Chi è Catherine Connolly: la nuova presidente d’Irlanda che sfida il riarmo europeo

La candidata indipendente di sinistra ha vinto le elezioni con una maggioranza schiacciante del 63,4%: che impatto ha il suo trionfo sull'Ue?
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Catherine Connolly Presidente Irlanda sorride
La nuova presidente dell'Irlanda Catherine Connolly (Afp)

L’avanzata dell’ultradestra sembra una realtà inevitabile nell’Europa dell’ultimo quinquennio, ma l’Irlanda ha scelto una strada diversa. Catherine Connolly, candidata indipendente sostenuta da tutta la sinistra irlandese, ha vinto le elezioni presidenziali di venerdì 24 ottobre con una maggioranza schiacciante: 63,4% dei voti, 914.143 preferenze, la percentuale più alta nella storia delle elezioni presidenziali irlandesi dal 1938.

Una vittoria che arriva in un momento in cui i partiti progressisti faticano altrove in Europa, ma che trova terreno fertile in un Paese dove la tradizione di neutralità e l’attenzione ai diritti sociali restano radicate nella cultura politica, come si percepisce nelle strade delle città irlandesi e nei suoi tanti villaggi, dove il rispetto della natura e del prossimo emergono come una scelta attiva e consapevole dei cittadini, non come una imposizione. ​

Una vittoria elettorale schiacciante

Il risultato annunciato al Dublin Castle il 25 ottobre ha confermato quanto già emerso dai primi scrutini: Connolly ha stracciato la rivale centrodestrista Heather Humphreys del Fine Gael (che governa in coalizione con il partito centrista Fianna Fáil dal 2020), ferma al 29,5%, e Jim Gavin di Fianna Fáil, che ha ottenuto poco più del 7% dei voti. L’affluenza si è attestata al 45,8% e sono state registrate 213.738 schede nulle, pari al 12,9% dei voti totali, numeri senza precedenti nella storia elettorale irlandese. La neo-presidente assumerà lʼincarico lʼ11 novembre 2025, diventando la terza donna a ricoprire la carica dopo Mary Robinson e Mary McAleese e succedendo a Michael D. Higgins, presidente dal 201​1.

Nella serata del 24 ottobre, Connolly ha accolto così la sua vittoria: “Sarò una presidente inclusiva per ascoltare tutti voi. Non farò alcuna distinzione sulla base dei voti. Sarò una presidente che ascolta, che riflette e che parla quando è necessario e una voce per la pace“. Ha aggiunto: “Una voce che si fonda sulla nostra politica di neutralità. Una voce che articola la minaccia esistenziale posta dal cambiamento climatico“.​

Chi è Catherine Connolly

Nata a Galway il 12 luglio 1957 in una famiglia di 14 figli, Catherine Martina Ann Connolly ha 68 anni e una carriera politica che affonda le radici nellʼimpegno sociale. Partita da umili origini, studia tanto e consegue due lauree diventando sia psicologa clinica che avvocata. Inizia il suo percorso politico nel Labour Party, per il quale è stata eletta nel consiglio comunale di Galway nel 1999 e sindaca della città dal 2004 al 2005. Nel 2006 lascia il partito per divergenze sulla selezione dei candidati e intraprende la strada dellʼindipendenza.

Dopo due candidature fallite alle elezioni generali del 2007 e 2011, viene eletta al Dáil (il parlamento irlandese) nel 2016 per la circoscrizione di Galway West, dove è rimasta fino allʼelezione presidenziale. Nel 2020 diventa la prima donna a ricoprire il ruolo di Leas-Cheann Comhairle, vice-presidente della camera bassa del parlamento, carica mantenuta fino al novembre 2024.

Ideologicamente di sinistra, Connolly si definisce socialista e pacifista. È una fervente sostenitrice della neutralità militare irlandese e si è sempre espressa contro le politiche di “militarizzazione” europea. Sul conflitto israelo-palestinese ha assunto posizioni nette: critica apertamente Israele, che ha definito uno “stato genocida”, ed è una delle voci più esplicite in parlamento a sostegno della causa palestinese. Sostiene inoltre la riunificazione dellʼIrlanda, parla fluentemente gaelico (la lingua tradizionale dell’Irlanda) e ha sostenuto la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e dellʼaborto.

