Borrell: “Non sospendere accordo con Israele è già una decisione. Ue permette che il genocidio a Gaza prosegua”

L'ex Alto rappresentante per la politica estera Ue si scaglia contro i Ventisette
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Josep Borrell
Josep Borrell (Fotogramma)

L’ex Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, alza la voce contro i Ventisette: “Il Consiglio non è riuscito a prendere una decisione sulla violazione da parte di Israele della clausola sui diritti umani dell’Accordo di Associazione Ue-Israele. Ma questa – precisa il diplomatico spagnolo – è di per sé una decisione: l’Europa decide di non punire i continui crimini di guerra di Israele e permette che il genocidio di Gaza prosegua senza sosta“, scrive in un post su X.

Prima che iniziasse la discussione per rivedere gli accordi tra Ue e Israele, Borrell aveva già criticato aspramente i Paesi europei.

Borrell contro l’Ue: “Metà delle bombe usate da Israele sono europee”

Josep Borrell era ancora l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, quando il conflitto in Medio Oriente si è acceso in seguito all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 cui ha fatto seguito la reazione di Israele, che prosegue tutt’oggi.

Da capo della diplomazia europea, il politico spagnolo aveva intensificato le sue critiche nei confronti di Israele per le sue azioni militari nella Striscia di Gaza, e si era dichiarato favorevole a ridiscutere il partenariato con Tel Aviv senza però trovare l’appoggio dei colleghi europei, fatta eccezione per i governi di Spagna, Belgio e Irlanda.

Dopo la fine del suo mandato, Borrell, che da Alto rappresentante ha chiesto all’Onu l’attuazione della Risoluzione del 2006 per un cessate il fuoco duraturo in Libano, ha attaccato ancora più aspramente l’Ue approfittando della sua uscita di scena. In un’intervista rilasciata alla radio spagnola Cadena Ser meno a maggio scorso, il politico catalano ha attaccato direttamente Ursula von der Leyen sostenendo che la presidente della Commissione europea abbia avuto “sempre pochissima empatia nei confronti del popolo palestinese“.

Nel corso dell’intervista Borrell ha anche sottolineato il peso dell’Ue nei confronti dello Stato ebraico: “se ci fosse la volontà, l’Europa avrebbe nelle sue mani una grande capacità di influenzare Israele”, ha chiosato l’ex capo della diplomazia europea.
L’attacco si è fatto più duro sul piano militare, dove Borrell ha denunciato che “La metà delle bombe sganciate su Gaza è di fabbricazione europea“.

Kallas contro Netanyahu: “Numero di vittime inacettabile”

Oggi il ruolo che fu di Josep Borrell è ricoperto dall’ex premier estone Kaja Kallas, che il mese scorso ha rotto il silenzio contro le azioni dell’Idf: “Quando è troppo è troppo. Israele ha il diritto di difendersi, ma quanto vediamo va al di là di questo diritto“, ha detto l’Alta rappresentante per la politica estera Ue durante l’audizione al Parlamento europeo.

Incalzata dagli eurodeputati, Kallas ha criticato apertamente l’operato del governo di Benjamin Netanyahu: “Israele ha dichiarato che vuole il completo controllo della Striscia di Gaza, e questo rappresenta una violazione del diritto internazionale, e va chiamato con il suo nome“. Kallas ha quindi ribadito che “La soluzione a due Stati è l’unica possibile“, per l’Ue, che si fonda su solidi principi, tra cui il diritto all’autodeterminazione dei popoli.

Kallas ha criticato anche la strategia adottata allora dal premier israeliano: “Fermare gli aiuti mina decenni di impegni per il diritto umanitario”, ha sottolineato, prima di aggiungere che il numero di vittime civili a Gaza è “inaccettabile“. In quella occasione, Kallas ha anche sottolineato la necessità di “fare pressione su Hamas” ricordando che “il mondo arabo può giocare un ruolo in tal senso”.