti, è ormai ufficialmente membro dell’amministrazione Usa, ed è di fatto una sorta di consigliere privilegiato di Trump. Inoltre, è di due settimane fa l’indiscrezione, lanciata da Bloomberg e smentita dal governo Meloni, di un accordo da 1,5 miliardi di dollari tra l’Italia e SpaceX per la fornitura un sistema di comunicazione militare tramite Starlink.

Molte cose bollono e bolliranno in pentola, insomma, e Stroppa avrà sicuramente un bel daffare.