Cavi sottomarini danneggiati in Finlandia, nel mirino “la flotta fantasma” di Putin

La Commissione europea e la Nato avvisano: non sarà tollerata nessuna minaccia alle infrastrutture critiche
19 ore fa
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Premier Finlandia Petteri Orpo Fotogramma
Il premier finlandese, Petteri Orpo_fotogramma

Dei cavi sottomarini della Finlandia sono stati tranciati in circostante sospette nel giorno di Natale. Proprio mentre milioni di europei festeggiavano il momento religioso per eccellenza e Papa Francesco faceva un nuovo appello per la pace, la tensione geopolitica aumentava.

Per ora, non si sa chi abbia tranciato i cavi sottomarini, fondamentali per l’energia elettrica e le telecomunicazioni. “La causa dei danni non è nota, ma secondo le aziende non avrà ripercussioni sui consumatori” ha dichiarato Laura Laaster, portavoce del Ministero estone degli Affari economici. L’assenza di danni per i privati è stata confermata anche dal premier Petteri Orpo. D’altra parte, il fatto che questo sia l’ennesimo caso del genere in pochi mesi non è un indizio rassicurante.

Il presidente finlandese, Alexander Stubb, ha fatto appello su X a “eliminare” il rischio posto dalla “flotta fantasma” di navi russe. Arto Pahkin, responsabile delle operazioni della rete elettrica finlandese, ha detto all’emittente pubblica Yle che “non si può escludere la possibilità di un sabotaggio”.

In tutto, nelle ultime ore sono stati danneggiati quattro cavi di telecomunicazione sottomarini nel Baltico: tre cavi tra la Finlandia e l’Estonia ed uno tra la Finlandia e la Germania.

La Finlandia apre le indagini

Il 25 dicembre, la Guardia costiera finlandese ha abbordato e scortato fino alla terraferma una nave battente bandiera delle isole Cook, considerata parte della cosiddetta “flotta ombra” di Vladimir Putin, una rete di petroliere la cui titolarità è difficile da individuare, che Mosca utilizza da tempo per aggirare le sanzioni sull’esportazione del greggio.

“Siamo saliti a bordo, abbiamo parlato con diverse persone che lavorano sulla nave e abbiamo raccolto prove. L’inchiesta è in corso e continuerà per diversi giorni” ha dichiarato il capo della sezione ‘centro criminale nazionale’ della polizia finlandese, Robin Lardot a Yle. Gli inquirenti non hanno ancora avuto modo di ispezionare il fondale marino, ma l’ipotesi di un sabotaggio russo è concreta, come si evince anche dalle dichiarazioni di Bruxelles e del Segretario generale della Nato, Mark Rutte.

La solidarietà di Bruxelles

“L’incidente di ieri (25 dicembre, ndr.) che ha coinvolto i cavi sottomarini nel Mar Baltico è l’ultimo di una serie di sospetti attacchi alle infrastrutture critiche”. Inizia così il comunicato della Commissione europea sulla vicenda che aumenta l’allerta delle istituzioni comunitarie.

Bruxelles ha elogiato le autorità finlandesi per la loro rapida azione nell’abbordare la nave sospetta e ha confermato la collaborazione con le autorità locali nell’indagine in corso esprimendo piena solidarietà a Finlandia, Estonia e Germania. La Commissione ha condannato fermamente qualsiasi distruzione deliberata delle infrastrutture critiche europee ricordando che “la nave sospetta fa parte della flotta ombra della Russia, che rappresenta una minaccia per la sicurezza e l’ambiente, oltre a finanziare il bilancio di guerra russo“. Pochi giorni prima che venissero tranciati gli ennesimi cavi nel Mar Baltico, il presidente ucraino Zelensky aveva fatto sapere di non voler prolungare l’accordo di transito del gas russo.

In risposta a questi incidenti, la Commissione ha annunciato l’intenzione di proporre ulteriori misure, comprese sanzioni, per colpire la flotta ombra di Putin e ulteriori sforzi per rafforzare la protezione dei cavi sottomarini. Questi includono il miglioramento dello scambio di informazioni, l’introduzione di nuove tecnologie di rilevamento, il potenziamento delle capacità di riparazione sottomarina e il rafforzamento della cooperazione internazionale. Attualmente, ha rassicurato Bruxelles, non vi è alcun rischio per la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico nella regione.

Il rischio, però, è che gli incidenti degli scorsi giorni siano l’ennesima avvisaglia dell’asse Russia-Cina che potrebbe diventare qualcosa di più grave in futuro. Nel comunicato, la Commissione aggiunge: “Restiamo impegnati a garantire la resilienza e la sicurezza delle nostre infrastrutture critiche”.

Rutte: “Non tollereremo alcuna minaccia”

Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha avuto una conversazione telefonica con il premier estone Kristen Michal in merito al possibile sabotaggio dei cavi del Mar Baltico. “La Nato è solidale con gli alleati e condanna qualsiasi attacco alle infrastrutture critiche. Stiamo seguendo le indagini di Estonia e Finlandia e siamo pronti a fornire ulteriore supporto”, ha scritto Rutte su X.

Rutte ha inoltre sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche. Ha ribadito che la Nato continuerà a monitorare la situazione da vicino e a collaborare con i paesi membri per prevenire ulteriori attacchi. “La sicurezza collettiva è una priorità assoluta e non tollereremo alcuna minaccia alla stabilità della regione”, ha aggiunto.

I precedenti

Solo il mese scorso, due cavi per telecomunicazioni che collegano Svezia e Danimarca sono stati tagliati. I sospetti si sono subito concentrati sulla nave cinese Yi Peng 3, che, secondo i siti di tracciamento, si trovava nei pressi dei cavi al momento dell’incidente. Lunedì, la Svezia ha dichiarato che la Cina ha respinto la richiesta di indagini sulla nave, che nel frattempo aveva lasciato l’area.

Funzionari europei sospettano che questi incidenti possano essere collegati al conflitto in Ucraina, un’ipotesi che il Cremlino ha definito “assurda” e “ridicola”. Tuttavia, gli episodi non si fermano qui: il 17 novembre, altri incidenti hanno coinvolto cavi tra la Lituania e l’isola svedese di Gotland, e il giorno successivo tra Helsinki e il porto tedesco di Rostock. Inoltre, nell’ottobre 2023, un gasdotto sottomarino tra Finlandia ed Estonia è stato danneggiato dall’ancora di una nave cargo cinese, portando alla sua chiusura.

I Paesi del Mar Baltico sono in massima allerta contro potenziali sabotaggi di cavi e condotte sottomarine dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. Come ricorda la Cnn, le attrezzature sottomarine possono essere soggette anche a malfunzionamenti tecnici e semplici incidenti.

L’ipotesi di limitare il traffico nel Mar Baltico

Sul caso è intervenuto anche il presidente della commissione Esteri del Parlamento estone, Marko Mihkelsons, secondo cui “qualora si appurasse che l’interruzione del collegamento elettrico tra Estonia e Finlandia EstLink2 è stata causata dall’interferenza di una nave di passaggio, i Paesi membri della Nato dovrebbero rapidamente consultarsi sulle azioni da intraprendere. Non si dovrebbe escludere la chiusura del Mar Baltico alle navi battenti bandiera di certi Paesi“, ha scritto sul suo profilo X.