La coalizione progressista

La campagna di Connolly ha rappresentato un esperimento di unità senza precedenti per la sinistra irlandese. La candidata indipendente ha ricevuto il sostegno di Sinn Féin, Social Democrats, Labour Party, People Before Profit, Green Party, 100% Redress e diversi membri indipendenti del parlamento. A questi si sono aggiunti il Workers’ Party e il Communist Party of Ireland, entrambi senza rappresentanza elettorale.

Lʼannuncio ufficiale della candidatura è avvenuto il 16 luglio fuori dalla Leinster House, dopo aver ottenuto le 20 nomination parlamentari necessarie per candidarsi. Il 22 settembre, al lancio ufficiale della campagna, hanno parlato Holly Cairns dei Social Democrats, Marie Sherlock del Labour, la senatrice indipendente Eileen Flynn, Roderic O’Gorman del Green Party, Paul Murphy di People Before Profit e Mary Lou McDonald di Sinn Féin. Il 20 settembre, proprio lʼannuncio del sostegno di Sinn Féin, il principale partito dʼopposizione, ha dato una svolta decisiva alla campagna.

Secondo unʼanalisi dellʼIrish Times, la campagna ha beneficiato di unʼorganizzazione capillare sul territorio, sfruttando le strutture preesistenti dei partiti sostenitori, con Sinn Féin particolarmente efficace nelle circoscrizioni dove altri partiti non avevano rappresentanza.

Il programma: diritti sociali, pace e no al riarmo europeo

Il programma di Connolly si è concentrato su cinque pilastri fondamentali: diritto alla casa, neutralità militare, sostegno alla Palestina, emergenza climatica e riunificazione irlandese.

Housing e diritti sociali

La questione abitativa è stata centrale nella campagna. Il 27 settembre, reagendo ai dati su 16.353 persone senzatetto in Irlanda, Connolly ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto da tempo il punto dellʼinaccettabilità nelle cifre dei senzatetto. Le cifre di oggi mostrano un aumento del 12% in un anno e 1.950 persone tra i 18 e i 24 anni in sistemazioni di emergenza. Molte di queste persone sono famiglie con bambini piccoli”. Ha aggiunto: “Tutte queste persone hanno diritto a una casa, qualcosa che credo dovrebbe essere sancito nella nostra costituzione, prima di poter dire di essere una repubblica decente e compassionevole nei fatti e non solo nel nome”.

Durante la campagna ha annunciato che, se eletta, avrebbe riconsiderato lo stipendio presidenziale di 330.000 euro, affermando che avrebbe valutato di utilizzarlo “per il bene comune”.

Cambiamento climatico

Il 14 ottobre, Connolly ha definito il cambiamento climatico “la grande sfida del nostro tempo”, affermando: “Il cambiamento climatico non è un problema distante. È una realtà presente che sta rimodellando il nostro clima, minacciando la nostra biodiversità e approfondendo le disuguaglianze sia in patria che allʼestero”.

Ha criticato il governo irlandese per non aver dato “lʼattenzione, la concentrazione e lʼazione sostenute che merita lʼemergenza climatica e ambientale“, aggiungendo: “Abbiamo bisogno di più che slogan e obiettivi. Abbiamo bisogno di un cambiamento fondamentale che ponga la responsabilità ambientale e la giustizia sociale al centro di tutto ciò che facciamo”.

Neutralità e politica estera

Catherine Connolly è fortemente contraria al ReArmEu e al processo di “militarizzazione” dellʼUnione europea. In unʼintervista a Rte del 15 ottobre, ha dichiarato: “Come donna e come madre, sono profondamente turbata dalla traiettoria che le nazioni stanno perseguendo, allocando più fondi verso armamenti e militarizzazione mentre simultaneamente tagliano la spesa per il welfare“. Ha chiesto un referendum sulla proposta del governo di abolire il “triple lock“, il meccanismo che regola lʼinvio di truppe irlandesi in missioni internazionali.

Pur condannando lʼinvasione russa dellʼUcraina, Connolly ha anche criticato quello che considera lʼatteggiamento “belligerante” della Nato verso la Russia. Ha difeso la neutralità irlandese (l’Irlanda è uno dei pochi Paesi occidentali che non fa parte dell’Alleanza atlantica) come “una delle politiche più importanti che abbiamo” e ha promesso di essere “una voce che si fonda sulla nostra politica di neutralità”.​

Lʼelettorato giovane e la strategia digitale

La vittoria di Connolly è stata trainata in modo significativo dal voto giovanile. LʼIrish Times ha osservato che la campagna ha mostrato un “uso abile dei media digitali che ha energizzato i giovani sostenitori in un modo che non si vedeva sin dai referendum sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e sullʼaborto“. La scelta della tipografia della campagna, ispirata ai caratteri vintage usati nei negozi di dolciumi e nei corner store irlandesi, ha contribuito a creare un’identità visiva accattivante per i giovani elettori.

Catherine Connolly at a primary school in Dublin.
byu/Cathal10 inirishpolitics

La strategia digitale è stata coordinata da Claire McGowan, che ha gestito un team di volontari, creando contenuti che hanno avuto una diffusione eccezionale. La campagna ha utilizzato formati innovativi, scelti anche perché Connolly si sentiva a disagio con i video diretti alla telecamera, il formato più comune tra i politici. Quando i sondaggi hanno mostrato una potenziale debolezza tra gli elettori maschi, sono state cercate interviste con podcast a prevalenza maschile come Free State con Joe Brolly e Dion Fanning.

Il team ha sviluppato uno strumento chiamato “WhatsApper” che permetteva di inviare messaggi personalizzati a più contatti sullʼapp di messaggistica, e ha utilizzato la funzione “communities” di WhatsApp, segmentata per regione. Questa capacità di tradurre il sostegno digitale in azione concreta sul territorio ha fatto la differenza, con molte circoscrizioni dotate di strutture complete: coordinatori volontari, referenti per la campagna, tesorieri e responsabili per manifesti e porta a porta.

Connolly e lʼUnione europea: cosa aspettarsi

La posizione di Connolly sullʼUnione europea è complessa e critica. Politico ha descritto le sue posizioni di politica estera come “spesso anti-occidentali“, evidenziando la sua critica verso la Nato, lʼUnione europea e la “militarizzazione” europea. Questa posizione potrebbe creare tensioni con i partner europei dellʼIrlanda, anche se il ruolo presidenziale irlandese è principalmente cerimoniale e non ha potere legislativo.

La neo-presidente ha tuttavia assicurato che rispetterà i confini costituzionali del suo ruolo, promettendo di rappresentare lʼIrlanda “a livello nazionale e internazionale al meglio delle mie capacità e nel modo più professionale e umano possibile”.​

La sua elezione arriva in un momento delicato per lʼUnione europea, con il dibattito sulla difesa comune sempre più centrale dopo lʼinvasione russa dellʼUcraina e l’inasprimento delle tensioni tra l’Occidente da una parte e l’asse Cina-Russia dall’altra. “Come donna e madre”, Connolly si dice preoccupata del fatto che i Paesi europei stiano “tagliando la spesa per il welfare” mentre aumentano quella militare. Ha anche criticato lʼaumento della spesa militare tedesca, paragonandolo a tendenze simili osservate negli anni Trenta.

Connolly ha anche enfatizzato la sua volontà di essere inclusiva e di rappresentare tutti gli irlandesi. Nel suo discorso ha dichiarato: “Insieme possiamo plasmare una nuova repubblica che valorizza tutti, che valorizza e celebra la diversità, e che prende fiducia nella nostra identità, la nostra lingua irlandese, la nostra lingua inglese e le nuove persone che sono venute nel nostro Paese“.​

La presidenza da un lato la conferma della tradizione di neutralità e indipendenza del Paese, dallʼaltro una voce che si propone di sfidare il consenso europeo su temi sensibili come la difesa, le politiche sociali e il cambiamento climatico.